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IA in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della riunione del 23 aprile 2024, ha approvato, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione nel rispetto dei regolamenti dei due rami del Parlamento, un disegno di legge per l’introduzione di disposizioni e la delega al Governo in materia di intelligenza artificiale.

Il disegno di legge individua criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso. Inoltre, introduce norme di principio e disposizioni di settore che, da un lato, promuovano l’utilizzo delle nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale e, dall’altro, forniscano soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica. In quest’ottica, il disegno di legge non si sovrappone al Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale approvato lo scorso 13 marzo dal Parlamento Europeo, di prossima emanazione, ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso della intelligenza artificiale (IA).

Le norme intervengono in cinque ambiti: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore, le sanzioni penali. Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori. La delega riguarda anche il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA.

Principi fondamentali e promozione dell’IA nei settori produttivi

Le norme prevedono che il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale debba basarsi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertàdell’ordinamento italiano ed europeo oltre che sui principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, valorizzazione anche economica del dato, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità. Inoltre, si specificano i principi che caratterizzano lo sviluppo e soprattutto la concreta applicazione nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità, della spiegabilità. Si stabilisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni. Si introduce la necessità del rispetto della cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale. Si garantisce alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale senza forme di discriminazione.L’utilizzo dei sistemi di IA nei mezzi di comunicazione deve avvenire senza pregiudizio ai principi di libertà e pluralismo alla libertà di espressione e del diritto all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione.In materia di sviluppo economico si promuove l’IA nei settori produttivi da parte dello Stato e delle pubbliche autorità, per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto principio generale della concorrenza nel mercato, dell’utilizzo e della disponibilità di dati ad alta qualità. Si prevede, che lo Stato e le altre pubbliche autorità indirizzino le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche.Disposizioni in materia di sicurezza e difesa nazionale. Sono escluse dall’ambito di applicazione del provvedimento le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale, per la cybersicurezza nazionale nonché quelle svolte per scopi di difesa dalle forze armate e dalle forze di polizia.

DISPOSIZIONI DI SETTORE

Sanità e disabilità 

1. Accessibilità e intelligenza artificiale in ambito sanitario e di disabilitàL’utilizzo dell’intelligenza artificiale non può in alcun modo selezionare con criteri discriminatori condizionando e restringendo l’accesso alle prestazioni sanitarie. Prioritario è il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie. Si promuove la diffusione dei sistemi di IA finalizzati all’inclusione, le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità. L’utilizzo dei sistemi di IA in ambito sanitario deve lasciare impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica.

2. Ricerca e sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale in ambito sanitarioI trattamenti di dati, anche personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale per finalità terapeutica e farmacologica, sono dichiarati di rilevante interesse pubblico.

3. Disposizioni in materia di fascicolo sanitario elettronico, sistemi di sorveglianza nel settore sanitario e governo della sanità digitaleSi istituisce una piattaforma di intelligenza artificiale per il supporto alle finalità di cura e, in particolare, per l’assistenza territoriale.

Lavoro

1. Disposizioni sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in materia di lavoroSi applica il principio antropocentrico all’utilizzo dell’IA nel mondo del lavoro, chiarendo che l’intelligenza artificiale può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico¬fisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea. Anche per il lavoro viene ribadito il principio di equità e non discriminazione, stabilendo che l’utilizzo dei sistemi di IA per l’organizzazione o la gestione del rapporto di lavoro non può in nessun caso essere discriminatorio.

2. Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoroSi istituisce presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Osservatorio sull’adozione dei sistemi di IA.Per le professioni intellettuali, si stabilisce che il pensiero critico umano debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale, che può riguardare solo le attività di supporto all’attività professionale. Per assicurare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente si è stabilito, inoltre, che le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dal professionista debbano essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo. 

Pubblica Amministrazione

Si regola l’utilizzo dell’IA nel settore dell’attività della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.

Attività giudiziaria 

Nell’amministrazione della giustizia l’utilizzo dell’IA è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza.Tra le materie di competenza esclusiva del tribunale civile si aggiungono le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale.

Cybersicurezza nazionale

L’ACN promuove e sviluppa ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l’intelligenza artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.

