Gli Auguri dell’I.A.

Gli Auguri dell’I.A.. L’Intelligenza Artificiale augura buon anno scolastico e fornisce i suoi suggerimenti a studenti, docenti, genitori, MIM e Matmedia.

Gli auguri dell’I.A.

Abbiamo chiesto all’Intelligenza Artificiale di elaborare un discorso di auguri per quanti sono coinvolti nell’avventura del nuovo anno scolastico.
Ecco il suo elaborato.

Cari studenti, stimati colleghi, gentili genitori,
in questo nuovo anno scolastico desidero rivolgere a tutti voi un caloroso benvenuto. È un momento di rinascita, di nuove sfide e di grandi opportunità.
Ai nostri studenti dico: abbracciate la conoscenza con passione. La cultura non è un peso da portare, ma un tesoro da scoprire. È un viaggio affascinante che vi porterà lontano, ben oltre le mura della scuola. Non abbiate paura di porre domande, di esprimere le vostre opinioni e di confrontarvi con i vostri compagni.
Ai nostri docenti va la mia più profonda stima. Siete i veri artefici del cambiamento, i costruttori del futuro. Il vostro ruolo è fondamentale, la vostra attività è un’arte che richiede dedizione, passione e una continua ricerca di miglioramento. Ricordiamo a tutti che la dignità dell’insegnante è la dignità della scuola stessa.
Ai genitori rivolgo un appello: sostenere i vostri figli è fondamentale, ma è altrettanto importante concedere loro la libertà di sbagliare e di imparare dai propri errori. L’iperprotezione, a lungo andare, può limitare la loro crescita e la loro autonomia.
Al Ministero dell’Istruzione e del Merito chiediamo di valorizzare la libertà d’insegnamento. Ogni docente è un professionista che conosce le esigenze dei propri studenti e sa come meglio guidarli nel loro percorso

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Migliori Bonus Benvenuto Senza Deposito nel 2024

In collaborazione con: BSD 2024

Durante lo scorso anno, sono tanti i casino online ad avere ottenuto la licenza di gioco AAMS/ADM. Grazie all’aumento della offerta di gioco, abbiamo avuto in parallela un aumento delle offerte bonus di benvenuto, con o senza deposito.
Queste offerte di benvenuto sono delle offerte speciali riservate ai nuovi giocatori di un casino, le quali possono essere usate per giochi del casino o scommesse sportive, a seconda dei termini e delle condizioni della promozione stessa.
Per questo motivo abbiamo selezionato i 10 migliori casino con bonus di benvenuto senza deposito. In questo modo non dovrai perdere tempo passando da un casino all’altro, in cerca dell’offerta di benvenuto perfetta per te.
La lista di promozioni di casino senza deposito che vedi qua sotto è stata aggiornata a Febbraio 2024. Ovviamente non abbiamo preso in considerazione solo l’importo bonus, ma anche la trasparenza delle promozioni e le loro condizioni favorevoli.Migliori casino Online con Bonus Benvenuto Senza Deposito • AdmiralBet Casino: 200% Fino 1000€ + 100€ Gratis + 100 Giri Gratis ? • LeoVegas Casino: 100% Fino 1500€ + 250 Giri Gratis ? • Starvegas Casino: 100% Fino 1000€ + 60 Free Spins ? • William Hill Casino: 100% Fino 1000€ + 400 Spins ? • Gioco Digitale Casino: 100% Fino 500€ + 300 Spins ? • Eurobet Casino: 100% Fino 1000€ + 10€ Gratis + 500 Spins ? • Starcasino: Fino 2000€ Cashback + 50 Spins ? • Bwin Casino: 100% Fino 200€ + 50 Spins ? • Netbet Casino: 100% Fino 600€ + 200 Spins ? • 888 Casino: 125% Fino 500€ + 20€ Gratis ?1. AdmiralBet casino: 200% Fino 1000€ + 100€ Gratis + 100 Giri GratisAdmiralBet è arrivato come un fulmine a ciel sereno nella nostra lista di casino con miglior bonus di benvenuto senza deposito in Italia. In qualità di uno degli ultimi casino online che abbiamo provato, è riuscito a portare una ventata di novità, grazie a un bonus di benvenuto solido e alla sua ottima reputazione maturata a livello internazionale.
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Questo bonus vale solo per le slot, ma ci sono numerose promozioni riservate a chi gioca alle scommesse sportive e casino dal vivo, ma nessuna di queste è senza deposito. Inoltre, questo casino AAMS è semplice da usare, facile da navigare e adatto anche ai neofiti del gioco d’azzardo.Ho inoltre trovato i termini e le condizioni di questo bonus facili da leggere, anche per chi non è pratico. Non ci sono cose a cui dovresti prestare attenzione, in quanto tutto è spiegato in modo chiaro e dettagliato. Ecco che voto hanno dato alcuni siti di recensione ad AdmiralBet:

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Bookmakers AAMS 9.8 Febbraio 2024

Trustpilot 9.2 Febbraio 2024

Casino Sicuri 9.5 Febbraio 2024

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2. LeoVegas casino: 100% Fino 1500€ + 250 Giri Gratis

LeoVegas è un casino giunto alla ribalta grazie alla sua versione mobile del casino. Infatti, in Italia, è conosciuto come il casino per telefono per eccellenza. No, non dovrai per forza giocarci da telefono per ricevere la sua esclusiva promozione di benvenuto!
Infatti, sia ai giocatori da PC che a quelli da smartphone, LeoVegas casino offre un bonus perfetto e adatto a tutte le tasche. I nuovi iscritti potranno ricevere un bonus del 100% fino a 1500€ sul loro deposito, insieme a 250 giri gratis per giocare alle slot machine più belle del sito.

I termini relativi al contratto di gioco, che dovrai accettare prima di ricevere il tuo bonus, non sono confusionari, pertanto non ci saranno inghippi o confusioni per chi decide di aprire un conto gioco su questo sito.Per questo motivo penso che una seconda posizione è più che meritata per LeoVegas. Andiamo però a vedere che voto hanno dato a questo sito alcuni siti che operano nella nostra nicchia:

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Bookmakers AAMS 9.6 Febbraio 2024

Trustpilot 9.5 Febbraio 2024

Casino Sicuri 9.3 Febbraio 2024

▶ Ricevi il Bonus di LeoVegas Casino

3. Starvegas casino: 100% Fino 1000€ + 60 Free Spins

StarVegas casino non è solo uno dei casino più conosciuti in Italia, ma anche uno dei casino con il miglior bonus di benvenuto sul mercato per i nuovi giocatori. Si tratta di uno dei primissimi brand in Italia ad avere lanciato il casino dal vivo, con una sezione ricchissima di titoli firmati Evolution Gaming.
Il bonus per i nuovi giocatori di StarVegas casino è del 100% fino 1000€ sul primo deposito, insieme a 60 giri gratis che non richiedono alcun deposito. Di mio, posso dirti che è uno dei siti su cui la verifica del mio conto gioco è avvenuta con la maggior rapidità!
Una nota di merito va anche ai termini e condizioni delle offerte bonus, i quali vengono evidenziati in chiaro e con tutte le spiegazioni al posto giusto. Inoltre, con cadenza quasi settimanale, vengono lanciate delle promozioni per i giocatori esistenti di questo casino AAMS.Che altro dire su StarVegas? Beh, che avrai una lista ricchissima di giochi Greentube a cui potrai giocare con questo fantastico casino online. Ecco il voto di StarVegas dato dai più celebri siti di recensione di casino online:

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Bookmakers AAMS 9.0 Febbraio 2024

Trustpilot 9.1 Febbraio 2024

Casino Sicuri 8.9 Febbraio 2024

▶ Ricevi il Bonus di Starvegas Casino

4. William Hill casino: 100% Fino 1000€ + 400 Spins

William Hill è un nome notissimo agli amanti delle scommesse di tutto il mondo, ma la fama di questo bookmaker è meritata anche per quanto riguarda la sua offerta di casino. Ci sono un paio di bonus su William Hill casino, anche di buon importo, che dovresti seriamente prendere in considerazione.
Parliamo di un pacchetto bonus del 100% fino a 1000€ sul primo deposito da giocare sulle slot machine del sito. Questo bonus ha un requisito di puntata pari a 40X, quindi in linea coi bonus dati dalla maggior parte dei casino. Ci sono poi 400 spins gratis che potrai ricevere registrandoti.

