Sognare di ridare l’esame di maturità: cosa significa

sognare esame
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“Gli esami non finiscono mai”, recita un detto. Gli esami di maturità, ma in generale gli esami scolastici, continuano a tormentarci anche in età adulta, soprattutto nel mondo dei sogni. Ma cosa significano esattamente questo generi di sogni? Normalmente sono ricorrenti nelle persone auto-critiche che tendono a giudicare se stessi in maniera severa. Hanno paura dei giudizi altrui e temono di non essere all’altezza delle situazioni. Sono pessimisti in generale, pensano di non poter avere successo e di non essere amati e non riuscire ad ottenere riconoscimenti.

Ovviamente questi sogni possono anche nascere da un fattore di nostalgia della propria giovinezza. Quei “bei tempi” in cui non si avevano responsabilità e dove si viveva in piena spensieratezza nonostante i compiti, le interrogazioni e gli esami. Anche Freud ha analizzato questo tipo di sogni e rientra secondo lui nella categoria dei sogni frequenti. Secondo lo psicologo il sogno rappresenta un periodo particolarmente stressante della nostra vita. Ci sentiamo oppressi, giudicati e abbiamo paura di fallire e dimostrare il nostro valore.

I sogni d’esame ci spronano per vincere il nostro senso di insicurezza

In realtà il più delle volte il sogno vuole essere uno sprono per noi stessi. Ci ricorda che dobbiamo impegnarci per arrivare ai nostri obiettivi di vita, ci ricorda che siamo maturi, adulti e ci dovremo comportare come tali. Potrebbe anche essere di tipo consolatorio, come se il sogno ci volesse liberarci dalla paura di non riuscire. Il sogno può manifestarsi sotto forma di diversi esami che sia maturità, universitari o licenza media: hanno più o meno tutti lo stesso significato, senso di inadeguatezza, insicurezza.

esame maturità studenti

La prova di maturità è uno dei grandi protagonisti dei sogni (o degli incubi), non solo dei maturandi, ma anche di molti adulti. Certo è la prima vera grande prova che ci si trova ad affrontare nella vita, un evento che suscita emozioni tanto profonde da ripresentarsi in forma onirica decenni dopo la mitica «notte prima degli esami».«È l’esame per eccellenza, dove per la prima volta veniamo giudicati da un contesto non familiare» spiega Valentina Di Mattei, psicologa clinica dell’Ospedale San Raffaele e professore associato dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. «Costituisce simbolicamente uno dei pochissimi riti di passaggio collettivi rimasti. Anche se a livello conscio possiamo razionalizzare l’evento, dentro di noi va a toccare aspetti molto delicati: come siamo andati? Quanto valiamo? L’identità dei maturandi è ancora in via di definizione, con un’età anagrafica che li mette alle porte dell’adolescenza ma non ancora in età adulta. Gli anni precedenti sono spassati a cercare di non esser più bambini e la maturità costituisce il primo vero test che mette al vaglio i propri sforzi. Resta dentro di noi come emblema di tutte le prove che affronteremo successivamente proprio perché è caratterizzata – come a teatro – da un copione intenso: a volte è la prima vera ferita, altre la prima vittoria. Difficile che rimanga un evento emotivamente tiepido».


Perché non si sogna mai l’esame di laurea, per esempio?

«All’esame di laurea si arriva più adulti e parzialmente vaccinati da decine di esami alle spalle; il rischio di fallire è relativo e si tratta di padroneggiare tematiche più circoscritte. Il pathos è minore anche perché molte cose della nostra vita iniziano a essere già instradate».

I sogni non sono mai inutili e coglierne il significato fa parte del (lungo) lavoro dell’analisi, ma si può capire che cosa ci sta dicendo il nostro inconscio con questo tipo di sogno?
«Rientra nella categoria dei sogni “tipici”, quelli che tutti fanno almeno una volta nella vita: i sogni di imbarazzo per la propria nudità, i sogni di cadere. Se siamo sfortunati anche un mix di questi: fare l’esame di maturità nudi, cadendo mentre ci si avvicina alla cattedra. Nel caso dei sogni di maturità, in genere il tema è quello del doverla ripetere con la consapevolezza di non essere preparati a farlo. Nel sogno compare generalmente anche il lucido ricordo di essere in realtà già diplomati, talvolta laureati o affermati professionisti. Ma ciò non basta per alleviare l’angoscia relativa alla propria impreparazione e alla necessità di affrontare l’esame. Al di là di interpretazioni stereotipate, può trattarsi di un sogno dove il nostro inconscio – magari in quel momento un po’ severo – ci ricorda o ci suggerisce che la nostra preparazione all’epoca non era adeguata. In altre parole, possiamo averla fatta franca con gli altri ma non con noi stessi e siamo chiamati a ridimostrare che siamo davvero adulti, con tutte le esitazioni e i timori profondi del caso. Generalmente questi sogni si ripresentano proprio quando si è alle prese con una prova, magari di tutt’altra natura. Quando ci si sente sotto giudizio e si affaccia la paura di fallire. Il linguaggio dei sogni è fatto di elementi paradossali e contraddittori ma quel copione sembra prestarsi bene a suggerire di essere alle prese con vicende analoghe anche se apparentemente distanti: siamo davvero professionisti preparati, genitori o partner adeguati, dove abbiamo nascosto i “bigliettini”?».

Perché spesso è un incubo, se nella realtà non era andata male?
«Potrebbe essere indice di tensione interna, di aspirazioni a perfezioni troppo elevate, l’eco di richieste e aspettative genitoriali mai sufficientemente appagate. Oppure anche segno di una parte di noi che tende ad aggirare alcune situazioni in modo non impeccabile. Se da adulti si tende a ragionare in termini di “Scagli la prima pietra chi è senza è peccato”, non lo stesso vale per il nostro Super-Io, l’istanza morale dell’inconscio. Magari siamo in un periodo in cui ci sentiamo “sotto esame”, se le cose non andassero come speriamo avvertiamo disagio, provando vergogna e inadeguatezza: proprio come un candidato che sbaglia la maturità e ne paga le conseguenze».

I sogni legati alla maturità sono cambiati nel tempo?
«Freud ne L’interpretazione dei sogni, che è del 1900, annoverava tali sogni fra quelli tipici, dedicandogli un intero paragrafo. Questo a testimonianza della forza del tema e del fatto che fossero già frequenti allora. La sua ipotesi era che si trattasse di emozioni infantili associate a punizioni o rimproveri che tornano a farsi sentire. Freud paragonava questi sogni a quelli in cui ci si affanna per non perdere un treno, aggiungendo quindi anche un’interpretazione di natura consolatoria: il sogno vorrebbe dirci che se in quella occasione ce la siamo cavata, sarà così anche stavolta. A sostegno di questo aspetto, ricordava che sono sogni che compaiono in chi ha avuto un buon esito all’esame».

Ci aspettiamo sogni diversi per i maturi 2020, che temono di essere stigmatizzati come quelli della maturità facile?
«In realtà questa maturità ha avuto aspetti psicologicamente meno facili delle precedenti. L’incertezza sulle modalità di svolgimento, la mancanza di esperienze precedenti con cui misurarsi, la preparazione a distanza. Molti dei cardini che aiutano ad affrontarla con un’adeguata preparazione mentale sono venuti meno. Il rischio vero sembrerebbe più quello di vivere un rito di passaggio depotenziato, come se la società adulta ti accogliesse con minori richieste e quindi minori conferme e soddisfazioni personali. Ma la forza simbolica del passaggio è tale che anche così è presumibile che se la ricordino lo stesso».

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