L’Assemblea Generale della FLC CGIL vota un ordine del giorno sulla grave situazione israelo-palestinese e chiede l’intervento della federazione internazionale

L’Assemblea Generale della FLC CGIL, riunita a Civitavecchia il 6 e 7 maggio 2025, nell’ambito della più complessiva analisi della situazione politico sindacale nazionale e internazionale, in considerazione delle recenti notizie secondo le quali il Governo di Israele si è dichiarato pronto a invadere e occupare Gaza, ha votato uno specifico ordine del giorno che impegna l’organizzazione a promuovere azioni concrete per fermare le armi e assicurare alle popolazioni civili l’arrivo degli aiuti umanitari.
La risoluzione, nel condannare ogni forma di violenza e di ritorsione nei confronti delle popolazioni civili, ha richiamato la gravità delle azioni compiute che, oltre agli eccidi a cui assistiamo da mesi, conducono perfino alla soppressione culturale del popolo palestinese mediante lo scolasticidio, ovvero, secondo la definizione dell’ONU, la sistematica cancellazione dell’istruzione attraverso gli arresti, la detenzione e le uccisioni di studenti e docenti e la distruzione delle infrastrutture educative.
Rispetto alle politiche economiche che animano i decisori politici nazionali, comunitari e internazionali, per un sindacato della conoscenza, è inaccettabile la logica dell’economia di guerra, figlia delle politiche di austerità. La FLC CGIL non può che opporsi agli investimenti in armi – che possono già essere scomputati dal calcolo del debito – per adempiere alla richiesta della Nato di impegnare il 2,5% del PIL a scapito della spesa sociale e degli investimenti per creare lavoro e sviluppo.
La FLC CGIL che, con altre organizzazioni sindacali: NEU (UK), FECCOO (ES), FENPROF (PORTUGAL), SADTU (SA) e STES (ES), ha avviato un progetto
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