A chi appartiene J. R. R. Tolkien. La signora degli anelli e la politica in cerca di fantasia
Il romanzo iniziatore del fantasy è di destra o di sinistra? Giorgia Meloni lo cita di continuo. Ma è la cultura progressista in Italia ad averglielo regalato, perdendo l’occasione per fare pace con le fiabe
Il mondo sta cambiando. Solo qualche mattina fa, sedevo sui gradini degli Innocenti, a Ss. Annunziata a Firenze, fumando. Primi giorni di scuola. Vicino a me un ragazzo leggeva con lo zaino accanto, prima di entrare in classe in uno degli istituti nei pressi. Unghie laccate, orecchino a pendaglio indiano, pantaloni viola di stoffa grezza. Gran libro, gli ho detto. Lui ha annuito con un mezzo sorriso. Il libro era Il Signore degli Anelli di Tolkien. Lo sguardo e le immagini del filologo di Oxford ne hanno fatta di strada, dalla conversazione notturna in Addison’s Walk, lungofiume, quando sotto una folata di foglie autunnali il giovane docente dichiarò ispirato che ogni uomo è mitopatico, è fatto per proiettare storie sul mondo, popolare nuvole e foglie d’erba di elfi e nani, innestando la sua stessa vicenda individuale in una più vasta narrazione epica.
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