Draghi, primo annuncio sulla scuola e apertura al vaccino Sputnik

Mario Draghi nella sua conferenza stampa, ha parlato di vaccini e di scuola. La campagna vaccinale “è la base su cui riparte l’economia”, Draghi ha spiegato: “Le Regioni vanno in ordine sparso e questo non va bene. Noi andiamo forte a livello nazionale ma le Regioni sono molto difformi, alcune arrivano al 25% e altre al 5%: sono difformi nei criteri e nella capacità di somministrare i vaccini. L’Italia complessivamente è seconda in Europa per vaccinazioni, ma molto distante dal Regno Unito, per una serie di ragioni, dal numero di siti vaccinali a quello dei vaccinatori, fino al fatto che” in Inghilterra “si prolunga il periodo prima della seconda iniezione, dando immunità a una platea molto più vasta. So che gli scienziati stanno guardando al problema”.

Per il premier occorre “darsi regole comuni, anzianità e fragilità sono quelle da cui partire: se ci sono problemi di capacità, lo Stato c’è per aiutare queste regioni. Ma ho l’impressione che ci sia disponibilità alla collaborazione da parte delle Regioni. E lo Stato ha altrettante motivazioni per portare a termine la campagna vaccinale nel periodo più breve possibile”.

APERTURA ALLO SPUTNIK

Dall’Italia, all’Europa. “Bisogna essere pratici. Il coordinamento europeo ha un grandissimo valore aggiunto, l’ho sempre sostenuto ma qui però si tratta della salute. Quindi se il coordinamento europeo funziona, bene. Sennò bisogna andare per conto proprio. Merkel ha detto che se le autorità europee approvano lo Sputnik bene, altrimenti lei farà da sola – ha continuato il premier – Se l’Ue prosegue su Sputnik bene sennò si procederà in un altro modo. Con pragmatismo si deve cercare il coordinamento europeo, se non si riesce a mantenerlo si possono vedere altre strade, bisogna esser pronti a fare da soli, questo è quello che ha detto Merkel e questo è quello che dico io”.

La scuola: prima a riaprire quando la situazione lo permetterà

Dopo i vaccini, la questione scuola. Che “sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà – ha spiegato e promesso il presidente del Consiglio – Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media”.

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