Pubblicati in Collana Scientifica Internazionale i risultati della sperimentazione italiana di «Classi in Rete»

La Collana Scientifica Internazionale Universo scuola – Sguardi plurali e scenari possibili (Pensa Multimedia editore) ospita tre Volumi Monografici dedicati al Modello «Classi in rete» e alla sua sperimentazione con le piccole scuole italiane.

Il primo volume, a cura di Michelle Pieri (Università degli Studi di Trieste), dal titolo “Un modello innovativo per le piccole scuole presenta, alla luce dei risultati ottenuti dall’analisi della letteratura scientifica sia nazionale che internazionale, aspetti positivi e criticità del rapporto che intercorre tra piccole scuole e tecnologie, e per concludere vengono fornite alcune raccomandazioni per accompagnare le piccole scuole nell’integrazione delle tecnologie nel fare scuola quotidiano. Vengono presentati, inoltre, i modelli “Classi in rete” e “École en Réseau”, che condividono in toto le basi teoriche ma si differenziano per alcuni aspetti che riguardano la loro messa in pratica e sono legati al contesto educativo specifico dei paesi di riferimento. Nel libro è riportato anche un approfondimento a cura di Massimo Faggioli dal titolo “Piccole isole e piccole scuole: i primi passi dei progetti italiani per sostenere le realtà scolastiche isolate”.

Il secondo volume di Stefano Cacciamani (Università della Valle D’Aosta) dal titolo “La sperimentazione in Italia: aspetti metodologici” descrive  la combinazione di una pluralità di strumenti e tecniche di indagine che si è resa necessaria, seguendo l’approccio metodologico Design Based Research, per poter identificare le diverse variabili rilevanti per testare l’innovazione introdotta nel contesto delle piccole scuole abruzzesi. Per ogni strumento o tecnica di indagine vengono indicati gli obiettivi di ricerca a cui essi si riferiscono, i destinatari a cui sono rivolti, le specifiche variabili oggetto di indagine e le modalità di analisi dei dati utilizzate. Il volume si conclude con un’analisi del valore aggiunto del modello “Classi in rete”, per quanto riguarda lo sviluppo professionale degli insegnanti e con l’identificazione di una serie di condizioni che possono consentire una diffusione su larga scala del modello sperimentato. Nel libro, anche un approfondimento a cura di Anna Tancredi dal titolo “Il modello Classi in rete nelle politiche nazionali e internazionali dello sviluppo professionale degli insegnanti”.

Il terzo volume della ricercatrice INDIRE Giuseppina Rita Jose Mangione, dal titolo “Analizzare le opportunità del cambiamento nelle piccole scuole“, ha come obiettivo quello di narrare i risultati della ricerca a partire da tre domande chiave. “Classi in rete” facilita la progettazione didattica per temi (unitarietà del sapere) andando verso un ripensamento del curricolo, e lavorando in modo transdisciplinare e per competenze? “Classi in rete” rappresenta per i docenti un’occasione per ripensare le attività didattiche, favorendo il lavoro per gruppi eterogenei per età e livelli (pluriclassi e lavoro per classi aperte ma omogenee)?  Il modello formativo adottato per “Classi in rete” può rappresentare un punto di incontro tra la necessità di sviluppo professionale e la costruzione di una comunità collaborativa che promuove la disponibilità al cambiamento? Questi interrogativi guidano il lettore nella comprensione dei risultati ottenuti dalla sperimentazione condotta nel contesto delle piccole scuole abruzzesi. Il volume riporta anche un approfondimento di Sophie Nadeau-Tremblay dal titolo “L’insegnamento-apprendimento interclasse e la competenza digitale nella prospettiva dell’innovazione educativa”.

L’esperienza Classi in Rete, ha visto la collaborazione di INDIRE, l’École Eloigné en Réseau del Québec, l’USR Abruzzo e l’Università Telematica IUL e numerose piccole scuole del territorio abruzzese. I tre volumi contengono una prefazione internazionale “Dal Québec all’Italia, la classe in rete al centro dell’innovazione didattica” Thérèse Laferrière e Josée Beaudoin e la presentazione della Presidente INDIRE Cristina Grieco dal titolo “Il digitale nei processi di qualità educativa nelle piccole scuole”.

