I fanghi da depurazione da problema a risorsa per l’agricoltura

Con un volume di 3.2 milioni di tonnellate/anno (2021) l’Italia è il terzo paese europeo per produzione annuale di fanghi. Oggi circa la metà viene smaltita in discarica o all’incenerimento senza alcuna attività di recupero. La quasi totalità della parte restante ha come destino prevalente lo spandimento in agricoltura senza alcuna attività di decontaminazione da materiali pericolosi e potenzialmente inquinanti (quali, ad esempio, i metalli pesanti), né di recupero di materie prime come il fosforo e il magnesio. Una situazione a cui si aggiungono gli effetti del trasporto dei fanghi. Secondo uno studio presentato da Utilitalia, il Centro e il Sud hanno esportato circa 480.000 tonnellate di fanghi verso altre regioni, soprattutto del Nord.

Per le inadempienze nel trattamento dei fanghi di depurazione l’Ue ha aperto una serie di procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, l’ultima delle quali (la quarta) costa alla collettività almeno 60 milioni di euro all’anno. In

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