Articoli Correlati

Il primo meteorite trovato da un drone

Nel caso della recente scoperta dell’Endurance, la nave di Ernest Shackleton affondata nei mari antartici nel 1905, quelli subacquei sono stati cruciali: parliamo di droni, che recentemente sono diventati grandi alleati della ricerca scientifica. E ora anche della “caccia ai meteoriti”. Un gruppo di ricercatori della Curtin University in Australia infatti, è riuscito a localizzare un meteorite caduto sulla Terra, in Australia occidentale, proprio utilizzando un drone.
Come si legge su Astrophysics, è riuscito a farlo in soli quattro giorni grazie a questo mezzo e al Desert Fireball Network (DFN), una serie di osservatori che tracciano e inseguono i meteoriti, o quelle che più comunemente chiamiamo “stelle cadenti”, dal momento in cui entrano nell’atmosfera terrestre e fino a dove riescono. Ecco com’è andata.

Un ricercatore della Curtin University (Australia) indica il luogo in cui è caduto il meteorite: siamo in una zona desertica dell’Australia occidentale. È la prima volta che nel ritrovamento è coinvolto un drone.
© Seamus Anderson / Curtin University

Piccoli passi. Due osservatori del DFN hanno tenuto d’occhio per 3,1 secondi un oggetto entrato nell’atmosfera. Il primo lo ha monitorato per 149 km, il secondo per 471. Incrociando i dati delle due osservazioni è stata circoscritta un’area di 5 km quadrati all’interno della quale si riteneva fosse caduto il meteorite. Un’area però ancora troppo vasta per essere setacciata palmo a palmo da volontari, anche perché si trattava di trovare un sasso dal diametro non superiore ai 10 centimetri.
Il gruppo della Curtin University si è perciò affidato a un drone e a un algoritmo di intelligenza artificiale. Utilizzando immagini di meteoriti conosciuti e trovati in ambienti simili a quello australiano, hanno addestrato l’algoritmo su cosa cercare. Quindi hanno lanciato il drone per raccogliere immagini del terreno da inserire nell’algoritmo. Ci sono voluti circa tre giorni perché un drone DJI M300 con una fotocamera riuscisse a coprire e immortalare l’intera area.

TROVATO! Nella fase successiva, l’intelligenza artificiale ha spulciato le immagini e infine trovato quella che con maggiore probabilità immortalava l’oggetto. A quel punto i ricercatori si sono recati sul posto e hanno effettivamente individuato il meteorite. Peso del reperto? Appena 70 grammi. Va detto che l’area dove è precipitato è praticamente desertica ed è stato relativamente semplice batterla interamente con il drone. Ben altra cosa sarebbe stato se l’oggetto fosse caduto in un’area coperta da boschi o in città.

Una delle immagini scattate dal drone dotato di fotocamera. Nel riquadro giallo, il meteorite.
© Seamus Anderson / Curtin University

Il meteorite ritrovato nel deserto australiano: si tratta di un oggetto dal peso di 70 grammi.
© Seamus Anderson / Curtin University

VAI ALLA GALLERY

Fotogallery
6 droni che fanno qualcosa di buono

Laboratorio di Storytelling: dall’autobiografia alla biografia

Percorso di lettura e scrittura attraverso il digital storytelling: gli alunni della IIA protagonisti di un laboratorio interattivo e coinvolgente.
Gli alunni della classe IIA, guidati dalla prof.ssa di Lettere Marilena Ferraro, stanno svolgendo un laboratorio di Digital Storytelling come percorso di scrittura e lettura in modalità cooperativa e inclusiva grazie alle diverse applicazioni digitali e non solo.
Il laboratorio di Digital Storytelling, iniziato lo scorso anno, sta proseguendo analizzando i diversi generi letterari e tipologie testuali come la biografia e l’autobiografia affrontati all’inizio del primo quadrimestre.

