Umiliazione ed umiltà
Umiliazione ed umiltà
di Rita Manzara
“Umiliazione” ed “umiltà”: due concetti che si inquadrano neidelicati meccanismi di approccio all’ “altro da sé”.
Entrambi chiamano in gioco il valore della persona e comportano conseguenze nella sfera emotiva di un individuo, a prescindere dall’età di quest’ultimo.
In campo educativo, tuttavia, il discorso deve farsi particolarmente attento, poiché il compito principale dell’educazione è quello di «trarre fuori» da una giovane vita gli aspetti migliori, cioè quelle potenzialità da spendere per lo sviluppo di competenze, sia cognitive che relazionali.
Incominciamo col dire che l’umiliazione non raggiunge sicuramente lo scopo di far emergere “il meglio” di un soggetto, tantomeno in età evolutiva.
In uno studio condotto presso l’Università di Amsterdam i neuroscienziati hanno analizzato il cervello di alcune persone mentre sperimentavano diversi stati emotivi ed hanno rilevato che, sul piano psicologico, l’umiliazione attiva delle aree cerebrali connesse con il dolore e, allo stesso tempo, rappresenta un carico cognitivo la cui elaborazione si protrae per un lungo periodo.
Nella persona
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