Il porto sepolto di Giuseppe Ungaretti, analisi e commento

Il porto sepolto è un celebre componimento poetico scritto da Giuseppe Ungaretti e pubblicato nel 1923 presso la Stamperia apuana di Ettore Serra che già si era occupato della prima edizione nel 1916.
Infatti, “il porto sepolto” è non solo il nome della poesia, ma anche il titolo della raccolta di poesie che la contiene. In seguito è confluito nella raccolta denominata L’Allegria. All’interno di questa vi sono incluse componimenti come:

Analizziamone insieme il significato, lo schema metrico e le principali figure retoriche.
“Il porto sepolto”: il commento alla poesia
Per comprendere a fondo questa poesia, breve ma carica di significati ed estremamente evocativa, …

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Poesie illustrate

Con gli studenti delle classi prime abbiamo fatto questo lavoro interdisciplinare in collaborazione con le insegnanti di italiano Claudia Paternoster e Barbara Dalla Torre e con la mia collega di arte e illustratrice Maria Noemi Demaio. Per prima cosa gli studenti hanno scritto delle poesie ispirate a una poetessa italiana SILVIA VECCHINI ( Instagram ) , che descrive un LUOGO a lei caro. Questa la poesia che ha ispirato il lavoro:

Nella poesia col metodo del “ricalco” ogni studente ha cercato di descrivere un luogo caro, con i suoi profumi, i colori, i rumori, i sapori e le sensazioni che questo luogo suscita in lui. Ne sono uscite poesie cariche di ricordi, nostalgie, esperienze che abbiamo provato a rappresentare graficamente.

Nella consegna ho dato precise istruzioni per le misure e il procedimento. Prima di tutto abbiamo squadrato un foglio da disegno 33x24cm in questo modo:

In base alla poesia si devono scegliere:

● 1 o 2 colori

● 2 o 3 oggetti (con “reference” visive su iPad), fare disegni SEMPLIFICATI, non disegnare oggetti interi ma solo un DETTAGLIO, una parte. I dettagli degli oggetti devono “uscire” dal quadrato, ad esempio se l’oggetto è un tavolo NON disegnerò tutto il tavolo al centro, ma solo uno spigolo in un angolo del disegno.

● dividere il disegno con 2 o 3 linee

● colorare con matite colorate e inserire dei pattern in più aree (forme o onomatopee)

● ripassare tutte le linee con pennarelli colorati

Ecco tre slides riassuntive del procedimento:

Gli studenti hanno scritto poesie bellissime, e altrettanto bene sono state illustrate, l’aspetto importante di queste illustrazioni è che dovevano essere soprattutto EVOCATIVE, come nella parte scritta era richiesto di evocare suoni, odori, sensazioni, così nella parte grafica non era necessario rappresentare oggetti o ambienti “dal vero”, ma era sufficiente combinare dettagli, forme e pattern anche composti da onomatopee. Ecco alcune delle fasi del lavoro e le poesie con le immagini:

Alla fine dell’anno le poesie illustrate sono state esposte alla mostra della scuola:

Progetto lettura: la poesia salverà il mondo!

Gli alunni delle sezioni D ed F della scuola secondaria di primo grado dall’inizio dell’anno si sono avvicinati alla poesia per poter vedere il mondo con occhi diversi e per giocare con le parole attraverso le molteplici possibilità espressive del linguaggio.

Il progetto lettura d’Istituto dedica, infatti, alla parola e in modo particolare a quella poetica una ricca sezione della programmazione.

Nella nostra società sempre più travagliata da guerre, pandemia, difficoltà economiche e povertà culturale l’educazione alla poesia può rappresentare un antidoto contro il male di vivere odierno.

Educare alla poesia ci aiuta a vedere con stupore tutto ciò che abbiamo sotto gli occhi nella quotidianità ma che ci sfugge perché siamo sempre di fretta.

Le professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi facendo propria l’idea che, per avvicinare gli studenti alla poesia sia necessario partire dall’innamoramento e dalla meraviglia della parola, hanno condotto i propri alunni in viaggio alla ricerca della poesia che è nascosta in ognuno di noi e nelle piccole cose.

Lo scrittore Bernard Friot ha fornito utili spunti attraverso due testi: “Dieci lezioni sulla poesia. L’amore e la vita” e “Un anno di poesia”.

