Paolo Paci e la montagna che ancora dobbiamo scalare: “Impariamo a non lasciare tracce”
Paolo Paci, scrittore e giornalista, ama le vette in ogni loro sfumatura e nel suo ultimo libro, La montagna delle illusioni (edizioni Piemme), racconta un paesaggio aspro e difficile con la sensibilità e la cura di chi concepisce le alture un posto indispensabile e dal fascino senza tempo. I paesaggi nei ricordi d’infanzia. “Non sono le Alpi, ma le Apuane, il gruppo appenninico più aspro e verticale. Andavamo in vacanza in Versilia e spesso ci spingevamo fino al rifugio Forte dei Marmi, sotto il torrione del Procinto che negli anni Sessanta stava diventando una famosa palestra di roccia. Posso dire che il mio primo calcare l’ho toccato lì, e sapeva di mare e macchia mediterranea. Poi sono venute le Grigne, le Dolomiti del Sella, le rocce di Campo dei Fiori… per un adolescente le pareti, la dimensione del vuoto, possono trasformarsi in fretta in una passione travolgente”.
La montagna è
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