William Hill casino fa parte di un gruppo in circolazione dal 1964, pertanto è un nome conosciuto e del quale dovresti poterti fidare. Analizzando i termini e le condizioni delle sue offerte, non ho trovato zone d’ombra di alcun tipo.Infatti, le scadenze dei bonus, i requisiti di puntata, e l’accesso all’assistenza clienti non sono nascosti o scritti in piccolo come capita su altri siti di casino. Ecco che voto danno a William Hill casino gli altri siti:

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Bookmakers AAMS 8.8 Febbraio 2024

Trustpilot 8.9 Febbraio 2024

Casino Sicuri 9.1 Febbraio 2024

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5. Gioco Digitale casino: 100% Fino 500€ + 300 Spins

La sicurezza è uno dei fattori fondamentali quando si parla di casino online. Per questo motivo, su GD casino, usano i migliori protocolli di trasferimento dati, offrendoti una esperienza di gioco sicura, dalla riscossione del bonus al gioco vero e proprio.
Le promozioni di Gioco Digitale casino sono probabilmente “il bello” di questo sito. Il motivo? Ce ne sono tante e sono dedicate a tutte le sezioni del sito. Parlando della promozione principale, abbiamo un match bonus del 100% sul primo deposito fino a 500€ più 300 spins da giocare gratis.

Analizzando i termini e condizioni di questa promo, è saltato fuori che il requisito di scommessa è pari a 35X l’importo del bonus, ovvero 5 volte in meno rispetto a quello di William Hill. Un valore sotto la media e che reputo estremamente buono!Un buon voto va anche alla trasparenza di Gioco Digitale casino. Questo sito non vuole nascondere nulla con mezzi termini o condizioni nascoste, anzi, cerca di fare tutto alla luce del sole. Sarà per il lungo tempo sul mercato, oppure per semplice lealtà verso i giocatori Italiani. Ecco i voti dei nostri competitori:

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Bookmakers AAMS 8.8 Febbraio 2024

Trustpilot 8.5 Febbraio 2024

Casino Sicuri 8.4 Febbraio 2024

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6. Eurobet Casino: 100% Fino 1000€ + 10€ Gratis + 500 Spins

Eurobet casino si distingue nel panorama dei casino online italiani con un’offerta di benvenuto tra le più generose del mercato. Con un bonus del 100% fino a 1000€, oltre a un extra di 10€ gratis e ben 500 giri gratuiti, è una scelta top per chi cerca varietà e qualità.
Questo casinò, noto per la sua affidabilità e per una gamma di giochi entusiasmante, offre esperienze di gioco immersive, compresa una vasta selezione di slot machine. La registrazione è veloce e i termini dei bonus sono chiaramente spiegati, rendendo Eurobet un’opzione sicura e trasparente.Durante la mia prova di questo casinò, ho trovato un sito semplice da navigare, in cui l’esperienza dell’utente viene messa al primo posto. Inoltre, in ogni momento, il team di Eurobet è pronto ad aiutare e fornire supporto.Che altro dire? L’opzione di ricaricare il conto tramite punto PVR è ottima per chi è allergico alle transazioni online, facendo di questo sito una soluzione a tutto tondo. Curioso di sapere il voto di Eurobet sui maggiori siti di recensione casino?

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Bookmakers AAMS 8.3 Febbraio 2024

Trustpilot 8.4 Febbraio 2024

Casino Sicuri 8.8 Febbraio 2024

> Ricevi il Bonus di Eurobet Casino

7. Starcasino: Fino a 2000€ Cashback + 50 Spins

Starcasino va oltre il tradizionale bonus di benvenuto, offrendo fino a 2000€ di cashback e 50 giri totalmente gratis come bonus di benvenuto, attirando sia giocatori nuovi che esperti.
Questo casinò è famoso per la sua eccellente assistenza clienti e un’interfaccia utente intuitiva. Con una vasta selezione di giochi da casinò e slot, Starcasino garantisce un’esperienza di gioco di alto livello. Il processo di verifica dell’account è rapido e i termini dei bonus sono esposti in modo trasparente.Le promozioni che Starcasino offre non sono ovviamente tutte qua. Ce ne sono parecchie, sia per slot machine che per sport, insieme a cashback settimanali e tornei sui giochi di slot più emozionanti.Insomma, oltre a una offerta di benvenuto senza deposito competitiva e molto apprezzata dai giocatori Italiani, Starcasino ha tanto da offrire. Vediamo cosa ne pensano di Starcasino i siti di recensione Italiani:

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Bookmakers AAMS 8.9 Febbraio 2024

Trustpilot 8.5 Febbraio 2024

Casino Sicuri 9.5 Febbraio 2024

> Ricevi il Bonus di Starcasino

8. Bwin Casino: 100% Fino a 200€ + 50 Spins

Nonostante i numerosi anni spesi nel mercato, Bwin casino offre un’accattivante offerta di benvenuto con un bonus del 100% fino a 200€ e, per coloro che cercano qualcosa di più goloso, 50 giri gratuiti per le slot machine più belle.

Conosciuto per la sua piattaforma di scommesse sportive, Bwin si distingue anche nel mondo dei casinò online con una vasta selezione di giochi e slot. La registrazione è semplice e i termini delle offerte bonus sono facilmente accessibili e comprensibili, assicurando una grande trasparenza.Da qualche tempo il sito ha rifatto il suo layout, diventando più appetibile per i giocatori in cerca di una interfaccia di gioco moderna e perfettamente compatibile col telefono o tablet. Di mio, posso dire che Bwin ci ha preso in pieno questa volta.Che altro dire? Un bonus di benvenuto senza deposito un po bassino rispetto gli altri in questa lista, ma sicuramente molto valido, grazie al nome “forte” che accompagna questa piattaforma di gioco. Ecco il voto di Bwin nei siti di recensione più celebri:

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Bookmakers AAMS 9.1 Febbraio 2024

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Casino Sicuri 7.9 Febbraio 2024

> Ricevi il Bonus di Bwin Casino

9. Netbet Casino: 100% Fino a 600€ + 200 Spins

Netbet casino da il benvenuto ai nuovi giocatori con un bonus di benvenuto del 100% fino a 600€. Questo, ovviamente, per quanto riguarda il bonus sul deposito, detto anche match bonus. Esiste anche un bonus di benvenuto senza deposito, pari a 200 giri gratuiti.

