La funzione ispettiva nella scuola
Gli ispettori del Ministero dell’Istruzione. Le pagine conclusive del libro, L’Ispettore di Biagio Scognamiglio.
Le ultime pagine del libro, 184 – 205
Come condurre gli accertamenti ispettivi: l’esame degli atti e il vaglio delle testimonianze. Chi è l’ispettore: il suo stile di vita, la sua presenza come «segno». L’intuizione, come discernimento fra «essere» e «parere», che riesce a cogliere un determinato clima educativo e umano, andando al di là del velo dell’apparenza quotidiana. La relazione scritta che conclude di solito ogni visita ispettiva deve essere considerata molto di più di un mero atto a carattere burocratico-amministrativo. Deve essere tale che in essa si possa ravvisare lo specchio della coscienza dell’Ispettore.
L’ispettore kafkiano. «Sappia, comunque, l’Ispettore che, pur non volendo, ha in sé, di fronte agli altri, qualcosa dell’Ispettore kafkiano». La resistenza al cambiamento come reificazione, l’obbedienza alla norma, le insidie della competenza tecnica, l’equilibrio mentale.
Infine: la realtà della scuola come atmosfera educativa e il pensare di risolvere i problemi dell’aggiornamento professionale dei docenti introducendo i cosiddetti «animatori».
La conclusione
Le pagine: 184 – 205; 164-183; 142 – 163
La parte prima