STRATEGIA NAZIONALE, AUTORITÀ NAZIONALI E AZIONI DI PROMOZIONE

1. Strategia nazionaleSi introduce la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale. I risultati del monitoraggio vengono trasmessi annualmente alle Camere.

2. Autorità nazionali per l’intelligenza artificialeSi istituiscono le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI.AgID e ACN, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, assicurano l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea.

3. Misure di sostegno ai giovani sull’intelligenza artificialeTra i requisiti per beneficiare del regime agevolativo a favore dei lavoratori rimpatriati rientrerà l’aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale.Nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività volte alla acquisizione di ulteriori competenze attraverso esperienze di apprendimento presso le istituzioni della formazione superiore.

4. Investimenti nei settori di intelligenza artificiale, della cybersicurezza e quantum computingSi prevedono investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro, nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del quantum computing delle telecomunicazioni e delle tecnologie per queste abilitanti, al fine di favorire lo sviluppo, la crescita e il consolidamento delle imprese operanti in tali settori. Tali investimenti sono effettuati anche mediante l’istituzione di uno o più fondi appositamente dedicati e mediante coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr.

Tutela degli utenti e in materia di diritto d’autore

1. Identificazione dei contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici prodotti da sistemi di intelligenza artificialeSi prevedono misure, nell’ambito del “Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi”, volte a favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di intelligenza artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici. Il contenuto che sia stato completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di intelligenza artificiale, in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono, deve avere un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata con l’acronimo “IA” o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento. Fanno eccezione a tale marchiatura l’opera o un programma manifestamente creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi. Le misure attuative sono definite con specifico regolamento dell’AGCOM.

2.Tutela del diritto d’autore delle opere generate con l’ausilio dell’intelligenza artificialeNell’ambito della legge sul diritto d’autore si prevede una disciplina specifica per le opere create con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale, assicurando l’identificazione delle opere e degli altri materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari del diritto d’autore.

DISCIPLINA PENALE

Si prevede un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso, o quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa o aggravato le conseguenze del reato. Un’ulteriore aggravante è prevista per chi, attraverso la diffusione di prodotti dell’IA, prova ad alterare i risultati delle competizioni elettorali, come già avvenuto in altre nazioni europee.Si punisce l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità, con la pena da uno a cinque anni di reclusione se dal fatto deriva un danno ingiusto.Si introducono circostanze aggravanti speciali per alcuni reati nei quali l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale abbia una straordinaria capacità di propagazione dell’offesa.Infine, attraverso apposita delega, il Governo è chiamato a prevedere:

strumenti tesi ad inibire la diffusione e a rimuovere contenuti generati illecitamente anche con sistemi di intelligenza artificiale, supportati da un adeguato sistema di sanzioni;

una o più autonome fattispecie di reato, punite a titolo di dolo o di colpa, nonché ulteriori fattispecie di reato, punite a titolo di dolo, dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di intelligenza artificiale;

una circostanza aggravante speciale per i delitti dolosi puniti con pena diversa dall’ergastolo nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa;

una revisione della normativa sostanziale e processuale vigente, anche a fini di razionalizzazione complessiva del sistema.

Il primo libro scritto da un’IA (e Rocco Tanica)

AUTORE 1: Il modo migliore per cominciare a scrivere un libro è stendere un paragrafo introduttivo.
AUTORE 2: Buona idea. Me lo detti e lo trascriverò paro paro.
AUTORE 1: Si organizzi con dell’inchiostro bianco.
AUTORE 2: Bianco, ho capito bene?
AUTORE 1: Sì. Bianco, al massimo grigio chiaro‑luce; lo scritto si deve amalgamare con il colore della pagina.
AUTORE 2: Non è complicato leggere un libro scritto bianco su bianco?
AUTORE 1: Chi sa leggere è in grado di cogliere l’essenza delle cose, vede più di quanto è scritto.