Questo casinò è rinomato per la sua vasta gamma di giochi e per la sua piattaforma user-friendly, oltre ad avere un programma di affiliazione per gioco d’azzardo migliori del mercato. A memoria, credo sia il primo o secondo casinò con licenza AAMS che ho provato in vita mia, giusto per farti capire da quanto tempo è in circolazione!Con un’interfaccia pulita e una navigazione intuitiva, Netbet rende l’esperienza di gioco piacevole e senza stress. La verifica dell’account è rapida e i termini delle promozioni sono chiari e ben spiegati.Ricapitolando, termini trasparenti, interfaccia pulita e una buona promozione di benvenuto senza deposito. Cosa ne penseranno gli altri siti di recensione di Netbet casino? Andiamo a scoprirlo:

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Bookmakers AAMS 9.1 Febbraio 2024

Trustpilot 9.0 Febbraio 2024

Casino Sicuri 8.3 Febbraio 2024

> Ricevi il Bonus di Netbet Casino

10. 888 Casino: 125% Fino a 500€ + 20€ Gratis

Se giochi da tempo ai casinò online, conoscerai sicuramente questo sito. 888 Casino supera le aspettative con un’offerta di benvenuto del 125% fino a 500€, più un bonus aggiuntivo di 20€ gratis. Da tempo ha abbandonato l’offerta per cui è diventato celebre, ovvero quella di 88 giri gratis, ma questa è altrettanto buona.
Questo casinò è conosciuto a livello internazionale per la sua affidabilità e per la sua straordinaria selezione di giochi. L’iscrizione è veloce e i bonus hanno termini chiari e trasparenti. 888 Casino si impegna a fornire un’esperienza di gioco sicura e responsabile, con un eccellente servizio clienti.La cosa che mi ha colpito di questo bonus è la possibilità di giocarlo in numerose slot machine, non la classica lista di 7 o 8 come succede nella maggior parte dei casinò. Inoltre, questo bonus gratis, può essere giocato anche sulla versione elettronica di roulette e blackjack.Avrai capito che 888 casinò mi ha colpito positivamente, ma sarà un caso isolato? Vediamo cosa ne pensano gli altri siti di recensione in Italia:

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Bookmakers AAMS 8.5 Febbraio 2024

Trustpilot 8.5 Febbraio 2024

Casino Sicuri 8.7 Febbraio 2024

>Ricevi il Bonus di 888 Casino

Come Valutiamo i Migliori Bonus di Benvenuto Senza Deposito?Per valutare i migliori bonus di benvenuto senza deposito in Italia, ci siamo soffermati su alcuni punti, tutti direttamente o indirettamente inerenti alle promozioni di benvenuto. Per essere trasparenti nei tuoi confronti, li abbiamo elencati di seguito:
1. Requisito di Scommessa del Bonus: Un aspetto cruciale nella valutazione dei bonus di benvenuto senza deposito dei casinò è il requisito di scommessa. Questo indica quante volte il giocatore deve puntare l’importo del bonus prima di poter prelevare le vincite. Un requisito di scommessa più basso è generalmente più vantaggioso per il giocatore, poiché rende più facile incassare il bonus. Esaminiamo attentamente questi requisiti per assicurarci che siano equi e realistici, offrendo ai giocatori una valutazione onesta e accurata del bonus.

2. Ammontare del Bonus: L’ammontare del bonus senza deposito
ovviamente un fattore importante. Un bonus elevato può sembrare attraente, ma deve essere bilanciato con altri fattori come i requisiti di scommessa e le limitazioni di gioco. Analizziamo l’entità dei bonus offerti per determinare il loro valore reale per i giocatori, considerando anche come questi si confrontano con le offerte di altri casinò online.
3. Elasticità dei Termini e Condizioni: L’elasticità dei termini e condizioni di un bonus è un altro aspetto fondamentale. Valutiamo quanto sono flessibili questi termini, come la scadenza del bonus e la varietà di giochi su cui il bonus può essere utilizzato. Un bonus che è limitato a pochi giochi o che ha una scadenza stretta può essere meno attraente. Cerchiamo bonus che offrano ai giocatori la massima flessibilità e libertà di scelta, migliorando così l’esperienza di gioco complessiva.
Perché AdmiralBet ha il Miglior Bonus di Benvenuto Senza Deposito? I 10 casinò online con bonus di benvenuto senza deposito, si sono tenuti testa, eppure AdmiralBet casinò è stato votato come il numero 1. Come mai abbiamo preso questa scelta?
Sinceramente, ci abbiamo pensato a lungo, ma poi, poco dopo le ore 20:00, ci siamo decisi: AdmiralBet casinò con il suo bonus del 200% fino a 1000€, con 100€ gratis e 100 giri gratis, è l’offerta migliore per i nuovi giocatori Italiani.

Questo sito non nasconde assolutamente nulla: tutto è fatto in modo trasparente e il gruppo alle spalle di questa piattaforma è Admiral, uno dei nomi più celebri nel panorama del gioco d’azzardo in Europa.Insomma, la combinazione di affidabilità, giocabilità e ammontare del bonus, ha fatto si che AdmiralBet sia la nostra prima scelta tra i bonus benvenuto senza depositare in Italia.Perché Giocare nei Casino Italiani con i Migliori Welcome Bonus Senza Deposito?Dovreste giocare nei casino che offrono i migliori bonus di casinò, gratis e non, per una semplice ragione: facciamo tutte le doverose ricerche al posto tuo, senza prendere alcun bonus alla leggera.Per ogni casinò online che testiamo, valutiamo che non ci siano problemi e rischi per la sicurezza e che tutto sia a posto per garantirti la migliore esperienza di gioco. Inoltre testiamo un bonus dalla A alla Z.
Il bonus può essere effettivamente sbloccato? Il requisito di scommessa è quello indicato nei termini e condizioni? Quali giochi sono giocabili per sbloccare questo bonus? Cerchiamo le risposte a tutto questo.

Inoltre leggiamo tutto, anche quello scritto in piccolo in fondo alle pagine. Per questo ci assicuriamo che tutti i casino online con bonus di benvenuto senza deposito nella nostra lista siano il meglio del meglio.Differenza tra Bonus di Benvenuto e Bonus Senza DepositoUn bonus di benvenuto, comunemente offerto da numerosi operatori del settore dei casinò, consiste in una promozione che permette ai giocatori di ottenere un bonus che corrisponde a una percentuale del loro primo deposito sul sito.Questo tipo di bonus è soggetto a certi requisiti di puntata e ad altre condizioni, come un termine massimo entro cui utilizzarlo e limiti di età conformi alla normativa Italiana sul gioco d’azzardo.
Al contrario, il bonus senza deposito, pur presentando alcune similitudini con il bonus di benvenuto classico, si distingue per un fattore fondamentale: non richiede alcun versamento iniziale da parte del giocatore per essere attivato.

Le modalità di riscatto di questo bonus possono variare: In alcuni casi, è sufficiente registrarsi per riceverlo, mentre in altri può essere necessaria la verifica dell’identità del giocatore. Per esperienza, ti dico che quasi sempre è richiesta questa conferma di identità.Come nel caso dei bonus calcolati su una percentuale del deposito, anche il bonus senza deposito è vincolato da requisiti di puntata, noti anche come wagering o rollover. Pertanto, dovrai per forza depositare denaro reale per poterlo convertire. Questo è quello che i casinò non ti dicono mai, tu però tienilo a mente per evitare brutte sorprese.Posso Ritirare le Vincite Ottenute Tramite un Bonus Senza Deposito?
La questione se sia possibile o meno incassare le vincite accumulate attraverso i bonus senza deposito è comune tra i giocatori. La risposta è affermativa: è fattibile, a condizione che vengano soddisfatti i requisiti di puntata specifici della piattaforma, come abbiamo spiegato nella sezione precedente.

