Scuola e autonomia differenziata, la Costituzione pone limiti? Ecco perché rischiamo di ampliare i divari tra Nord e Sud
È tornato d’attualità il dibattito sull’autonomia differenziata. Le proposte avanzate da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna per ottenere una maggiore autonomia su alcune materie e la proposta di legge presentata dal Ministro Roberto Calderoli hanno acceso una discussione pubblica sul tema.
Il fondamento delle richieste avanzate dalle tre regioni del Nord è l’art. 116 della Costituzione, così come riformato dalla legge costituzionale n. 3 del 2001 (riforma Titolo V Costituzione), in cui è prevista la possibilità di attribuire alle Regioni, con legge ordinaria, “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’art. 119″. La questione è alquanto complessa, soprattutto alla luce della riforma del Titolo V del 2001, che ha differenziato la potestà legislativa in tre forme:
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