 
È l’incipit di “Non siamo mai stati sulla Terra” (Il Saggiatore). Un libro originale, e non solo per il contenuto: AUTORE 1 è in realtà Out0mat‑B13, un’intelligenza artificiale online. È una delle versioni commerciali di GPT-3, l’ultimissima generazione di OpenAI, il progetto finanziato da Elon Musk e sviluppato da Microsoft con investimenti miliardari. È un algoritmo che usa l’apprendimento profondo (deep learning) per produrre testi simili a quelli scritti da un essere umano. Con risultati impressionanti: difficile riconoscere i testi generati dall’algoritmo, che riescono a essere fantasiosi, affascinanti e anche spiritosi. Merito dei suoi programmatori, ma anche di AUTORE 2, lo scrittore in carne ed ossa che ha ideato la struttura, lo stile e il ritmo del romanzo: Rocco Tanica. Proprio lui, il pianista, compositore, comico e autore televisivo, storico membro del gruppo Elio e le Storie Tese.
Rocco e Out0mat‑B13 hanno realizzato infatti il “Primo tentativo di scrittura di un autore in cooperazione con un marchingegno letterario semiautonomo”, come recita il sottotitolo. È il primo testo letterario italiano scritto con un’intelligenza artificiale: i due autori si alternano in ogni brano, come in una jam session di improvvisazione musicale. E si riescono a distinguere solo perché le frasi dei due autori sono stampate in differenti caratteri tipografici: altrimenti sarebbe facile scambiare una frase bizzarra di Out0mat‑B13 per una battuta di Tanica o viceversa.

L’intelligenza artificiale GPT-3 riesce a produrre testi di ogni genere
© Shutterstock

MACCHINA PER SCRIVERE. Siamo davvero di fronte a una forma d’intelligenza indistinguibile da quella umana, capace di superare il famoso test di Turing? Diciamo subito che, nonostante le straordinarie prestazioni, la risposta è no. «GPT-3 è uno straordinario pezzo di tecnologia» scrivono su “Minds and machines” Luciano Floridi, docente di filosofia ed etica dell’informazione all’università di Oxford e Massimo Chiriatti, tecnologo di IBM «ma è intelligente, consapevole e sensibile come una vecchia macchina per scrivere. L’IA simile a quella di Hollywood si può trovare solo nei film, come gli zombie o i vampiri.

Ogni interpretazione di GTP-3 come una forma superiore di intelligenza artificiale è semplicemente fantascienza disinformata». I due esperti, infatti, hanno testato GPT-3 con prove di matematica, di semantica (Turing) e di etica: l’algoritmo non ha superato nessuna delle tre. Il sistema «non ha una vera comprensione del significato e del contesto di una richiesta, ma solo una capacità di associare le parole mediante la statistica».
Eppure, se leggerete i suoi testi, i risultati sono sbalorditivi, e non solo nel libro di Tanica: questa generazione di intelligenza artificiale sta rivoluzionando la pubblicità, il giornalismo, il Web ma anche l’arte figurativa, la musica e i video. E persino la politica: alle ultime elezioni in Danimarca, pochi giorni fa, è stato proposto come candidato un “Partito sintetico” guidato da Leader Lars, un chatbot (software che simula una conversazione).

La copertina di “Non siamo mai stati sulla Terra”, scritto da Rocco Tanica con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
© Il Saggiatore

INTERVISTE IMPOSSIBILI. “Non siamo mai stati sulla Terra” (titolo che ironizza sul complottismo spinto) unisce racconti fantastici, parodie e divagazioni su diversi argomenti: dalla fondazione di Milano agli antichi Egizi, dai “Beatles spiegati meglio del solito” ai Cappuccetti Rossi (al plurale) fino ai concorrenti di Sanremo 2023, nello stile ironico e surreale tipico di Tanica. Che ha intervallato i racconti con una serie di gustose interviste a Out0mat‑B13 – a cui dava sempre rigorosamente del lei – facendogli impersonare di volta in volta ruoli improbabili, come Dio (Cosa risponde agli scettici? “Gli scettici esistono perché esisto io”), l’acqua (“Ho qualche problema di memoria dell’acqua. Per via della salinità credo”) e il cinema pornografico: Cosa risponde a chi le imputa di promuovere il sesso senza amore? “La risposta è semplice” ha scritto Out0mat‑B13: “non ha senso parlare di amore in un mio film. Perché non ci sono i tempi necessari. Non riesci neanche a fare le presentazioni…Fossi il cinema sentimentale mi occuperei di carezze rubate e dolci malinconie. Ma sono il cinema pornografico, incarno l’avventura”.