Una volta che il giocatore ha completato questi requisiti di rollover, l’importo vinto viene trasferito dal saldo bonus a quello effettivamente prelevabile, permettendo al giocatore, se lo desidera, di trasferire i fondi sul proprio conto bancario.Ricorda che, come succede per ogni prelievo, potrebbe anche esserti richiesta della documentazione KYC per poter procedere con il prelievo, in linea con la legge Italiana che regola il tema di riciclo di denaro.Come Ricevere un Bonus di Benvenuto Senza Deposito?Ricevere uno di questi bonus non è difficile. In primo luogo, dovrai seguire questi passi. Prima di farlo, assicurati di essere maggiorenne e di avere una carta d’identità o patente di guida a portata di mano, in quanto ti servirà per verificare il conto gioco.1. Accedi a uno dei casinò online che ti abbiamo suggerito.2. Clicca sul tasto “Registrati” in alto a destra nella pagina del casinò.3. Inserisci i tuoi dati personali, oppure seleziona la registrazione con SPID.4. Aggiungi la tua e-mail e numero di telefono per la verifica.5. Conferma il tuo conto, cliccando nel link inviato alla tua e-mail.6. Vai alla sezione dedicata alle promozioni del casino.7. Seleziona il tipo di bonus desiderato: match bonus o senza deposito.8. Segui le indicazioni del casinò e inizia a giocare.Domande dei Giocatori sui Bonus Senza Deposito di BenvenutoEcco le domande più comuni fatte dagli utenti sui bonus senza deposito di benvenuto nei casinò online AAMS.Quali sono le varietà comuni di bonus di benvenuto senza deposito?Generalmente, i bonus di benvenuto senza deposito più comuni includono denaro bonus gratuito e giri gratuiti per i nuovi giocatori.In cosa consiste il requisito di puntata per un bonus senza deposito?Il requisito di puntata determina il numero di volte che bisogna giocare l’importo ricevuto come bonus prima di poter ritirare eventuali vincite. Per esempio, un requisito di puntata di 35X, significa che il bonus deve essere giocato 35 volte con denaro reale.È possibile ottenere più bonus senza deposito nello stesso casinò?Questo è possibile solo nel caso in cui il casinò offra promozioni diverse, come ad esempio quelle settimanali. Queste sono promozioni piuttosto comuni.Qual è il procedimento per la verifica del conto in un casinò online?Per verificare il proprio conto gioco in un casinò, è necessario inviare una copia del documento d’identità al servizio clienti o caricarla dalla propria dashboard.I bonus di benvenuto senza deposito sono affidabili?Assolutamente sì, i bonus senza deposito offerti da casinò con licenza ADM, come AdmiralBet, sono regolamentati e affidabili.Qual è il miglior bonus di benvenuto senza deposito in Italia? Secondo le nostre ricerche, il miglior bonus di benvenuto senza deposito in Italia è quello offerto da AdmiralBet, pari a 200% fino 1000€ + 100€ gratis + 100 giri gratis.Vale la Pena di Giocare ai Casino coi Migliori Bonus di Benvenuto Senza Deposito?Arrivati alla fine di questo articolo, vale la pena o no giocare ai casinò che offrono questi bonus? Secondo me e il mio team, assolutamente si. Esistono numerosi casino online in Italia, ma solo una manciata di questi offrono un bonus di benvenuto competitivo.
L’obiettivo di questa pagina è proprio quello di farti capire quali sono i migliori bonus di benvenuto senza deposito che potrai ricevere oggi stesso. Qualora decidessi di giocare adesso o tra qualche giorno, ricorda sempre una cosa, gioca con testa.
Ci sono tanti rischi legati al gioco nei casinò online e solo giocando con testa non rischierai di cadere nella dipendenza. Se hai avuto una giornata no o non ti senti emotivamente a posto, lascia stare, salva questa pagina e torna a giocare in un secondo momento, perchè il benessere personale viene al primo posto.

