Che fine ha fatto il vuoto a rendere? Ogni anno sprechiamo più di 7 miliardi di contenitori riciclabili

In Italia era in voga a partire dagli anni Sessanta e veniva comunemente chiamato “vuoto a rendere“. Un piccolo sovrapprezzo, di fatto un deposito cauzionale di poche lire, applicato al prezzo delle bevande in bottiglia, che veniva restituito al cliente nel momento in cui riportava appunto il vetro al negoziante. Un metodo poco impegnativo per garantire il riutilizzo delle bottiglie.
 

A ottobre del 2021 il governo è stato sollecitato a reinserire il vuoto a rendere, mediante un appello promosso dall’associazione Comuni Virtuosi, A Sud Onlus, Altroconsumo, Greenpeace, Kyoto Club, Lav, Legambiente, Lipu-Bird Life Italia, Oxfam, Mare Vivo, Pro Natura, Slow Food, Touring Club Italia, Wwf e Zero Waste Italy.

La guida Piccole azioni, grande impatto: cosa puoi fare per il Pianeta 15 Marzo 2022

Unesda, associazione con base a Bruxelles che promuove gli interessi …..

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