Salute mentale nei giovani, Meta apre le porte ai ricercatori indipendenti
Sarà che il vento sembra cambiare, negli Stati Uniti, anche dalle parti delle simpatie politiche della Silicon Valley. Comunque sia, Meta sembra essersi parzialmente arresa sul tema del rapporto fra le sue piattaforme e la salute mentale di ragazze e ragazzi, uno dei più intricati e problematici, che hanno più volte portato il suo fondatore Mark Zuckerberg a essere interrogato di fronte alle commissioni del Congresso. E a doversi scusare di fronte a frotte di genitori ciascuno segnato da storie di disagio psicologico nei figli: è successo appena lo scorso febbraio, quando al Senato – all’ottava convocazione ufficiale collezionata a Washington D.C., insieme ai manager di TikTok, Google-YouTube, Twitter-X, Snapchat e Discord – disse che “nessuno doveva passare attraverso le sofferenze subite dalle vostre famiglie. È per questo che adesso noi e le altre imprese del settore stiamo investendo tanto per evitare il ripetersi in futuro di situazioni così dolorose”.
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