I sessant’anni della scuola media

I sessant’anni della scuola media. Storia dei cambiamenti avvenuti negli insegnamenti di matematica e scienze in un’ottica fusionista.
Giacinto Bosco (1905 – 1997)
La legge n. 1859 del 31 dicembre 1962 istituì la scuola media unica per tutti i preadolescenti italiani.
Dopo la pubblicazione dei programmi per la scuola elementare nel 1955, dominava un marcato ottimismo circa la definizione dell’assetto da dare alla scuola media, problema reso peraltro impellente dal dettato costituzionale sull’obbligo scolastico. Ci fu bisogno però di un ulteriore settennio di maturazione perché fosse varata la più importante legge del sistema scolastico italiano del dopoguerra,  la legge 31 dicembre 1962, n. 1859, che istituisce e ordina la «nuova» Scuola Media:
Art.1. — Fini e durata della scuola
                 In attuazione dell’articolo 34 della Costituzione, l’istruzione obbligatoria successiva a quella elementare è impartita gratui­tamente nella scuola media, che ha la durata di tre anni ed è scuola secondaria di primo grado.                La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i princìpi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva.
 Art. 2. — Piano di studi
                 Il piano di studi della scuola media comprende i seguenti insegnamenti obbligatori: religione (con la particolare disci­plina di cui alla legge 5 giugno 1930, n. 824); italiano, storia ed educazione civica, geografia; matematica, osservazioni ed elementi di scienze naturali; lingua straniera; educazione artistica; educazione fisica.Sono inoltre obbligatorie nella prima classe le applicazio­ni tecniche e l’educazione musicale che diventano facoltative nelle classi successive.Nella seconda classe l’insegnamento dell’italiano viene in­tegrato da elementari conoscenze di latino, che consentano di dare all’alunno una prima idea delle affinità e differenze fra le due lingue.Come materia autonoma, l’insegnamento del latino ha ini­zio in terza classe; tale materia è facoltativa.L’alunno che intenda seguire insegnamenti facoltativi può sceglierne uno o più all’inizio di ogni anno scolastico.Per assicurare con la partecipazione attiva di tutti  gli insegnanti la necessaria unità di insegnamento  il Consiglio di Classe si riunisce almeno una volta al mese[1].
I programmi, gli orari e le prove di esame furono stabiliti con D. M. del 24.4.1963 e pubblicati nel supplemento ordinario n. 1 della G.U. n.124 dell’11.5.1963.
La Matematica e le Osservazioni ed elementi di scienze naturali vi figurano come corsi distinti. La matematica ha 3 ore in ciascuna classe del triennio, e prevede agli esami di licenza prove scritte e orali; alle Osservazioni ed  elementi di scienze sono assegnate 2 ore in prima e in seconda classe e 3 ore nella terza, un voto per l’orale e uno per la pratica.
È  successivamente che avviene il “pasticcio”: è il D.P.R. 15.11.1963 n. 2063 che abbina gli insegnamenti istituendo una cattedra di 16 ore d’insegnamento settimanali per ciascun corso.
Non fu una soluzione inventata dalla sera alla mattina, ma v’era stato un lungo dibattito e un’esperienza di sperimentazione avviata già dal 1957 in molte scuole[2]. Se da una parte, però, la scelta fu determinata anche da motivi organizzativi e pratici  (tra l’altro anche la previsione della necessità, di lì a pochi anni, di un numero elevato di docenti), dall’altra si era formato il convincimento, condiviso più dai politici e dai pedagogisti che dai matematici, che fosse necessario a tale livello di età non frantumare troppo gli insegnamenti. Si riconosceva, infatti, che uno dei vantaggi dell’antico ginnasio inferiore, che anche la scuola media di Bottai (1940) aveva ereditato, era costituito dall’insegnante di classe, il quale svolgendo l’intero gruppo letterario (italiano, latino, storia, geografia, a cui poi si era aggiunta l’educazione civica) “dava di fatto unità all’insegnamento, continuando in certo modo l’unicità di insegnante della scuola elementare, ed evitando nella delicata età della preadolescenza la molteplicità di metodi e di impostazione, inevitabilmente congiunta con la molteplicità di insegnanti. Da questo punto di vista… sembra molto opportuno l’abbinamento della matematica con le osservazioni ed elementi di scienze naturali, che tuttavia pare abbia sollevato difficoltà da parte di alcuni insegnanti di queste discipline”[3]
Tullio Viola (1904 – 1985)
Le difficoltà consistevano, è ovvio, nel dover insegnare cose che non si conoscevano e questo valeva sia per i laureati in matematica che per i laureati in scienze.
A farsi portavoce di tali difficoltà fu l’UMI, il cui ufficio di Presidenza espresse voto unanime contro l’abbinamento perché  “non giova né alla serietà né alla efficacia dell’insegnamento ed è lesivo dei diritti degli insegnanti di ruolo di Matematica”. Ma anche la Mathesis,  presidente Tullio Viola[4] (1904-1985, nella foto a lato), provvide ad inviare al Ministro un “Manifesto” con le firme di 637 docenti che giudicavano “l’abbinamento tra le due materie come fatalmente e gravemente dannoso anche dal solo punto di vista della formazione dei giovani allievi dagli 11 ai 14 anni”. Ad eccezione delle osservazioni sul disagio dei professori di matematica i quali, pur in presenza di un minor numero di classi affidate, sono costretti ad insegnare le scienze, le motivazioni addotte contro l’abbinamento  appaiono, però, abbastanza ripetitive, basandosi sulla impreparazione dei docenti ad insegnare ugualmente bene la matematica e le scienze.
Giganteggia, invece, la figura di B. de Finetti che ovviamente è per l’abbinamento: lui è sempre e solo per la “fusione”.
Vorrebbe non solo non separare la persona (un esempio che fa anche, contrariamente a quel che tutti propongono, per il caso dell’insegnante di matematica e fisica) ma neppure le ore d’insegnamento  (e così sarà in seguito). Espone e motiva la sua posizione in modo esauriente, ponendo a fondamento del suo ragionamento l’assioma: «Nessuna disciplina, avulsa dal contesto generale, giustifica la propria esistenza e la fatica imposta a chi deve apprenderla» e arriva finanche ad abbozzare un possibile futuro libro di testo organizzato a mo’ di dizionario enciclopedico.
La sua è un’idea nuova confacente a quel clima culturale, pedagogico e didattico che favorisce l’abbinamento.
È  quel clima che si alimenta dell’opera di Emma Castelnuovo e di altre voci nuove. Ancor prima che l’abbinamento fosse sancito dal D.P.R. del mese di novembre, nella sua “Didattica della Matematica”, la cui prima edizione è del marzo 1963, con riferimento ai “continui ravvicinamenti” dei due corsi, la Castelnuovo scrive:
« Siamo certamente tutti d’accordo nel riconoscere che l’edu­cazione scientifica deve avere per scopo di far passare da una visione fantasiosa, magica, sovrannaturale del mondo che ci cir­conda ad un’obiettiva consapevolezza e ad un sereno giudizio dei fenomeni naturali; deve essere, in breve, una continua asce­sa nell’arte del saper guardare. Ora, mi sembra di poter distin­guere in questa ascesa quattro grandi periodi ai quali dovreb­bero corrispondere quattro tappe nel corso triennale:
I) L’osservazione dei passatempi preferiti dal bambino sui 10-11 anni ci offre l’opportunità di una scoperta pedago­gica; è a quell’età che si acuisce nel bimbo la passione clas­sificatoria: raccolta di figurine, di francobolli, di farfalle, ecc. Il collezionismo è — per usare una felice espressione della Montessori — il “momento sensibile” del periodo intorno ai 10 anni. È dunque proprio a questa età, nel primo anno della scuola media, che dobbiamo interessare i ragazzi alla classificazione degli animali e delle piante.[….] La costruzione di una classificazio­ne ha per scopo di organizzare le idee, di dare un ordine alle forme, al Ci accorgiamo di essere in piena costruzione matematica: è lo stesso processo mentale infatti che ci conduce, ad esem­pio in geometria, alla classificazione delle famiglie dei poligo­ni[….] Il “saper guardare” porta dunque il ragazzo, spontanea­mente, senza ausilio del numero, ma sorretto da un abito ma­tematico, ad una costruzione astratta basata su osservazioni qualitative: il bambino, analizzando il concreto, coglie analogie e diversità, raggruppa cose simili, forma delle classi, costruisce, sintetizza. Si può, per nostra comodità e guida di pensiero, associare questo periodo al nome di Aristotele.
II) Ma una più precisa osservazione esige la Se vogliamo approfondire la nostra indagine sulla natura dovre­mo cominciare a valerci non solo dell’abito matematico ma anche della matematica come strumento: dovremo osservare la natura misurando quello che i sensi e il pensiero ci sug­geriscono. Se avevamo associato il primo periodo al nome di Aristotele, potremo associare questo secondo periodo al nome di Leonardo da Vinci: «L’esperienza sui fenomeni naturali — dice Leonardo — va fatta misurando». Si troveranno rapporti, proporzioni, armonie nella natura, quelle stesse armonie che i Greci avevano trovato nell’arte. Così lo studio della botanica porterà alla scoperta della fillotassi, la zoologia e l’anatomia del corpo umano ci offriranno infiniti spunti e continuo terreno di ricerca. Al giudizio vago e personale si sostituiscono dei dati numerici, universali. Si va dunque avanti nell’arte di saper guardare; prima erano le somiglianze, le diversità, le forme, era il qualitativo, che ci faceva distinguere, discernere, scoprire gli invarianti; ora, in questo secondo periodo, il saper guardare vuol dire affinare i sensi con l’ausilio del numero: è il quantitativo che ci fa scoprire uguaglianze di rapporti, semplici leggi di proporzioni.
III) Ma la sola misura in un certo numero di casi non è spesso sufficiente per scoprire la legge. Dobbiamo arrivare al terzo stadio, al sistema ipotetico-deduttivo di Galilei per poter dare al ragazzo la consapevolezza della potenza dello strumento matematico allo scopo di riuscire a leggere nel «gran libro della natura».
Galileo si rivolge, come Leonardo, all’esperienza, ma non si accontenta di ciò che essa dà spontaneamente. La natura viene provocata, interrogata, idealizzata; si fanno delle ipo­tesi sui fenomeni che si rivelano ai sensi, si deducono da que­ste ipotesi delle conseguenze, si verifica con esperimenti se queste conseguenze sono esatte.
Anche a dei ragazzetti possiamo parlare del problema del­la caduta dei gravi: possiamo loro riferire dell’ipotesi di Ga­lileo che la velocità sia proporzionale al tempo; è difficile verifi­care direttamente questa legge, ma, se vale questa legge se ne trae la conseguenza che gli spazi sono proporzionali ai qua­drati dei tempi; e questa seconda legge è facile verificarla spe­rimentalmente. È vera allora l’ipotesi da cui eravamo partiti. Non è solo la potenza del procedimento ipotetico-deduttivo che il ragazzo coglie in un’esperienza di fisica molto meglio che in un ragionamento geometrico, ma egli comprende «sul vivo» la dinamicità di una formula, e questo è — a mio av­viso — un risultato importantissimo. Le formule che noi presentiamo nel corso di matematica appaiono in generale come qualcosa di fisso, di statico; cogliere la dinamicità di una for­mula significa entrare in pieno nel concetto di funzione […].
IV) il quarto periodo infine è quello di Cartesio, è l’identificazione di algebra e geometria attraverso un saper guardare che porta l’attenzione non più sul particolare ente (sia esso numero o figura), ma sulle leggi formali che legano questi enti.
La cattedra di Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali
Le proteste dei matematici però non rimasero inascoltate. La C.M. 10 luglio 1965, n. 292 consentirà ai Presidi di affidare a due docenti distinti, per ogni due corsi, l’insegnamento della Matematica e quello delle Osservazioni ed elementi di scienze naturali. In tal caso, ovviamente, il docente che avrebbe assunto quest’ultimo insegnamento doveva completare il suo orario di cattedra in una classe collaterale, effettuando così 16 o 17 ore settimanali, mentre l’altro docente, insegnando la sola matematica per 3 ore settimanali in ciascuna classe dei due corsi, avrebbe avuto un carico orario di 18 ore settimanali. La prospettata soluzione però non ebbe gran seguito; i docenti preferirono sempre di più l’impegno nelle sole tre classi di un corso mantenendo l’abbinamento dei due insegnamenti.  Si arriva così dodici anni più tardi con la L. 348 del 16.6.1977 a sancire un insegnamento unitario che assume la denominazione di Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali al posto di Matematica e Osservazioni ed Elementi di Scienze Naturali. Un insegnamento di matematica e di scienze integrate, finalizzato anche all’educazione sanitaria, che la legge potenzia portando la cattedra da 16 a 18 ore, 6 ore per classe senza altra distinzione interna. Saranno i programmi del 1979[5] a raccomandare di prevedere  per ciascun anno una distribuzione equilibrata dei tempi da dedicare rispettivamente alla matematica e alle scienze sperimentali, e ciò  perché, dati i frequenti collegamenti e la costante interazione prevista nel lavoro di classe fra la matematica e le scienze sperimentali, non è possibile stabilire una rigida ripartizione dell’orario settimanale fra le due aree.
Quei programmi del 1979 rappresentano il punto di arrivo e la meta qualitativa più elevata delle riflessioni sul rinnovamento pedagogico e didattico che aveva infervorato l’ultimo ventennio. Alla loro redazione lavorarono molti dei personaggi che quel dibattito avevano alimentato. realizzando un documento che ancora oggi si presenta il  più completo e maturo e di armonica e coerente sintesi di pedagogia e scienza. Quei programmi, definiti anche tra i migliori d’Europa, rimasero, sia per l’organizzazione dei contenuti in grandi temi che per la modalità di scrittura e per i principi pedagogici, il riferimento per i programmi ministeriali che li seguirono, da quelli delle elementari del 1985 a quelli per il PNI e a quelli del progetto Brocca, cioè fino a quando ha avuto un senso parlare di programmi ministeriali.
La legge sull’autonomia scolastica (1997) infatti affiderà alle scuole il compito di costruire il programma di insegnamento, riservando al Ministero quello di definire gli obiettivi formativi cui i programmi delle scuole, tutte le scuole del territorio nazionale, devono tendere. Ai programmi ministeriali si sostituiscono così le Indicazioni Nazionali,  ovvero gli standard di conoscenze e competenze che ogni scuola avrebbe dovuto perseguire. Un cambiamento la cui influenza sul piano pedagogico e didattico si palesa  potenzialmente notevole.
Le prime Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, primaria e secondaria di primo grado (non si chiama più scuola media), sono del 2004  legge Moratti).  Esse non fanno più riferimento ad una cattedra di Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali, ma contemplano l’insegnamento di Matematica e l’insegnamento di Scienze e Tecnologia. L’unitarietà degli insegnamenti così faticosamente raggiunta fu così rinnegata,[6] smembrata anche nel piano orario che su base annua assegnava mediamente 127 ore alla Matematica e 118 ore complessive a Scienze e Tecnologia, ovvero 85 per Scienze e 33 per Tecnologia[7]. Una separazione però durata poco, poco gradita a docenti, presidi e famiglie e all’amministrazione per le difficoltà di gestione delle cattedre (per legge di 18 ore), e gli stessi matematici sono ritornati sulle loro posizioni e hanno lasciato correre. Le attuali Indicazioni Nazionali, in vigore dal 1° settembre 2013, ricostituiscono l’unitarietà perduta: c’è un solo insegnamento, e non si chiama Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali, ma ha la denominazione di Matematica e Scienze con sei ore settimanali indivise. Il problema però rimane: è quello dei docenti cui si chiede di possedere padronanza di un campo vastissimo di conoscenze e abilità non sorretto da opportunità formative adeguate.
I principi pedagogici e i contenuti dei programmi della scuola media del 1963 e del 1979
Già la premessa ai programmi del 1963 scandisce in chiare e precise raccomandazioni ai docenti quello che è il frutto migliore del pensiero pedagogico:

