Google Whisk: generare e animare immagini

L’uso di immagini animate e video è diventato uno degli strumenti più potenti per coinvolgere gli studenti.
Whisk è un esperimento di Google Labs/DeepMind lanciato verso la fine del 2024. Si tratta di uno strumento di generazione di immagini e video con intelligenza artificiale che cambia il paradigma: invece di scrivere lunghi prompt testuali, l’utente fornisce immagini come riferimento (per soggetto, scena, stile) e Whisk utilizza questi input visivi per creare qualcosa di nuovo.
Le componenti principali:
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Soggetto (Subject): l’immagine che definisce cosa deve essere al centro dell’attenzione. Può essere un oggetto, un personaggio… qualsiasi cosa tu voglia esplorare visualmente.
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Scena (Scene): il contesto ambientale — dove avviene l’azione, il luogo che fa da sfondo, l’atmosfera spaziale.
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Stile (Style): l’estetica desiderata — può riferirsi al tipo di arte, alla texture, al tipo di rendering (cartoon, illustrazione, pittura digitale, enamel pin, ecc.).
Dietro le quinte, Google impiega Gemini per trasformare le immagini che carichi in descrizioni testuali (“caption”) e poi usa Imagen 3 per generare le immagini finali basate su queste descrizioni.
Potenzialità nella didattica
Ecco alcuni modi in cui Whisk può essere utile per insegnanti, formatori, alunni:
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Stimolare la creatività visiva
Permette agli studenti di sperimentare combinazioni insolite: soggetto + stile + scena, vedendo risultati immediati. Utile soprattutto nelle materie artistiche, grafica, design, ma anche per stimolare immaginazione in lingue, letteratura, scienze creative. -
Storytelling visivo
Creare scene, ambienti, personaggi per storie, racconti, sceneggiature. Si può usare per inventare ambientazioni o personaggi partendo da immagini che gli studenti portano da casa o trovano. -
Esperimenti interdisciplinari
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Unire arte, tecnologia, lingue, storia: per esempio far ricreare un’epoca storica, un costume tipico, uno stile architettonico, chiedendo di trovare immagini di riferimento e poi remixarle.
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Sviluppare competenze digitali
Capire cosa sono i prompt (anche se visivi), come si usa l’AI, questioni di proprietà delle immagini, estetica, bias visivi. Utile anche per discutere etica dell’AI, copyright, responsabilità visiva.
Limiti e criticità da considerare
Per usare Whisk bene, è importante essere consapevoli di alcuni limiti:
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Disponibilità geografica: inizialmente il tool era disponibile solo negli Stati Uniti; bisogna controllare se è già attivo in Italia.
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Coerenza del risultato: dato che il sistema “estrae” soltanto alcuni elementi chiave dalle immagini che fornisci, non sempre otterrai una copia fedele; l’altezza, il tono della pelle, dettagli possono variare.
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Controllo su dettagli fini: se vuoi qualcosa di molto preciso (es. un particolare dettaglio nell’abbigliamento, un volto specifico, caratteristiche fisiche molto particolari), potresti trovare che l’editing manuale o altri strumenti siano più adatti.
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Potenziali problemi di copyright e privacy: l’uso di immagini di riferimento deve rispettare diritti d’autore; inoltre, se si caricano immagini di persone, serve attenzione al consenso.
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Risorse digitali e competenza: serve che studenti e insegnanti abbiano accesso a dispositivi, internet decente; serve una guida iniziale per capire bene come usare soggetto/scena/stile.
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Uso inopportuno da parte degli studenti: un’altra precauzione fondamentale riguarda l’uso della funzione da parte degli studenti. La possibilità di animare immagini potrebbe essere sfruttata in modo inappropriato per diffamare o irridere altre persone. Ad esempio, si potrebbero creare animazioni denigratorie o offensive utilizzando immagini di compagni, insegnanti o persone pubbliche. Questo rischio ci ricorda che la gestione della creatività e della libertà di espressione deve essere accompagnata da un forte senso di responsabilità. Per questo, è essenziale che gli insegnanti monitorino l’uso della funzione e stabiliscano chiare linee guida sull’uso etico di tali strumenti.
Google Whisk è uno strumento molto promettente per il campo educativo: offre un modo innovativo di lavorare con immagini, stimolare immaginazione e creatività, rendendo più facile per chi non è esperto produrre contenuti interessanti. Non è perfetto per dettagli ultra specifici, ma come laboratorio di sperimentazione visiva e come ponte fra arte, tecnologia e didattica è davvero molto valido.
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