Oltre la rabbia, oltre l’indifferenza: aiutiamo i giovani a trovare la gioia di vivere

Un grido d’allarme si alza dalle nuove generazioni: non possiamo continuare a ignorarlo. Giovani violenti, segnati dall’odio e dall’indifferenza, pronti a togliere la vita ad altri coetanei per ragioni da poco o disposti a percorrere strade lastricate di brutalità e spietatezza. Studenti sempre più arrabbiati, desiderosi di “esistere” nella comunità scolastica e di essere riconosciuti non tanto per il loro talento, per i meriti dimostrati, ma per le azioni che minano l’autorevolezza degli insegnanti in particolare e quella dell’istituzione scuola in generale. Noi adulti dobbiamo investigare, esplorare e comprendere quel vuoto affettivo ed educativo che genera in loro bollori di frustrazioni e montagne di delusioni. È fondamentale aprire, in famiglia e a scuola, finestre di dialogo, di ascolto e afferrare i pensieri che scappano fuori all’improvviso. Per compiere questa operazione sono inevitabili delle soste: fermate obbligate, scippi alla loro libertà

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