Unicef: “Il cambiamento climatico è una minaccia per i bambini”

Un aumento di 1°C della temperatura nei paesi a basso reddito porta a un aumento di 16,6 bambini su mille che muoiono prima di compiere un anno di età, mentre le probabilità di bambini nati morti e di nascite pretermine aumentano del 5% per ogni aumento di 1°C della temperatura. “I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia unica per la salute e il benessere dei bambini e delle madri in gravidanza”. Ad affermarlo sono i ricercatori che per conto dell’Unicef, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, hanno redatto il rapporto ‘A threat to progress: Confronting the effects of climate change on child health and well-being‘. E i medici non hanno dubbi. Il rapporto sottolinea infatti la connessione tra i principali rischi climatici, come il caldo estremo, la siccità, gli incendi, con i fattori moltiplicatori (la scarsità d’acqua, l’insicurezza alimentare, gli sfollamenti) e le vulnerabilità, tra cui lo status socioeconomico. 

L’esposizione ai rischi legati al clima, ricorda l’Unicef,  è legata

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Giornata Mondiale dell’Ambiente

UNICEF/Giornata Mondiale dell’Ambiente: il cambiamento climatico rappresenta una minaccia ai progressi per la salute dei bambini – lanciato nuovo rapporto.

5 giugno 2024 – In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (oggi), l’UNICEF lancia un nuovo rapporto “A threat to progress: Confronting the effects of climate change on child health and well-being” (Una minaccia per il progresso: Fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute e il benessere dei bambini).

Fra i dati principali:

 Caldo estremo: un aumento di 1°C della temperatura nei Paesi a basso reddito porta a un aumento di 16,6 bambini su 1.000 nati vivi che muoiono prima di compiere un anno di età. Le probabilità di bambini nati morti e nascite pretermine aumentano del 5% per ogni aumento di 1°C della temperatura.

 Siccità: il rischio di un evento simile alla siccità senza precedenti del 2022 nel Corno d’Africa, che ha colpito più di 20 milioni di bambini e ha portato ad almeno 20.000 morti in più di bambini al di sotto dei cinque anni, è stato stimato essere diventato 100 volte più probabile a causa del cambiamento climatico causato dall’uomo.

Incendi boschivi: ogni incremento di 1 microgrammo per metro cubo d’aria (mg/m3) di PM2,5 emanato dagli incendi è stato associato a un aumento del 2,3% del rischio di mortalità dei bambini sotto i 5 anni. Rispetto al PM2,5 proveniente da altre fonti, il PM2,5 rilasciato dagli incendi boschivi è circa 10 volte più dannoso per la salute respiratoria dei bambini, in particolare per quelli di età inferiore ai 5 anni.

 Inondazioni e tempeste: uno studio ha rilevato che i neonati che vivevano in aree a rischio di inondazioni in Bangladesh avevano l’8% in più di probabilità di morire rispetto a quelli che non erano esposti alle inondazioni, il che ha portato a più di 150.000 morti infantili in eccesso in un periodo di 30 anni.

 Inquinamento dell’aria: l’inquinamento atmosferico è associato a un aumento del rischio di morte infantile e di esiti avversi alla nascita, con circa 2 milioni di nascite pretermine all’anno attribuite all’esposizione al particolato ambientale.

Il rapporto sottolinea la connessione tra i principali rischi climatici – come il caldo estremo, la siccità, gli incendi –, i fattori moltiplicatori – come la scarsità d’acqua, l’insicurezza alimentare, gli sfollamenti – e le vulnerabilità sottostanti – tra cui lo status socioeconomico –, che si traducono in impatti negativi sulla salute che contribuiscono alla mortalità e alla morbilità dei bambini.

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia unica per la salute e il benessere dei bambini e delle madri in gravidanza. L’esposizione ai rischi legati al clima è legata a: complicanze in gravidanza ed esiti negativi alla nascita, soprattutto parto pretermine, basso peso alla nascita e bambini nati morti; malnutrizione dei bambini,compresi malnutrizione cronica, acuta e carenze di micronutrienti; malattie infettive killer come la malaria e la dengue, che si stanno intensificando con il cambiamento climatico; malattie non trasmissibili come le malattie legate al caldo, l’asma, le malattie croniche metaboliche e cardiovascolari; impatto sul neurosviluppo e sulla salute mentale, tra cui ritardi nello sviluppo, disfunzioni cognitive e depressione; effetti sul benessere, tra cui perdita di apprendimento, violenza, abuso e sfruttamento; lesioni derivanti dall’esposizione a rischi estremi, tra cui annegamento e ustioni.

Ogni bambino ha diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile. L’UNICEF chiede a tutti gli attori, compresi i governi e il settore privato, di:

 ridurre le emissioni per raggiungere la soglia di 1,5°C, garantendo il superiore interesse dei bambini e dando priorità agli sforzi di mitigazione che affrontano molteplici sfide e forniscono chiari co-benefici per la salute dei bambini;

 proteggere i bambini dall’impatto dei cambiamenti climatici, assicurando che le politiche e gli impegni in materia di clima, come i Contributi Determinati a livello nazionale, i Piani Nazionali di Adattamento e i piani dei settori sanitari e determinanti per la salute, rispondano alle esigenze dei bambini esposti ai rischi climatici;

 dare priorità alla salute e al benessere dei bambini nelle politiche, negli investimenti e nelle azioni per il clima. 

L’UNICEF Italia dal 2022 promuove la Campagna Cambiamo ARIA per sensibilizzare sull’impatto della crisi climatica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. È possibile partecipare a un quiz, per riflettere sulla sostenibilità delle abitudini quotidiane e leggere consigli su come migliorarle, sulla piattaforma: https://misurailtuoimpatto.unicef.it/

VIDEO (1′ e 5″) : Ambiente, non possiamo più nasconderci

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