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Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali

Nella fase di apprendimento della lingua italiana nella scuola primaria, uno degli aspetti fondamentali è capire la differenza tra nomi singolari e plurali. Questo concetto non solo aiuta i bambini a comunicare in modo chiaro e preciso, ma svolge un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze linguistiche di base.
Le schede didattiche rappresentano uno strumento educativo essenziale per insegnare ai bambini come i nomi italiani possono cambiare dalla forma singolare a quella plurale, applicando regole specifiche e migliorando così la loro capacità di scrittura e comprensione della lingua.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF le “Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria“.
Indice

Importanza dell’Apprendimento dei Nomi Singolari e Plurali
Nel Potenziare il Vocabolario
Comprendere la formazione dei nomi singolari e plurali aiuta i bambini a espandere il loro vocabolario. Questo è cruciale non solo per arricchire la loro conoscenza linguistica, ma anche per migliorare la loro capacità di esprimersi in modo efficace sia nella scrittura che nella conversazione.
Nella Chiarezza della Comunicazione
Imparare a distinguere tra nomi singolari e plurali consente ai bambini di comunicare in modo chiaro e preciso. Questo è particolarmente importante nella scrittura, dove la corretta concordanza tra soggetto e verbo dipende dalla corretta forma del nome.
Regole di Formazione dei Plurali in Italiano
Le regole per formare il plurale dei nomi italiani dipendono dalla loro terminazione nel singolare. Ecco alcune delle regole di base:

Nomi che terminano in -o: Il plurale si forma cambiando la -o in -i (es. libro → libri).
Nomi che terminano in -a: Il plurale si forma cambiando la -a in -e (es. casa → case).
Nomi che terminano in -e: La forma plurale spesso rimane la stessa (es. cane → cani), ma possono esistere eccezioni.
Nomi che terminano in -co, -go, -ca, -ga: Il plurale si forma cambiando la -o in -i e la -a in -he (es. amico → amici, mano → mani).

Attività Pratiche con le Schede Didattiche
Le schede didattiche offrono una varietà di attività per praticare i nomi singolari e plurali:

Esercizi di Associazione: Associare nomi singolari ai loro plurali corrispondenti.
Creazione di Frasi: Utilizzare nomi singolari e plurali in frasi per praticare la concordanza corretta.
Gioco dei Memory: Utilizzare schede con immagini e parole per fare corrispondenze tra nomi singolari e plurali.

Benefici delle Schede Didattiche sui Nomi Singolari e Plurali

Apprendimento Interattivo: Le attività pratiche rendono l’apprendimento dei nomi singolari e plurali più coinvolgente e stimolante.
Miglioramento delle Competenze Linguistiche: Gli studenti migliorano la loro capacità di applicare le regole grammaticali e di comunicare in modo efficace.
Preparazione per l’Uso Pratico: Acquisendo padronanza dei nomi singolari e plurali, i bambini sono meglio preparati per utilizzare correttamente la lingua italiana nella vita di tutti i giorni.

Come Rafforzare l’Apprendimento a Casa

Pratica Costante: Incorporare esercizi di formazione dei plurali durante le attività quotidiane, come la lettura di libri o la scrittura di diari.
Utilizzo di Risorse Digitali: Esplorare applicazioni e giochi educativi online che offrono esercizi divertenti e interattivi sui nomi singolari e plurali.
Coinvolgimento dei Genitori: I genitori possono supportare l’apprendimento dei loro figli stimolando conversazioni sulla corretta forma dei nomi in vari contesti.

Conclusioni
In conclusione, l’insegnamento dei nomi singolari e plurali attraverso l’uso delle schede didattiche è fondamentale per il successo nell’apprendimento della lingua italiana nella scuola primaria. Le attività pratiche e interattive offerte da queste risorse educative aiutano i bambini non solo a comprendere le regole di formazione dei nomi, ma anche a sviluppare competenze linguistiche essenziali per la comunicazione efficace. Incorporando regole chiare e esempi pertinenti, gli insegnanti possono preparare i loro studenti per una padronanza continua della grammatica italiana.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF le “Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti su ‘Schede Didattiche di Italiano: Nomi singolari e plurali, Per la Scuola Primaria’

Qual è la differenza tra nomi singolari e plurali?
I nomi singolari indicano un solo oggetto o persona, mentre i nomi plurali indicano più di uno. Ad esempio, “libro” è singolare, mentre “libri” è plurale.

Perché è importante insegnare ai bambini la differenza tra nomi singolari e plurali?
Comprendere la differenza tra nomi singolari e plurali è fondamentale per comunicare in modo chiaro e corretto. Aiuta anche a sviluppare le competenze di scrittura e di comprensione dei testi.

Come possono le schede didattiche aiutare gli studenti a imparare i nomi singolari e plurali?
Le schede didattiche offrono esempi pratici e esercizi che insegnano agli studenti le regole di formazione dei plurali in italiano. Attraverso attività di completamento, associazione e creazione di frasi, gli studenti praticano l’uso corretto dei nomi nella loro forma singolare e plurale.

Quali sono le regole principali per formare il plurale dei nomi italiani?
Le regole variano a seconda della terminazione del nome singolare. Ad esempio, nomi che terminano in -o formano il plurale in -i (es. libro → libri), nomi che terminano in -a formano il plurale in -e (es. casa → case), e così via.

Come posso aiutare mio figlio a comprendere meglio i nomi singolari e plurali a casa?
È possibile utilizzare giochi educativi, letture guidate e attività di scrittura che includono l’uso di nomi singolari e plurali. Inoltre, incoraggiare il bambino a riconoscere e discutere esempi di nomi singolari e plurali nella vita quotidiana può essere utile.

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