Gardenia: il trionfo della fioritura, ma attenti alla fragilità

Quando parliamo di fiori dalla fragranza inconfondibile non possiamo dimenticare la gardenia. Questa pianta originaria dell’Asia e dell’Africa meridionale, appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. Esistono circa 250 specie di questa pianta, per questo motivo la sua fioritura copre una buona parte delle stagioni. La più conosciuta è la gardenia jasminoides.

La gardenia è una pianta arbustiva, sempreverde, dai fiori bianco latte profumatissimi, le foglie sono di un verde lucente, ama le temperature tropicali quindi caldo umide ma non esponetela al diretto contatto dei raggi solari poiché ne soffrirebbe. La gardenia è una pianta che mal tollera climi freddi dunque non esponetela all’aperto in inverno se le temperature scendono al di sotto degli otto/dieci gradi. La sua altezza massima può raggiungere i due metri circa, anche se ne esistono specie che possono arrivare a toccare i tre metri.
 

La gardenia è di color bianco latte, nonostante vanti la fama di essere un fiore dalle tantissime varianti, la sua gradazione resta sui toni molto chiari del bianco panna con striature oppure rosato.

Oltre alla gardenia jasminoides, che la più facile da coltivare, esistono molte altre varietà di gardenia che si differenziano per resistenza alle temperature o per la crescita o ancora per la struttura della pianta stessa. La gardenia grandiflora ad esempio può raggiungere i tre metri di altezza ha una buona resistenza al freddo e fiorisce nel periodo primavera/estate. La gardenia amoena, la cui particolarità è quella di avere i rami spinosi e le foglie strette lunghe e acuminate. E poi la gardenia fortunei, piuttosto rara e resistente al freddo.
 

Come coltivarla

Porre un vaso di gardenia in casa ci assicurerà un aroma intenso e fresco per tutto il giorno, tuttavia non dimentichiamo di tenerla lontano da fonti di calore come i termosifoni o anche di posizionarla in un angolo a riparo da correnti di aria soprattutto fredda e non a diretto contatto dei raggi solari. Per l’esposizione in giardino sono sempre validi gli stessi accorgimenti.

Coltivare una gardenia non è un’operazione particolarmente complicata, bisogna solo avere qualche accorgimento sulla posizione e sul terriccio da utilizzare. Essendo una pianta acidofila, necessita di un terreno adatto sia in vaso che in giardino, dunque sarà buona norma mischiare al terreno della torba così da mantenere il giusto ph di cui necessita per crescere sana e vigorosa. È una pianta che inizia la sua fioritura in primavera quando le temperature si aggirano sui 15-20 gradi, ma il periodo migliore per seminare la talea ovvero la parte della pianta che potrà generare un nuovo individuo, va ricavata a fine dell’estate e piantata in inverno. Per la coltivazione in giardino, assicurarsi di scegliere un posto dove la pianta sia a riparo dal vento e non riceva direttamente i raggi solari.

Inoltre, essendo una pianta proveniente da zone umide della terra, richiede irrigazioni frequenti ma non troppo ravvicinate; è fondamentale controllare lo stato di umidità del terreno per evitare che le radici marciscano. Tuttavia nel timore di compiere irrigazioni troppo frequenti, basterà spruzzare sulle foglie acqua non calcarea che manterrà sicuramente la pianta in salute. La messa a dimora su terreno vi darà la possibilità di ottenere una crescita ampia a rigogliosa di questa pianta che potrà raggiungere anche i due metri.

Gardenia in vaso

Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, il consiglio è quello di munirsi di un recipiente più grande rispetto al vaso di origine in modo che la pianta possa espandersi liberamente. La cosa certa è che in vaso non raggiungerà mai le altezze che è possibile ottenere in giardino, solitamente infatti il fusto può raggiungere al massimo un metro di altezza.

Terreni drenati e ricchi di sostanza organica rappresentano la miglior forma di nutrimento per la gardenia quindi volendola piantare in vaso, dovremo munirci di concime da cui potrà ricavare lo stesso sostentamento. Durante la stagione estiva si consiglia la somministrazione di concime in forma liquida ogni quindici giorni, mentre nella stagione invernale si potrà procedere a intervalli di due mesi.
 

Cura, potatura e rinvaso

La gardenia ha bisogno di molte cure soprattutto appena presa dal fioraio. L’umidità gioco un ruolo fondamentale, se troppo diversa dal vecchio ambiente potrebbe portare i boccioli a morire in poco tempo. Come ogni pianta acidofila corre il rischio di contrarre la clorosi ferrica, questa condizione è dovuta alla scarsità di ferro nell’acqua di casa per via dell’eccessivo calcare. Per prevenire o risolvere il problema la soluzione è quella di adottare dell’acqua demineralizzata o raccogliere acqua piovana.
 

Per quanto riguarda la potatura della gardenia, deve svolgersi nel periodo estivo accorciando i rami così che la pianta non disperda il suo nutrimento. Inoltre è consigliabile la cimatura degli apici vegetativi. La gardenia va rinvasata ogni due o tre anni all’inizio della primavera.
 

Significato

La gardenia diventò popolare in Europa a metà del 1700 in pieno romanticismo sia per la sua profumazione inebriante sia per la sua bellezza delicata ed elegante. La simbologia di questo fiore richiama appunto la bellezza femminile e l’amicizia sincera, ma una volta recisi i suoi fiori e posti in acqua non avranno una durata più lunga di tre giorni dunque anche questo particolare evoce la bellezza fugace che col tempo svanisce.

Malattie e parassiti

Soprattutte le piante di gardenia coltivate in casa possono venire attaccate da insetti o afidi, ma in generale anche all’aperto la cocciniglia e gli insidiosi ragnetti rossi possono portare nel tempo alla morte della pianta. Fortunatamente esistono degli antiparassitari naturali a cui ricorrere per porre rimedio. Spruzzandoli preventivamente su foglie e fiori non saranno più così appetibili. Se improvvisamente le foglie dovessero ingiallirsi, la motivazione sarà da ricercarsi soprattutto nella qualità dell’acqua di irrigazione che evidentemente presenta una eccessiva quantità di calcare. Anche in questo caso somministrando chelati di ferro alla pianta la situazione potrà essere recuperata, ovviamente la tempestività dell’intervento gioca un fattore importantissimo.

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