Un anno di poesia si propone come una raccolta di spunti per apprendisti poeti, un valido stimolo per sviluppare quella voce poetica che è presente in tutti noi.

libro, tradotto dalla poetessa Chiara Carminati, propone un’attività poetica al giorno, per un anno intero, fornendo semplici e divertenti suggerimenti creativi in grado di sviluppare l’interesse poetico di ogni alunno.

Le parole del testo, sono arricchite inoltre dalle semplici e colorate immagini di Hervé Tullet, che si fondono con le parole dando vita ad una poesia visiva, che coinvolge tutti i sensi. Parole come segni, come suoni, come gioco, la parola che diventa tutto ciò che vogliamo: è questo il messaggio delle attività proposte senza dimenticare naturalmente la struttura, le figure retoriche, la metrica, che si acquisiscono però in modo libero e assoluto.

Come si poteva iniziare il laboratorio se non con una prima poesia che prendesse lo spunto a partire da queste semplici parole: tra un anno…/ ti darò …/ una poesia per …e continuare poi con un’altra nella quale è nascosto il tuo nome.

Poesie corte, poesie cancellate, poesie rubate, colorate, ritagliate, poesie urbane e d’attualità, poesie di sguardi, poesie smembrate, poesie sensoriali o grammaticali, poesie visive. In tutto quello che ci circonda c’è poesia, l’importante è vederla.

Attraverso le 10 lezioni di poesia, invece,  i nostri alunni hanno potuto sperimentare le stesse attività suggerite nel libro dall’insegnante Simon durante dei laboratori di poesia frequentati dai due protagonisti del libro Marion e Kevin.

Marion ha 12 anni, un padre che non vede da tempo, un fratellino e la mamma oberata di impegni di lavoro e di assistenza alla nonna malata. Quest’anno non ha molta voglia di andare al campo estivo, perché si sente troppo grande per questo tipo di cose, ma sua madre non le lascia scampo.

Il primo giorno conosce gli altri partecipanti e si rende conto che tanti provano la sua stessa insofferenza nei confronti del centro estivo: Kev, ad esempio, una sorella maggiore lontana per gli studi, un papà che deve lavorare e la prospettiva di frequentare il centro per tutta l’estate.

Marion e Kev vengono inseriti nel gruppo delle attività al chiuso, cioè in un laboratorio di poesia tenuto da un quarantenne, magro, abbronzato, occhi grigi – Simon. Con loro ci sono le gemelle Lucia e Lila, 11 anni, la saggia Alice, 10 anni, Luca e i suoi occhiali, 8 anni e mezzo, Pedro e Hector, 13 anni, grande e grosso e con qualche pelo di barba.

All’inizio l’entusiasmo è poco e soprattutto Marion partecipa controvoglia, ma Simon si rivela un grande maestro – uno di quelli che seminano aspettando di vedere se qualcosa fiorisce, uno di quelli che accende scintille sperando di vedere alte fiammate, uno di quelli che lasciano il segno insomma. Pian piano questo gruppo sgangherato si appassiona al gioco della poesia.

La biblioteca scolastica diventa una vera e propria palestra di parole e sarà utilizzata come palcoscenico della recita finale. In dieci giorni Simon svolge dieci lezioni introducendo ogni lezione con una citazione di un poeta famoso che spiega il senso della lezione stessa.

cos’è la poesia: «La poesia non si sa cos’è, ma la si riconosce quando la si incontra per strada» (Jean l’Anselme).

A coinvolgere maggiormente i nostri alunni è stata appunto la prima lezione “Che cos’è la poesia”. I ragazzi sono stati coinvolti in un laboratorio di scrittura creativa. Ognuno di loro è stato invitato a completare la frase Per me la poesia è…..e a scrivere la loro definizione su fogli di carta da pacco attaccati alle pareti. Di seguito riportiamo alcune delle loro intuizioni:

“La poesia è un filo di parole, la penna lo intreccia e nasce la poesia”, “La poesia è la via delle emozioni che vagano tra le parole”, “La poesia è musica agli occhi dei poeti che danzano tra le rime”, “La poesia è una freccia lanciata dal poeta che colpisce il mio cuore”, “La poesia è viaggiare tra le strofe”.

Altri testi di riferimenti sono stati  quelli di Donatella Bisutti “La poesia salva la vita”, L’albero delle parole”, di Chiara Carminati “Quel che c’è sotto il cielo”, “Perlaparola” e “Viaggia verso”, Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo” e “Acerbo sarai tu” di Silvia Vecchini. 

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