La proposta horror di Musk di tassare i contenuti su Twitter non è così folle

L’èra dell’internet e dei social tutti gratis ha finito il proprio ciclo e non è più né sostenibile economicamente, né accettabile eticamente. Perché il free nasconde modelli di business talvolta discutibili. Gli ecosistemi si evolvono e per sopravvivere occorre pensare le cose diversamente

Stephen King va capito. La sua è la storia di un insegnante di provincia con la passione per la scrittura, che per anni si è visto respingere romanzi prima di azzeccare quello giusto, Carrie. Da allora è stato giustamente riempito di soldi per ogni riga della sua incredibile produzione letteraria. Non sorprende che uno come King, di fronte all’ipotesi di dover pagare per restare su Twitter con la “spunta blu” (l’account verificato), sia insorto: “Fanculo, sono loro che dovrebbero pagarmi”. Come il re dell’horror, sono in molti da un paio di giorni a reagire con orrore all’ipotesi che Elon Musk introduca forme di pagamento per utilizzare il social media più amato da politici, giornalisti e scrittori.

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