A che cosa serve l’invidia?
Se è vero che l’invidia è un sentimento negativo per chi la prova, secondo alcuni studi scientifici potrebbe anche trasformarsi in qualcosa di positivo. Addirittura, se in piccole dosi, in uno stimolo per fare meglio. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Texas Christian University di Fort Worth e dell’Università di Austin (Usa), l’invidia aguzzerebbe l’ingegno e aumenterebbe la capacità di ricordare particolari. La ricerca ha coinvolto un gruppo di studenti, ai quali era stato richiesto di riportare episodi in cui avevano provato invidia. Agli stessi studenti e ad alcuni altri non coinvolti in questa fase era stato chiesto di leggere due interviste fittizie. A ricordare meglio i dettagli sono stati gli esaminati che erano stati poco prima invitati a raccontare esperienze passate di invidia.
In uno studio successivo, ad alcuni studenti sono state invece mostrate fotografie e sono state lette interviste di presunti iscritti all’ateneo, alcuni dei quali particolarmente attraenti o molto ricchi. Proprio di queste persone, è emerso, gli esaminati erano in grado di ricordare più facilmente nomi e dettagli. Secondo Richard H. Smith, psicologo presso l’Università del Kentucky, ciò accade perché l’invidia è collegata principalmente agli occhi. Invidere in latino significa infatti guardare con malizia ed è quindi connessa all’attenzione. Secondo Sarah E. Hill della Texas Christian University, l’invidia – se ben indirizzata e utilizzata – potrebbe portare a un’emulazione positiva: con questo obbiettivo, avrebbe senso per esempio studiare alcune delle strategie che hanno portato le persone invidiate al successo e farle proprie.
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