Perché l’autonomia regionale differenziata non fa bene all’ambiente
“I boschi come i fiumi, la fauna selvatica come le falde idriche, gli inquinamenti e l’impollinazione, non conoscono i confini amministrativi di una regione, per cui una tutela differenziata al ribasso su base regionale compromette la conservazione di specie ed habitat. E la tutela dell’ambiente, anche dal punto di vista giuridico, è il presupposto del diritto alla salute”. Così i rappresentanti del WWF e con loro altri esponenti del mondo ambientalista italiano hanno commentato l’approvazione il 18 giugno della legge sull’autonomia regionale differenziata. Perché, se c’è una cosa che non ha bisogno di essere frammentata, è la natura dove tutto è interconnesso. E sembra in effetti difficile considerare l’intero ecosistema e i suoi organismi in modo isolato seguendo confini geografici e politici che nulla c’entrano con le leggi ecologiche. Eppure, spiegano, è ciò che sta succedendo dopo il passaggio della legge nell’Aula di Montecitorio. “La tutela dell’ambiente e della natura oggi subisce
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