La caccia senza limiti che vuole la Lega va contro natura

L’attacco della Lega alla legge 157/1992 sulla caccia, oltre che una chiara manovra elettorale in vista delle Europee di giugno, è anzitutto il tentativo di frenare il crollo dei cacciatori registratosi in questi anni di emergenze ambientali, cambiamenti culturali ed evoluzioni normative. I dati parlano di un numero di esercenti più che dimezzato, passato dall’oltre un milione degli anni Novanta a meno di 500mila, e con una prospettiva di drastico calo ulteriore, dovuto all’età media piuttosto alta dei cacciatori (non solo) italiani.
Come frenare la deriva? Con una proposta di legge che, violando ripetutamente la Direttiva Uccelli in punti essenziali, cerca di ripristinare le condizioni di caccia vigenti trent’anni fa, prima della legge 157. È soprattutto il calendario venatorio che interessa ai cacciatori “migratoristi”. Tra i punti più gravi della proposta Bruzzone, molti riguardano infatti la pesante manomissione delle regole sulla costruzione dei calendari per regolare la stagione venatoria.
Bruzzone
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