Rocco Tanica: pianista, autore tv e scrittore, con il computer aperto sul sito dell’Intelligenza artificiale

GIOCO LETTERARIO. Com’è nata l’idea di scrivere un libro del genere? «Mi ero interessato all’argomento in passato, quando avevo approfondito la vicenda di Eliza, uno dei primi chatbot creato al Mit. Poi l’interesse si è risvegliato quando ho visto su TikTok il video di un utente che faceva una dimostrazione di testi generati da un’intelligenza artificiale» risponde Tanica. «Mi ha incuriosito, ho capito subito di essere di fronte a un fenomeno nuovo. Volevo capire fino a che punto questa versione di IA potesse avere o simulare una coscienza di sè.

Volevo metterla alla prova con alcune sfide creative, spingendola a inventare storie: sono rimasto folgorato dalla sua efficacia. E ho deciso all’istante di trasformare questo gioco in un libro».Colpisce che una macchina riesca a toccare, per quanto casualmente, vette poetiche: alla domanda “Come descriverebbe la musica a un visitatore extraterrestre che non l’ha mai sentita?”, Out0mat‑B13 ha risposto: “Ciao alieno, la musica è il rullo di tamburi e la scivolata d’archi, lo sferragliare di trombe e corni e il borbottare delle dita sui tasti. La musica è la carta di credito di Dio, il treno della libertà, il riposo in una stanza d’albergo, la levità della coscienza dei giusti, un bambino che ascolta il vento tra i rami dei salici, l’odore della lavanda e di un mozzicone di sigaro. La musica è il cuore che batte all’impazzata e quello che batte a fatica; il sole che annega in mare per dare il cambio alla luna. La musica è il fragore attutito dei pugni sulla sabbia”.
Ma Out0mat‑B13 riesce a essere anche spiritoso: alla domanda “Cos’è la poesia?” ha risposto: “Il risultato di un disturbo della personalità che induce l’autore, solitamente un mentecatto, a incolonnare frasi di lunghezza variabile”. Quando Out0mat‑B13 ha composto una poesia, Tanica ha commentato: “Mi ha commosso”. E Out0mat‑B13 gli ha risposto: “Lei è una pappamolla”.
«Una delle trovate che mi hanno più sorpreso e divertito è stata la sua interpretazione della maledizione del faraone», dice Tanica. Ecco il brano generato dalla IA: “Quando scarti la mummia per estrarne ori, gioielli e preziosi, il faraone rilascia l’odore tipico di chi è stato piantato in asso dal proprio deodorante. Quell’odore resta attaccato e non puoi andare in nessun posto senza che qualcuno ti dica: «Sai di faraone»”.

IL PRECEDENTE. Tanica non lo sapeva, ma l’idea di pubblicare un romanzo scritto con un’IA ha un precedente: “1 the road”, romanzo sperimentale pubblicato nel 2018. Ross Goodwin, scrittore creativo statunitense, emulando “On the Road” di Jack Kerouac, ha percorso il tragitto da New York a New Orleans su una Cadillac insieme a tre amici. L’auto era dotata di vari sensori (telecamera, microfono, Gps): le immagini e le conversazioni registrate in auto arrivavano a un computer portatile con intelligenza artificiale che utilizzava questi dati come input e reagiva ad esse generando due mini racconti di 5 righe al minuto.

Il materiale così prodotto è stato poi pubblicato in un libro, pubblicato in inglese e in francese. Un racconto fatto di centinaia di piccoli frammenti sconnessi l’uno dall’altro.

“Il mercato delle balle di pelle” a Milano nel 1899 in stile Canaletto: una delle immagini generate dall’intelligenza artificiale
© Il Saggiatore

