Autonomia differenziata, la Consulta boccia il referendum: oggetto e finalità non sono chiari. La Lega esulta, ma la legge cambierà
I giudici riuniti della Corte Costituzionale
Il referendum abrogativo sull’Autonomia differenziata delle Regioni non andrà avanti: la Corte Costituzionale ha deciso che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari” e “ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”. L’inammissibilità trova il consenso della Lega, che ha coniato la norma che regionalizza anche servizi pubblici come Scuola e Sanità, ma soprattutto brucia molto alle opposizioni politiche e alle associazioni che combattono la cosiddetta ‘legge Calderoli’, approvata dal Parlamento lo scorso mese di giugno. Ancora di più perché la stessa Consulta ha dato invece il suo via libera ai referendum sul lavoro e sulla cittadinanza per gli extracomunitari.
Ad illudere i contestatori dell’Autonomia differenziata era anche stato l’ok, a metà dicembre, da parte della Cassazione che aveva ritenuto regolare la richiesta del referendum (respingendo però i quesiti di abrogazione parziale).
La decisione di
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