Dopo il no della Consulta al decreto Priolo il governo insiste: “Il nostro provvedimento coerente con la tutela della salute”
Come replica il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica alla sentenza della Corte Costituzionale che la settimana scorsa ha bocciato il cosiddetto “decreto Priolo”, dichiarando illegittima la sua applicazione per un periodo superiore ai 36 mesi, senza che nel frattempo si provveda al risanamento ambientale? La risposta del Mase sulla vicenda del depuratore che tratta i reflui del polo petrolchimico di Priolo si è fatta attendere ma, sollecitata da Green&Blue, è infine arrivata. La nota del dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin si apre rivendicando il via libera della suprema Corte al provvedimento governativo nel suo complesso: “La sentenza della Consulta sul depuratore consortile del polo petrolchimico di Priolo conferma che l’azione del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per la risoluzione delle criticità ambientali dell’area, risulta, sotto il profilo giuridico e tecnico, coerente con gli obiettivi di tutela dell’ambiente e della salute, previsti dagli articoli 9 e 41 della
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