Il tabellone degli incarichi che diventa un gioco

In ogni classe il tabellone degli incarichi è un must per gestire le responsabilità quotidiane, ma perché non trasformarlo anche in un gioco divertente? Recentemente, mi è stata suggerita da una di voi un’idea fantastica: creare un’attività in cui i bambini possano estrarre a sorte il loro incarico. Avevo già realizzato un cartellone con schede mobili e mi è sembrato perfetto per questa nuova proposta.

Il tabellone è composto da carte illustrate, ognuna raffigurante un bambino con il suo incarico: capoclasse, capofila, responsabile delle pulizie, postino, responsabile dei materiali e così via. Per offrire ancora più flessibilità, alcune carte sono lasciate in bianco, in modo da poter aggiungere mansioni personalizzate secondo le esigenze della classe.

Ho anche inserito tanti riquadri dove i bambini possono scrivere il proprio nome, rendendo l’attività ancora più interattiva e personale.

Una volta che tutte le carte sono state colorate e personalizzate, possono essere utilizzate in due modi:

  1. Creare un tabellone degli incarichi tradizionale: L’insegnante può incollare il nome dei bambini accanto a ciascuna mansione, aggiornando il tabellone ogni volta che vengono assegnati nuovi compiti.
  2. Giocare con gli incarichi: Per rendere l’assegnazione dei compiti più entusiasmante, i nomi dei bambini possono essere pescati a sorte e abbinati alle diverse mansioni. Questo approccio non solo rende il processo più divertente, ma aiuta anche a mantenere alta la motivazione dei bambini.

Questo tabellone degli incarichi non è solo un ottimo strumento per gestire le responsabilità in classe, ma è anche un modo per insegnare ai bambini il valore della collaborazione e della partecipazione attiva. Inoltre, personalizzando e colorando le carte, i bambini possono esprimere la loro creatività e sentirsi parte integrante dell’organizzazione della classe.

Buon divertimento!

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Trovate il cartellone da stampare qui:

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Altre idee prese in rete:

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Post di Paola Misesti

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Poesie illustrate

Con gli studenti delle classi prime abbiamo fatto questo lavoro interdisciplinare in collaborazione con le insegnanti di italiano Claudia Paternoster e Barbara Dalla Torre e con la mia collega di arte e illustratrice Maria Noemi Demaio. Per prima cosa gli studenti hanno scritto delle poesie ispirate a una poetessa italiana SILVIA VECCHINI ( Instagram ) , che descrive un LUOGO a lei caro. Questa la poesia che ha ispirato il lavoro:

Nella poesia col metodo del “ricalco” ogni studente ha cercato di descrivere un luogo caro, con i suoi profumi, i colori, i rumori, i sapori e le sensazioni che questo luogo suscita in lui. Ne sono uscite poesie cariche di ricordi, nostalgie, esperienze che abbiamo provato a rappresentare graficamente.

Nella consegna ho dato precise istruzioni per le misure e il procedimento. Prima di tutto abbiamo squadrato un foglio da disegno 33x24cm in questo modo:

In base alla poesia si devono scegliere:

● 1 o 2 colori

● 2 o 3 oggetti (con “reference” visive su iPad), fare disegni SEMPLIFICATI, non disegnare oggetti interi ma solo un DETTAGLIO, una parte. I dettagli degli oggetti devono “uscire” dal quadrato, ad esempio se l’oggetto è un tavolo NON disegnerò tutto il tavolo al centro, ma solo uno spigolo in un angolo del disegno.

● dividere il disegno con 2 o 3 linee

● colorare con matite colorate e inserire dei pattern in più aree (forme o onomatopee)

● ripassare tutte le linee con pennarelli colorati

Ecco tre slides riassuntive del procedimento:

Gli studenti hanno scritto poesie bellissime, e altrettanto bene sono state illustrate, l’aspetto importante di queste illustrazioni è che dovevano essere soprattutto EVOCATIVE, come nella parte scritta era richiesto di evocare suoni, odori, sensazioni, così nella parte grafica non era necessario rappresentare oggetti o ambienti “dal vero”, ma era sufficiente combinare dettagli, forme e pattern anche composti da onomatopee. Ecco alcune delle fasi del lavoro e le poesie con le immagini:

Alla fine dell’anno le poesie illustrate sono state esposte alla mostra della scuola:

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