La Colonna Traiana, capolavoro di propaganda
Prima regola: non si parla mai delle perdite subite dal proprio esercito, ma solo di quelle subite dal nemico. Secondo: quel che si guadagna con la guerra fa passare in secondo piano, anzi eclissa il costo, le perdite, gli svantaggi. Terzo: la fermezza, la severità della punizione inflitta all’avversario crea più consenso della moderazione, la quale potrebbe essere intesa come debolezza: la ferocia paga molto più della clemenza. Quarto: la leadership si misura nella capacità di farsi valere, di organizzare la vittoria e il dopo vittoria, di affermare la propria superiorità tecnologica, ed economica, piuttosto che solo in una sfilza di successi militari. Agli occhi dell’opinione pubblica interna conta il rapporto costo/benefici. E’ fondamentale che il leader riesca a dimostrare che saranno gli altri a pagare, non i contribuenti. Sono i princìpi che ispirano uno dei più splendidi capolavori di propaganda di guerra di tutti i tempi: la Colonna traiana, nel cuore di Roma. Illustra le due spedizioni, quattro campagne militari, con cui, dal 101 al 106, il Princeps optimus conquistò la Dacia, tra Pannonia e Mar Nero, giusto accanto all’Ucraina. Sono gli stessi princìpi, mutatis mutandis, che ispirano, quasi un paio di millenni dopo, la propaganda del Cremlino (e a ben vedere pure quella della parte opposta).
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Continua la lettura su: https://www.ilfoglio.it/cultura/2022/08/01/news/la-colonna-traiana-capolavoro-di-propaganda-4286725/ Autore del post: Il Foglio Quotidiano Fonte: https://www.ilfoglio.it/