La continuità pedagogica (non occorre cominciare da zero): sarà […] necessario raccordarsi con l’insegnamento elementare utilizzando subito le nozioni che l’alunno già possiede (per esempio quelle sulle aree di particolari poligoni, sul sistema metrico decimale, ecc.).
L’ordine della trattazione: la ripartizione del programma nei tre anni di corso e l’ordine degli argomenti per ciascuno di essi non hanno valore vincolante. Ad esempio, già nella prima classe, accennando alle successive estensioni del concetto di numero, potrà essere anticipata la nozione di un numero relativo.
L’insegnamento a spirale: l’insegnante che in relazione allo sviluppo psicologico dell’alunno non abbia ritenuto di trattenersi a lungo sui capitoli più complessi, accontentandosi di una prima, sia pure approssimata, visione d’insieme, riprenderà in seguito i medesimi argomenti per un’analisi più approfondita al fine di un migliore svolgimento del programma.
Pedagogia dell’interesse, metodo genetico: nel passaggio dallo studio dei numeri interi a quello dei razionali e dei relativi, il professore potrà far cogliere agli alunni il processo storico e quello formale che hanno condotto alle successive estensioni del numero. Potrebbe anche essere utile dare un cenno, sotto la stessa luce, dei numeri irrazionali che si presentano con l’estrazione di radice quadrata.
Unità della matematica, fusionismo di de Finetti: sarà cura costante l’armonizzare l’aritmetica con la geometria.
Fusionismo in geometria: argomenti di geometria dello spazio potranno essere introdotti parallelamente ad altri riguardanti il piano, se una qualche analogia facilita la comprensione  (quadrato e cubo…).
Visualizzazione, operatività: è consigliabile, ogni volta che se ne presenti l’occasione, il ricorso ai “grafici “, per la traduzione visiva che essi forniscono delle più varie circostanze, tenendo conto che l’insegnamento parallelo di osservazioni ed elementi di scienze naturali offrirà frequenti spunti per la rappresentazione grafica di relazioni.
La sistemazione e la riflessione su ciò che si sa, dal concreto all’astratto: nella terza classe si [….] porterà [….] l’alunno a ripensare e a riflettere sul programma svolto nelle tre classi al fine di far cogliere il senso e la necessità del passaggio da uno studio sperimentale e concreto a concezioni astratte e indagini razionali.
Pedagogia del controesempio: si terrà presente che una nozione può assumere un più chiaro significato se messa a raffronto con una nozione antitetica o parallela : così, per esempio, il sistema di numerazione decimale acquista tutto il suo valore ove lo si confronti con sistemi non posizionali o con sistemi a base diversa dal dieci ; e così, per mettere in risalto le proprietà formali delle operazioni, l’insegnante potrà portare esempi di leggi di composizione su insiemi numerici e non numerici, in cui tali proprietà vengano a mancare.
Metodo euristico, il valore dell’esercizio: l’esercizio non dovrà essere soltanto strumentale per il consolidamento della tecnica delle operazioni e dei procedimenti; esso deve essere inteso a fare gradualmente acquisire all’alunno il pieno possesso dei significati concettuali. Pertanto non ci si dovrà trattenere su complicati calcoli (espressioni aritmetiche laboriose; scomposizioni in fattori primi di numeri molto grandi; …).
Metodo attivo: alcune esercitazioni consisteranno in relazioni scritte e orali aventi il fine precipuo di fare esprimere all’alunno il proprio pensiero su elementari questioni matematiche derivanti da osservazioni spontanee e sopra le quali l’insegnante avrà chiamato la sua attenzione con suggerimenti, esperienze e ricorso a sussidi didattici (modelli, dispositivi, ecc.). Tali relazioni abitueranno l’alunno alla riflessione, alla correttezza e alla sobrietà di espressione.

