Il Bangladesh al voto fra disastri climatici e il disinteresse della politica

In Bangladesh è tempo di elezioni. Ma con il ritiro dalla competizione dei due principali partiti d’opposizione in segno di protesta contro il governo uscente, la riconferma dell’Awami League e della prima ministra Sheikh Hasina sembra ormai scontata. Il clima sempre più teso tra le forze politiche, le proteste represse con la forza e la morte di decine di manifestanti confermano le perplessità sulla svolta autoritaria del principale partito nazionale e della sua leader che si appresta a iniziare il suo quinto mandato. Il governo ha imposto misure sempre più restrittive contro la libertà di stampa e di parola come il Digital security act, fatto arrestare avversari politici e ridotto lo spazio democratico tanto da far indietreggiare anche l’Unione europea che, a differenza delle elezioni del 2018, non dispiegherà una missione di monitoraggio per garantire il corretto svolgimento delle elezioni in quanto “non è chiaro se ci saranno le conizioni
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