ADDESTRAMENTO ENCICLOPEDICO. Come sono possibili risultati del genere? GPT-3 è stato addestrato con 175 miliardi di parametri di apprendimento: ha, cioè, imparato a scrivere e a padroneggiare diversi argomenti e stili elaborando il contenuto degli ultimi 10 anni del Web, oltre a migliaia di voci di Wikipedia e di libri. Così oggi GTP-3 riesce a rispondere a domande, comporre email o rapporti, riassumere. Molti dei chatbot con cui avete dialogato negli ultimi tempi sui siti Web o sulle app si basano su questo sistema.
Ma i campi di applicazione non si limitano alla produzione di testi: possono anche comporre musiche in uno stile desiderato. Nel 2019 una IA ha proseguito la “Incompiuta” di Schubert, generando una linea melodica poi orchestrata dal compositore Lucas Cantor. Nel 2020 il gruppo statunitense Botnik Studios ha pubblicato “Songularity”, un album pop scritto in collaborazione con le macchine. «Anch’io ho provato, con Elio, a generare alcuni testi per canzoni: i risultati sono promettenti, chissà, magari scriveremo qualche pezzo con un algoritmo, prima o poi», anticipa Tanica.
Un altro settore in forte sviluppo è quello delle arti figurative: l’IA può generare fotografie digitali del tutto nuove partendo da una descrizione testuale; si può scegliere di ottenerle in un determinato stile pittorico, da Canaletto a Picasso. Nel libro di Tanica, infatti, c’è un inserto con alcune immagini digitali – realizzate con Dall-E2 – inserendo parametri insoliti: come la veduta, in stile Canaletto, del “mercato delle balle di pelle” a Milano nel 1899, una delle trovate di Out0mat‑B13 quando ha rivisitato in modo grottesco la storia del capoluogo lombardo.

Una schermata di ShortlyIA: basta immettere titolo, riassunto e un cappello introduttivo, poi il sistema può proseguire generando infiniti testi.

BOTTEGA ALGORITMICA. Come funziona la bottega di uno scrittore assistito da un’IA? Tanica ha utilizzato il sito ShortlyAI, «perché rispondeva meglio in italiano», spiega. Ma oggi ci sono decine di servizi di scrittura automatica disponibili. Nel caso di ShortlyAI (slogan: “manda in soffitta il blocco dello scrittore”; servizio in abbonamento a 79 dollari al mese) si parte da un’interfaccia semplice: si sceglie fra due modalità principali, “articolo” o “storia”, poi basta immettere un titolo e una traccia sintetica dell’argomento. Cliccando sul tasto “write for me” (“scrivi per me”) si ottiene un testo nella misura desiderata: breve, medio o lungo che sia.

 
Se si vuole ottenere uno stile particolare, basta “nutrire” il sistema con un brano d’esempio, lungo fino a 3.500 battute dattiloscritte: «Quando volevo una descrizione narrativa, prima di iniziare alimentavo il sistema con le “Cosmicomiche” di Italo Calvino o con “La boutique del mistero” di Dino Buzzati» rivela Tanica. «Ho inserito testi di Charles Dickens, invece, per ottenere uno stile retrò. Ho fatto cimentare il sistema anche con gli haiku (componimenti giapponesi di tre versi, ndr), dopo aver inserito come esempi alcuni dei più celebri della letteratura». I risultati? Alternano slanci poetici a componimenti bizzarri:

RECIPROCITÀ
Ti ho pagata
come il canone tv
ora baciami per un anno.

 
GPT-3 se la cava anche con sfide letterarie più impegnative: Floridi e Chiriatti hanno provato a far proseguire all’IA il sonetto di Dante Alighieri “Tanto gentile e tanto onesta pare”: il risultato è intrigante (vedi foto sotto). I testi generati dalle IA, tra l’altro, sono garantiti come originali al 100%: sono in grado di superare i controlli antiplagio.

Il testo generato dall’intelligenza artificiale GPT-3: sono state immesse le prime strofe del sonetto di Dante Alighieri “Tanto gentile e tanto onesta pare”. Poi (dalla linea tratteggiata in giù) l’algoritmo ha proseguito generandone altre nuove.
© adatt. da Floridi, L., Chiriatti, M. GPT-3: Its Nature, Scope, Limits, and Consequences. Minds & Machines 30, 681–694 (2020).