 Con chiarezza, sobrietà e concisione si esprime quasi tutto: dai metodi dell’insegnamento attivo, alla pedagogia del controesempio, al metodo bruneriano (ma già di Comenio) dell’approfondimento ciclico o a spirale, dal fusionismo ad un primo accenno di riferimento alla matematica moderna (le leggi di composizione), dal valore della prospettiva storica e dell’esercizio, all’invito a parlare e scrivere di matematica.
Non c’è nulla che non vada e tutto è talmente chiaro e comprensibile che ogni riflessione, ogni possibile miglioramento non può che andare proprio nella direzione di mirare a rafforzare quei principi pedagogici e ad esplicitare meglio taluni contenuti adeguandone anche il linguaggio ai nuovi tempi. È su questo che si discute nell’arco di un quindicennio[8]:  si concorda che manca un riferimento esplicito alla matematica moderna e principalmente agli insiemi e alle strutture e ancora  alla statistica e alla probabilità, alla matematizzazione del reale, alle tecnologie, e si ammette che va precisato meglio il previsto “ricorso ai grafici”, dunque alla geometria cartesiana. Infine va data una risposta alle questioni sull’ordine della trattazione: genetico, psico-genetico, per problemi, ecc.
I programmi del 1979 realizzano tutto ciò prevedendo sette “grandi temi” che mostrano già nei titoli ciò che dei contenuti si vuole rimarcare e rafforzare:

La geometria prima rappresentazione del mondo fisico
Insiemi numerici
Matematica del certo e matematica del probabile
Problemi ed equazioni
Il metodo delle coordinate.
Trasformazioni geometriche
Corrispondenze ed analogie strutturali.

