Alunna 13enne sviene in classe: “Di notte sogno mio padre che uccide mia mdre”. Attivato il codice rosso per salvare mamma e figlie
Una studentessa 13enne di Torino è svenuta durante una lezione a scuola. La psicologa della scuola, ascoltando il racconto della ragazza, ha scoperto un drammatico contesto familiare.
Come segnala La Stampa l’adolescente ha confessato di soffrire di allucinazioni e insonnia a causa delle minacce di morte rivolte dal padre alla madre. “Ogni sera sento mio padre che descrive come ucciderà mia mamma”, ha raccontato la giovane, “Sento i suoi passi e il rumore dei coltelli in piena notte”.
Condanna e affidamento
La testimonianza della ragazzina, raccolta in un verbale, ha innescato un’indagine che ha portato alla condanna dell’uomo a due anni di reclusione con pena sospesa, subordinata alla frequentazione di un centro per uomini violenti. Le due figlie, di 13 e 9 anni, sono state affidate alla madre, vittima di “maltrattamenti aggravati e violenze fisiche e psicologiche“. La donna, dopo un corso di formazione, ora lavora in ospedale come operatrice socio sanitaria.
La denuncia della madre e della figlia
L’intervento tempestivo delle autorità, grazie al “codice rosso“, ha permesso una rapida conclusione del caso. La donna ha raccontato: “Quando ho deciso di separarmi, le minacce di morte sono diventate più concrete. Ho chiesto aiuto e siamo state protette”. Il coraggio della figlia tredicenne, come sottolineato dalla gip e dall’avvocata della madre, è stato determinante per interrompere l’incubo familiare.
Il Codice Rosso
La legge n. 69/2019, nota come “Codice Rosso“, ha segnato una svolta, rafforzando le tutele processuali per le vittime di violenza, in particolare sessuale e domestica. Il Codice Rosso ha introdotto nuovi reati, come la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso e la diffusione illecita di immagini intime, e inasprito le pene per reati come maltrattamenti, stalking e violenza sessuale. Anche la riforma del processo penale (legge n. 134/2021) e la riforma Cartabia (d.lgs. 149/2022) hanno ampliato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, prevedendo procedure più rapide e poteri istruttori rafforzati per i giudici.
Raccolta dati e nuove misure: la lotta continua
La legge n. 53/2022 ha potenziato la raccolta di dati statistici sulla violenza di genere, mentre la legge n. 168/2023 ha ulteriormente affinato le misure di prevenzione e contrasto. L’istituzione di una Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio (legge n. 12/2023) e l’obbligo per il pubblico ministero di ascoltare la vittima entro tre giorni dalla denuncia (legge n. 122/2023) rappresentano gli ultimi passi di un percorso in continua evoluzione, a testimonianza dell’impegno costante delle istituzioni nella lotta contro la violenza di genere.
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