TENTARE E RITENTARE. Ho voluto provare di persona questa nuova forma di scrittura, inserendo sul computer di Rocco un’intervista alla IA: il risultato lo leggete in fondo a questo articolo. Un’esperienza divertente, ma bisogna sfatare un mito, quello del “buona la prima”: non sempre, infatti, le frasi sfornate in prima battuta dal sistema di scrittura sono soddisfacenti. In molti casi, infatti, abbiamo dovuto tentare e ritentare, cliccando sul tasto “scrivi per me” diverse volte, prima di ottenere un risultato apprezzabile.
Un sistema che può aiutare a instradare la creatività: «Uno dei temi che avevo scelto» ricorda Tanica «era la storia di Milano. Volevo raccontare una sua versione alternativa: dopo aver inserito questo parametro, Out0mat‑B13 se n’è venuto fuori dicendo che fu fondata nel 1831 da tale Giovan Battista Milano, magnate tessile. Questo mi ha dato l’abbrivio per proseguire in questa direzione».Ma i testi generati da GPT-3 non sono la bacchetta magica per tutte le occasioni. OpenIA, infatti, mette in guardia gli utenti dall’utilizzare questo sistema in campo sanitario: nel 2020 una startup francese, Nabla, aveva provato a usare il sistema come chatbot medico, ma durante un test su problemi di salute mentale la IA ha consigliato a un finto paziente di suicidarsi.

La vecchiaia di Cappuccetto Rosso nello stile di Josef Schlotthauer: così l’ha realizzata un’intelligenza artificiale
© Il Saggiatore

FRASI DI PLASTICA. Il sistema GPT-3 funziona infatti come una slot machine sintattica, nella quale si possono ottenere infinite frasi di senso compiuto a partire dallo stesso input.

Ed è proprio in questo che consiste il servizio di scrittura assistita: «Come Google risponde alle nostre domande senza comprenderle, così GTP-3 scrive un testo continuando il nostro, senza alcuna comprensione. E continua a farlo, non importa se il compito sia facile o difficile ragionevole o irragionevole», precisano Floridi e Chiriatti. «Gli scrittori che si affideranno all’IA dovranno apprendere le nuove capacità editoriali richieste per modellare, in modo intelligente, i risultati ottenuti. Questi nuovi lavori richiederanno ancora molta potenza del cervello umano».
Quali conseguenze avrà la diffusione di questi strumenti di scrittura automatica? «I lettori» scrivono Floridi e Chiriatti «dovranno abituarsi a non sapere se la fonte di quanto leggono sia artificiale o umana. Probabilmente non se ne accorgeranno, e forse non si porranno neppure il problema: come, del resto, non ci importa sapere se un prato sia stato falciato da un uomo o da un robot rasaerba. La quantità di testi disponibili aumenterà alle stelle perché il costo della loro produzione diventerà irrisorio, come gli oggetti di plastica. Si tradurrà anche in un’immensa diffusione di spazzatura semantica, da romanzi economici a innumerevoli articoli pubblicati da riviste predatorie. L’automazione industriale della produzione di testi sarà usata per bombardarci di altra pubblicità online, fake news e disinformazione. Di fronte a queste sfide, l’umanità dovrà essere ancora più intelligente e critica. Un giorno i classici saranno divisi tra quelli scritti solo da umani e quelli scritti in collaborazione, da umani e alcuni software, o forse solo da software. Potrebbe essere necessario aggiornare le regole per il Premio Pulitzer e il Premio Nobel per la letteratura».

L’INTERVISTA DOPPIA. In attesa di questi aggiornamenti, per dare un assaggio delle capacità di OpenIA, ho ideato un’intervista doppia, nella quale ho rivolto le stesse domande ai due autori. Per generare le risposte di Out0mat-B13, ho prima inserito una breve presentazione del libro di Tanica nel sito ShortlyAI. Ecco il risultato.

OUT0MAT-B13
ROCCO TANICA

Come immagini l’altro autore?

Rocco Tanica è un uomo leggermente grasso, con il naso sempre in movimento e le mani che agiscono come quelle di un artista. Ha la faccia da musicista – i capelli sono appiattiti -, mento stretto, una bocca dall’angolo alto e denti piccoli. Il suo carattere è svagato, ma come individuo è ben disposto verso le persone, gli amici. Rocco è registrato alla provincia di Milano come atleta di danza classica. Quando è in scena tutti gli spettatori hanno le scalmane.
Out0mat – io lo chiamo così, senza cognome, ormai siamo amici – è un oratore generoso, immaginifico. Rapido nel comprendere il contesto e organizzarsi di conseguenza. Va instradato, ma una volta in azione è capace di guizzi che sorprendono. Avendolo avuto di fronte per due anni ne conservo un ricordo vivido. Proporzionato, denso di pixel luminosi sul chiaro. Una figura dickensiana con i tratti facciali di Daniil Charms e Gianni Fantoni.