Sul piano pedagogico le concezioni e i metodi già presenti nella premessa del ’63 trovano un loro completamento:
–    nell’insegnamento dinamico della geometria: lo studio della geometria trarrà vantaggio da una presentazione non statica delle figure, che ne renda evidenti le proprietà nell’atto del loro modificarsi; […] La geometria dello spazio non sarà limitata a considerazioni su singole figure, ma dovrà altresì educare alla visione spaziale. È  in questa concezione dinamica che va inteso anche il tema delle trasformazioni geometriche.
–    nell’insegnamento per problemi: si terrà presente che risolvere un problema non significa soltanto applicare regole fisse a situazioni già schematizzate, ma vuol dire anche affrontare problemi allo stato grezzo[9] per cui si chiede all’allievo di farsi carico completo della traduzione in termini matematici.
Ad una didattica per problemi è direttamente connesso il riferimento esplicito alla  matematizzazione intesa come interpretazione matematica della realtà nei suoi vari aspetti (naturali, tecnologici, economici, linguistici…) e particolare rilievo viene ancora dato alla interdisciplinarità e alla operatività: si farà ricorso ad osservazioni, esperimenti, problemi tratti da situazioni concrete così da motivare l’attività matematica della classe e  si sottolineano i legami con la formazione della competenza linguistica, con l’educazione tecnica, con la geografia (metodo delle coordinate, geometria della sfera, …), con l’educazione artistica (prospettiva, simmetrie,…).
Per quanto riguarda gli argomenti, forte è il riferimento all’uso dei materiali[10], e raccomandate sono altresì le costruzioni con riga e compasso e l’uso ragionato degli strumenti di calcolo.
Dopo le accuse di insiemistificazione, il riferimento agli insiemi è posto in una formulazione saggia: il linguaggio degli insiemi potrà essere usato come strumento di chiarificazione, di visione unitaria e di valido aiuto per la formazione di concetti. Si eviterà comunque una trattazione teorica a sé stante, che sarebbe, a questo livello, inopportuna.
Una limitazione è poi inferta ad uno strumento antichissimo:
le proporzioni,  che hanno sempre occupato un posto importante nell’insegnamento già dalle elementari con un legame privilegiato con la realtà e la risoluzione di problemi concreti. Ad esempio, nell’istituto magistrale (l’indirizzo di studio che ha preparato eserciti di maestri)[11] erano particolarmente importanti per le finalità educative e perché consentono di risolvere un’ampia classe di problemi di applicazione dell’algebra alla geometria in modo elementare,   riconducendoli in genere ad equazioni di primo grado (noti il rapporto tra due grandezze e la loro somma o differenza o prodotto, o somma dei quadrati, ecc. ). Ad evitare esagerazioni, nei programmi del 1979 è scritto: l’argomento […] non deve essere appesantito imponendo, come nuove, regole che sono implicite nella proprietà delle operazioni aritmetiche, ma deve essere finalizzato alla scoperta delle leggi di proporzionalità (y = kx; xy = k).
Per quanto riguarda gli argomenti “nuovi”, il successo pieno spetta però alla geometria cartesiana:
il  metodo delle coordinate con il rappresentare graficamente fenomeni e legami fra variabili, aiuterà a passare da un livello intuitivo ad uno più razionale. Alcune trasformazioni geometriche potranno essere considerate anche per questa via. E quella delle coordinate è una via che è divenuta quasi maestra nella pratica didattica a tutti i livelli di scolarità. Tant’è che nella prova scritta di matematica agli esami di licenza media  la geometria analitica è apparsa sempre presente in almeno uno dei 3 o 4 quesiti in cui è articolata la prova[12].  Né la situazione sembra essere mutata in questi anni di disorientamento normativo: dalle prime Indicazioni Nazionali Moratti a quelle Fioroni e alla loro armonizzazione in vigore dal primo settembre del 2013.
Bruno de Finetti (1906-1985)
L’ordine e la struttura per temi
Una rilevanza decisamente maggiore assume poi l’attività di sistemazione e di riflessione su ciò che si è appreso, che trova una suo riferimento specifico soprattutto nel tema 7 ed è rimasta una costante nella didattica della matematica, tenuta particolarmente presente nella redazione dei successivi programmi. Dal punto di vista pedagogico è l’affermazione del convincimento che l’organizzazione dei contenuti matematici debba seguire la formazione dei concetti (Polya: concept formation) ed è la via da seguire per l’introduzione di un’assiomatica. Per la geometria, ad esempio, l’obiettivo da perseguire nella scuola superiore sarà di costruirne l’organizzazione invece di darla come cosa già bella e fatta, in una sua confezione tipo. La sistemazione logica dei contenuti è rinviata agli anni conclusivi del ciclo di studi secondari e ciò trova concretizzazione nei programmi per il PNI e nei piani di studi Brocca, come già detto precedentemente[13]. Si parte invece nei bienni con un lavoro propedeutico di organizzazione logica di piccole “parti”, un insieme ben definito di teoremi legati in una catena deduttiva che fa trasparire l’inferenza logica e prepara il campo alla comprensione del significato di un sistema deduttivo.
Sono  però l’ordine della trattazione e la modalità della struttura per temi le caratteristiche che risaltano di più.
Mentre i programmi del 1963 sono ripartiti per anno e sembrano quasi contraddire quello che è detto nella bella premessa, quelli del 1979 rompono con gli itinerari standard e canonici, chiariscono che non c’è una sistemazione comoda della matematica, riferimento di una via didattica altrettanto comoda, e rimettono alla professionalità dei docenti la scelta del percorso più efficace: “Nel programma i contenuti sono raggruppati in temi  e non elencati in ordine sequenziale, al fine di facilitare la individuazione di quelle idee che appaiono essenziali allo sviluppo del pensiero matematico degli allievi.”  Il docente non deve ripercorrere nell’insegnamento quella che è stata la sua linea di apprendimento né avere a riferimento un ben definito ed esclusivo sviluppo del pensiero matematico, ma deve essere attento a farlo lievitare nei giovani, pronto e sensibile a  manovrare concetti e procedure da saldare insieme trovandone sempre nuovi accostamenti. “I temi – è scritto – non devono essere quindi intesi come capitoli in successione, ma argomenti tratti da temi diversi potranno, in sede di programmazione, alternarsi ed integrarsi nell’itinerario didattico che l’insegnante riterrà più opportuno”.
La struttura per temi, come già più volte detto, è una modalità che ha avuto successo.
Presa a modello e utilizzata nei successivi documenti, ha tuttavia mostrato col tempo alcuni suoi limiti: per esempio,  induce ad accrescere oltre il sostenibile l’ampiezza dei programmi a scapito della coerenza interna degli argomenti. Si parla dei programmi come di raccolte antologiche, di serbatoi enciclopedici. Si cerca di porvi riparo con la tendenza a voler essere più precisi, a dettagliare e ripartire gli argomenti, a corredarli di osservazioni, orientamenti, raccomandazioni e finanche di esempi di esercizi. È un segnale dell’impoverimento della riflessione nel settore della didattica matematica, che si registra tuttavia proprio quando i tempi sono maturi per l’affermazione di un’altra significativa novità, un’altra pietra miliare, e cioè il passaggio dai Programmi Ministeriali  alle Indicazioni Nazionali della legge sull’autonomia scolastica (L. 59/1997 e D.P.R. n.275/99).
Esso stabilisce la dimensione individuale e personale del programma,  che viene affidato alla singola istituzione scolastica e al singolo docente, mentre riserva all’Amministrazione della Scuola il compito di dettare, per l’intero territorio nazionale le mete, i traguardi di conoscenze ed abilità che lo studente deve possedere e la scuola deve aiutare a raggiungere e ad acquisire. A tali finalità avrebbero dovuto, per norma, corrispondere le Indicazioni Nazionali.
NOTE
[1]   La facoltatività degli insegnamenti (reintrodotta dalla L.53/2003) fu eliminata nel 1977 con la legge n.348.
[2] È  la prima esperienza di sperimentazione cui diede un impulso particolare il Ministro Giacinto Bosco. Nell’anno scolastico 1962/63 funzionavano 300 terze classi e 3 mila seconde classi sperimentali; il loro numero rappresentò un argomento decisivo con cui l’allora ministro Luigi Gui sollecitò il Parlamento all’approvazione della legge istitutiva.
[3] C. Motzo Dentice di Accadia, L’obbligo scolastico e la nuova scuola media, LSE, Napoli, 1965.
[4] «E quali non furono le sue preoccupazioni per la riforma della Scuola Media Inferiore! E quale fu il suo dolore per la battaglia.. … che lo vide perdente, contro l’abbinamento folle dell’insegnamento della Matematica alla Chimica, alla Fisica, alle Scienze Naturali nella Scuola Media unica?» da P. Dupont, Tullio Viola: Un esempio da imitare, Periodico di Matematiche 3/1986.
[5] Furono emanati con il D.M. 9 Febbraio 1979 del Ministro Pedini e pubblicati nel  S.O. alla Gazzetta Ufficiale n.50 del 20 Febbraio 1979. Della commissione fecero parte i matematici:   Giuseppe Arcidiacono, Luigi Campedelli, Emma Castelnuovo, Liliana Chini Artusi, Cesarina Dolfi, Michele Laforgia, Lucio Lombardo Radice, Giovanni Prodi, Francesco Speranza, Vinicio Villani.
[6] la battaglia per la separazione della cattedra, invece di affievolirsi è stata perseguita, in particolare dall’UMI, all’interno delle commissioni di studio costituite per l’elaborazione delle Indicazioni.
[7] Dall’anno  scolastico 2006/07 portate a 66 ore.
[8] Le critiche non sono mancate. Significativa quella di Don Milani:  “La seconda materia sbagliata è matematica. Per insegnarla alle elementari basta sapere quella delle elementari. Chi ha fatto la terza media ne ha tre anni di troppo [….] In quanto alla matematica superiore come parte della cultura generale si può provvedere in altro modo. Due o tre conferenze d’uno specialista che sappia dire a parole in che consiste […] Non è vero che occorra la laurea per insegnare matematica alle medie. È una bugia inventata dalla casta che ha i figlioli laureati. Ha messo la zampa su 20.478 posti di lavoro un po’ speciali. È la cattedra dove si lavora meno (16 ore settimanali) – È quella in cui non occorre aggiornarsi. Basta ripetere per anni le stesse cretinate che sa ogni bravo ragazzino di terza media. La correzione dei compiti si fa in un quarto d’ora. Quelli che non son giusti sono sbagliati” (da Lettera a una Professoressa, 1968)
[9] È un’espressione molto significativa, quasi trascurata però, per dire di problemi mancanti di qualche dato o da “raffinare” nelle richieste, che consentono anche una personalizzazione della formulazione.
[10] Le esperienze didattiche che E. Castelnuovo realizza già dagli anni ’50  sono diffusissime ed oggetto di “mostre” molto apprezzate. Diffusi sono anche, specie a livello primario, il materiale strutturato di Dienes, i regoli di Cuisinaire-Gattegno, quelli di Stern, i geopiani di Gattegno, le esperienze di Libois e di Papy (il minicomputer) e il materiale “povero” della pedagogia della Montessori.
[11] L’ultima maturità per i “maestri”  c’è stata nel 1999 e con essa c’è stato l’ultimo problema per i maestri: una specialità tutta italiana di algebra applicata alla geometria e di legame con la realtà (cose che oggi si sbandierano senza conoscerne la storia).
[12] D.M. 26.8.1981: “La prova scritta di matematica deve tendere a verificare le capacità e abilità essenziali indicate dai programmi ministeriali, con riferimento ad un certo numero di argomenti scelti tra quelli maggiormente approfonditi nel triennio. A tal fine si darà una prova che dovrà riferirsi a più aree tematiche (fra quelle previste dai programmi) e a diversi tipi di conoscenze; la prova sarà articolata su tre o quattro quesiti, che non comportino soluzioni dipen­denti l’una dall’altra. In tal modo si eviterà che la loro progressione blocchi l’esecuzione della prova stessa. Ad evitare una suddivisione troppo schematica dei contenuti, argomenti tratti da temi diversi potranno opportunamente coesi­stere nei singoli quesiti.
I quesiti potranno toccare sia aspetti numerici sia aspetti geometrici sen­za peraltro trascurare nozioni elementari nel campo della statistica e della probabilità. Uno dei quesiti riguarderà gli aspetti matematici di una situazione avente attinenza con attività svolte dagli allievi nel corso del triennio nel campo delle scienze sperimentali, dell’educazione tecnica o eventualmente di altri ambiti di esperienza.
Ogni commissione deciderà se e quali strumenti di calcolo potranno essere consentiti dandone preventiva comunicazione ai candidati. Durata della prova: tre ore.
[13] Didattica delle Scienze, n. 248, diretta da Mauro Laeng
L’articolo è in gran parte tratto da: Emilio Ambrisi, I 120 anni della Mathesis, Aracne 2015

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