Proteggiamo la scuola, diamole spazio e tempo e il Paese avrà una marcia in più
«In piena facoltà, / egregio Presidente, / le scrivo la presente, / che spero leggerà».
Inizia così la versione italiana – cantata da Ivano Fossati – di un celebre brano del poeta francese Boris Vian. Si chiama “Il disertore”, egregio Presidente, ma io, da insegnante, non diserterò.
Come tanti che hanno trovato in classe la professione dei propri desideri, io intendo restare al mio posto, nonostante sempre più spesso sia la scuola stessa a disertare, a deragliare per strade marginali e periferiche. Egregio Presidente, quella di oggi è una scuola che non ha abbastanza tempo e non ha più spazio, una scuola striminzita e ripiegata su se stessa, oberata di burocrazia e …..
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