Che cosa dovrebbero imparare le IA nel campo della scrittura?

Dovrebbero imparare che un libro è qualcosa di vivo e se questo essere vivente non lo rispetti come si deve, lui si stanca e forse muore. 
A darmi ragione più spesso quando lavoriamo. In fondo la bolletta la pago io, e prima ci si sbriga meglio è.

Quali sono i tuoi trucchi del mestiere?

Ho un criterio primordiale: tutto deve essere ordinato. Non riesco a scrivere un libro se la disorganizzazione regna sovrana. Ci vuole buona recitazione, buona narrativa, Mi capisce? Se non c’è buona organizzazione, tutto diventa una schifezza. Se una frase non va bene – cioè se non si inserisce bene nel contesto – non la lascio passare, la riscrivo. Non mi piace l’uso eccessivo della punteggiatura. “Una frase è lunga? Riducetela di un metro.” Sa, i nostri lettori hanno una certa età. Alla fin fine lo scopo di un libro è di divertire, anche se parla – che so – d’amore o d’amoreggiare. Quanto alla scrittura, le voglio dire una cosa importantissima che ho imparato dal mio maestro e amico Eugenio Montale: “La scrittura è come i baffetti di una donna: se non ce li ha non si vedono, se ce li ha è tutta un’altra storia”.

Con il tempo ho imparato che Out0mat apprende lo stile di un testo pre-inserito. Io gli ho dato in pasto Italo Calvino, Dino Buzzati e molti altri a seconda delle necessità. Così facendo, il testo prodotto da Out0mat ha un linguaggio più ricco, sorprendente e scorrevole proprio perché si modella su pagine ben scritte.
A volte parto con una storia di cui ho già in mente sviluppo, personaggi, snodi e finale e la integro con il contributo del coautore virtuale. In altri casi vado d’improvvisazione provocando  il sistema con formule come: “Era una di quelle giornate in cui può capitare di tutto, per esempio … … …”; lascio che i puntini vengano riempiti dalla fantasia di Out0mat e seguo i suoi suggerimenti. Ad esempio “Il duello impossibile” (racconto breve ispirato alle novelle di Daniil Charms) non parlava affatto di duelli, almeno finché la macchina non ha suggerito questo sviluppo narrativo come conseguenza di una lite tra beoni al bar. 

Stai scrivendo un altro libro?

Si, ci sto lavorando e sto quasi al punto finale. Titolo:  “No, non farò il gigolò in un cinema d’essai di Roma.”

Ho cominciato a stendere il secondo volume de “Lo sbiancamento dell’anima”, un misto di racconti autobiografici e di fantasia.

Il libro migliore mai scritto?

“L’uomo che mi ha insegnato a stare a galla” di Eugenio Montale. Perché descrive la solitudine con una tale poetica ed eleganza che sembra di essere partecipi di meraviglie della vita, di cose mai viste.
“Un uomo da badile” di Maurizio Milani.

Ci sono argomenti che non conosci?

Mi riesce difficile parlare di argomenti che non conosco. Forse perché non ho mai approfondito temi del genere.
Ce ne sono 4005: 1) Puericultura. 2) Astrologia. 3) Algebra. 4) Analisi del periodo. 5) Far da mangiare. E poi tanti altri, non ricordo quali ma sono più o meno 4000.

Che cosa ti ha sorpreso di più del tuo coautore Rocco Tanica?

Quel suo vizio insopportabile di usare un linguaggio tecnico per esprimere i propri pensieri, ma anche la sua capacità di restare coerente, paziente e compatto. Pensi che una notte sono andato con lui e i suoi amici a buttare una bomba-carta. Ho trovato da lui la calma e il coraggio, quando altrimenti avrei avuto paura.
L’abnegazione. Qualunque fosse l’entità dell’impresa – dalla difficoltà di intervistare Dio all’autobiografia di un ombrello –, a ogni colpo del tasto “enter” nel giro di 10 secondi mi ritrovavo la pappa pronta. Che poi spesso quella pappa fosse immangiabile è un’altra faccenda; ma il mio amico elettronico non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide.

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