Basterebbe lasciare in pace l’1% del suolo per proteggere le specie più a rischio
Dal 1550 a oggi, circa il 30% delle specie viventi è stato minacciato o portato all’estinzione a livello globale. E la percentuale, complici il cambiamento climatico, l’inquinamento e lo sfruttamento della terra e del mare, potrebbe salire al 37% entro il 2100. Questo, purtroppo, dicono gli ultimi studi. E se ci aggiungiamo il fatto che pare ormai acclarato che la sesta estinzione di massa sia in atto e corra più veloce di quanto ci si aspettasse, lo scenario diventa ancora più fosco. Fortunatamente, all’orizzonte c’è anche qualche buona notizia – se non proprio ottima, almeno incoraggiante: stando ai risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Frontiers in Science, condotto da un gruppo di scienziati afferenti a organizzazioni ambientaliste e università da diversi paesi del mondo, basterebbe lasciare intatto appena l’1,2% del suolo terrestre per sventare le estinzioni più probabili e imminenti.
C’è da dire che finora non siamo stati
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