Il percorso “Dall’autobiografia alla biografia” è iniziato con un approfondimento del concetto di narrazione (Storytelling) e con una riflessione sui vari tipi di storytelling passando poi all’analisi della parola “autobiografia”. Dopo questo primo momento teorico disciplinare gli alunni si sono cimentati nella realizzazione pratica di auto narrazioni come:

Mi racconto in un selfie, i ragazzi hanno realizzato un’immagine interattiva con l‘applicazione Genially dove hanno raccontato loro stessi attraverso un selfie animato con punti interattivi, inserendo episodi significativi della loro vita, desideri e obiettivi per il futuro.
Mi racconto in un quadro, in questa attività i ragazzi, grazie all’app Google Arts&Culture hanno scattato una loro foto in primo piano e cercato tra le tante opere d’arte mondiali quale sia maggiormente somigliante al loro volto, tramite il filtro Art Selfie, mentre tramite Art filter hanno potuto inserire il loro volto all’interno di opere d’arte famose approfondendo anche l’artista autore del quadro. Un’attività interdisciplinare dove la narrazione ha unito arte e scrittura.

Role play: l’autobiografia di un personaggio, in questa attività i ragazzi si sono immedesimati in un personaggio famoso da loro scelto e hanno scritto e poi raccontato l’autobiografia utilizzando due modalità: alcuni hanno utilizzato l’app gratuita Speak Pic, altri hanno utilizzato Google presentazioni e hanno inserito l’audio del personaggi raccontati.

 Compito di realtà: Anche gli oggetti raccontano, anche in questa attività che è diventata un vero compito di realtà in cooperative learning hanno scritto l’autobiografia di un oggetto utilizzando come fonte il sito del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e lavorando su un documento Google condiviso per la realizzazione del testo.

Racconto gli altri, con questa attività siamo arrivati alla biografia: gli alunni hanno realizzato la biografia di un personaggio da loro scelto grazie al supporto fornito dagli approfondimenti sui personaggi storici di Arts&Culture attraverso l’applicazione Googole Documenti.

L’intero percorso è documentato qui:

Un percorso articolato che li ha visti protagonisti dell’apprendimento sviluppando competenze disciplinai come quelle della narrazione, della lettura, della scrittura e della comunicazione, nonché quelle trasversali come le competenze relazionali, digitali e di problem solving.
Il digital storytelling è una vera e propria metodologia didattica trasversale che permette di apprendere nozioni disciplinari attraverso la narrazione e l’utilizzo di ambienti di apprendimento digitali.
Il laboratorio di Digital Storytelling prosegue, il prossimo appuntamento: il racconto Giallo in realtà aumentata, virtuale e non solo…
Digital Storytelling, competenze e apprendimento
Jonassen (Jonassen, Howland & Marra, 2007) definisce come apprendimento significativo un processo che sia attivo, intenzionale, cooperativo, autentico e costruttivo: caratteristiche proprie anche della narrazione digitale.
Attivo perché gli studenti e i destinatari sono spesso coinvolti attivamente nella produzione dell’artefatto digitale; intenzionale perché deve essere chiaro quali saranno le finalità e il target di riferimento; cooperativo, perché non solo permette ai fruitori di contribuire alla realizzazione del prodotto, ma anche perché la fruizione finale non è mai passiva, ma richiede un’interazione con l’artefatto stesso, permettendo di sviluppare varie abilità e di collaborare nella fase realizzativa; autentico, perché i contenuti disciplinari proposti sono affini e vicini alle esperienze di vita dei destinatari; costruttivo perché i destinatari di riferimento devono rielaborare le conoscenze.
Queste caratteristiche sono proprie anche del digital storytelling; da ciò se ne ricava che la sua fruizione può innescare processi di apprendimento significativo, con tutti gli aspetti sopra elencati. Un digital storytelling è, infatti, il risultato di un processo attivo già nella fase di progettazione, intenzionale per chi lo realizza, cooperativo perché spesso frutto della collaborazione di più soggetti, autentico perché racconta esperienze e vissuti reali e costruttivo perché vuole veicolare dei messaggi ben definiti.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000