Quando il robot in piena libertà è davvero collaborativo
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Andrea Pupa, dottorando al dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è uno degli autori selezionati al Premio Italiano Meccatronica 2022, organizzato da Unindustria Reggio Emilia in collaborazione con Nova-Il Sole 24 Ore e co-organizzato da Community. Lo studio da lui presentato descrive la realizzazione di un sistema automatico, che utilizza robot mobili e collaborativi, per il trasporto e l’inserimento di bobine di carta su macchine etichettatrici.
Il progetto, condotto sotto la supervisione del tutor Cristian Secchi, docente dell’ateneo emiliano, ha visto anche il coinvolgimento di Datalogic, che ha sviluppato speciali telecamere per la sicurezza, e di Ima, uno tra i principali produttori italiani di soluzioni per il packaging.
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Pupa ha lavorato in particolare allo sviluppo di un’architettura di controllo del sistema robotico «che si muove liberamente nel luogo di produzione insieme con gli addetti, realizzando con loro una collaborazione vera e propria, simile a quella tra uomo e uomo». In particolare si è impegnato nello sviluppo di tre diversi livelli di controllo, uno di sicurezza, per monitorare in ogni momento la posizione delle persone, uno cognitivo e uno di “esecuzione flessibile”.
L’importanza del controllo
Il Cognitive Layer, spiega Pupa, «interviene quando ci sono compiti che potrebbero essere svolti sia dal robot sia dall’uomo. In questo caso, se uno dei due agenti, per esempio l’addetto, ritarda nell’eseguire il suo compito, oppure invia una richiesta di aiuto al robot, questo può intervenire in suo supporto, proprio come avverrebbe in una collaborazione tra persone».
Nell’assegnazione dei vari obiettivi, il sistema agisce come avviene normalmente in qualsiasi azienda, e cioè tenendo conto del costo dell’operazione da svolgere e dell’esperienza delle figure coinvolte.
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