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UDU: ‘Domani 18 novembre studenti in piazza, mobilitazione nazionale studentesca’

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato inviatoci dall’Ufficio Stampa di UDU (Unione degli Universitari).

‘Studenti in piazza. Domani 18 novembre mobilitazione nazionale studentesca’

Da Roma a Palermo, previsti più di 40 cortei e presidi in tutta Italia. Rete Studenti e Udu: ‘Nessun Merito a questo Governo. Diritto allo studio, ambiente, lavoro e salute mentale subito’

Siamo alla vigilia della prima data di mobilitazione studentesca nazionale di questo autunno e la prima da quando si è insediato il Governo Meloni. Per la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari sarà una giornata di mobilitazione ampia e plurale. Sono previsti in piazza più di 100mila studenti e studentesse in tutto il Paese e alle manifestazioni organizzate dei due sindacati studenteschi aderiscono anche collettivi, associazioni e molte realtà studentesche in tutta Italia.

Dall’estate scorsa, raccontano da Rete Studenti e Udu, ci si è impegnati nella costruzione del Manifesto Da Zero a Cento che conteneva cento proposte studentesche per le Elezioni Politiche dello scorso 25 Settembre. Gli studenti chiedevano ai candidati e alle candidate di sottoscrivere e prendere impegni sul Diritto allo Studio, sulla giustizia ambientale, sul lavoro garantito e retribuito e sicuro, sul diritto al benessere mentale. In 136 lo hanno firmato tra Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Verdi e Unione Popolare, ma nessuno dei partiti che ora compongono la maggioranza di Governo.

Dall’insediamento del Governo e del Ministero Valditara, continuano gli studenti, nessuno ha considerato gli studenti come interlocutori. Le aperture del Ministro, fatte dopo aver cambiato nome al Ministero aggiungendo “Merito”, sono false perché non è conseguita nessuna convocazione ufficiale. Gli strumenti per ascoltare gli studenti ci sono e sono anni che esistono proposte strutturate da parte di Rete Studenti e Udu sull’istruzione. Eppure sono state fatte solo dichiarazioni a mezzo stampa.

I temi su cui bisognerebbe intervenire e su cui questo Governo non proferisce parola, nonostante l’approvazione della Legge di Bilancio sia ormai alle porte, sono tanti. Ad ora emerge la volontà di tagliare su scuola e istruzione da qui ai prossimi anni.

Non ci stiamo. Vogliamo lanciare un messaggio al Governo Meloni, al Ministro Valditara e alla Ministra Bernini chiaro: gli studenti sono pronti a difendere il Diritto allo Studio e vogliono costruire una scuola e un Paese diverso. Domani 18 novembre, saranno in tutte le città per portare le loro rivendicazioni. Di seguito tutte le iniziative territoriali.

ABRUZZO Teramo • Piazza Dante ore 8:30 | Corteo

BASILICATA Potenza • Piazza Matteotti ore 16:00 | Presidio

EMILIA-ROMAGNA Bologna • Portico dei Servi ore 17:30 | Assemblea PubblicaForlì • Piazzale della Vittoria ore 8:30 | CorteoModena • Officina Windsor Park ore 17:00 | Assemblea Pubblica• Dipartimento di Economia Marco Biagi ore 11:00 | Sit-in

Ravenna • Piazza A. Garibaldi ore 8:30 | Corteo

FRIULI-VENEZIA GIULIA Udine • Piazzale Cavedalis ore 9:00 | Corteo

LAZIO Castelli Romani (RM) • Museo Civico di Albano ore 16:00 | Assemblea PubblicaCivitavecchia (RM) • Parco della Resistenza ore 8:30 | CorteoFrosinone • Piazzale Vittorio Veneto ore 9:30 | PresidioLatina • Piazza del Popolo ore 9:00 | CorteoPomezia • Ar Circolo ore 16:00 | Assemblea PubblicaRoma • Circo Massimo ore 9:30 | CorteoViterbo • Piazza del Comune ore 9:30 | Corteo

LIGURIA Genova • Via Cadorna ore 8:30 | CorteoImperia • Piazza Calvi ore 9:00 | Corteo

LOMBARDIA Mantova • Piazza Anconetta ore 9:00 | CorteoMilano • Largo Cairoli ore 9:30 | CorteoPavia • Piazza Italia ore 9:00 | PresidioVarese • Piazza Monte Grappa ore 9:00 | Corteo

MARCHE Macerata • Terrazza dei Popoli ore 15:00 | PresidioS. Benedetto (AP) • Ex Cinema ore 16:00 | Assemblea Pubblica

PIEMONTE Torino • Campus Luigi Einaudi ore 16:00 | Assemblea Pubblica

PUGLIA Lecce • Viale Università ore 10:00 | PresidioTaranto • Cgil Taranto ore 17:00 | Assemblea Pubblica

SARDEGNA Cagliari • Piazza Falcone e Borsellino ore 9:30 | Corteo

SICILIA Catania • Piazza Roma ore 9:00 | CorteoPalermo • Cattedrale ore 9:00 | Corteo• Viale delle Scienze ore 9:00 | Sit-in

TOSCANA Pisa • Piazza Vittorio Emanuele II ore 9:00 | Corteo

TRENTINO-ALTO ADIGE Trento • Piazza Duomo ore 14:30 | Assemblea Pubblica

UMBRIA Perugia • Piazza Partigiani ore 8:30 | Corteo

VENETO Adria (RO) • Giardini Zen ore 15:00 | Assemblea PubblicaBelluno • Piazza dei Martire ore 14:30 | PresidioPadova • Prato della Valle ore 14:30 | Assemblea e Palazzo Bo ore 18:00 | PresidioTreviso • Bastioni Santi 40 ore 15:30 | Assemblea PubblicaVerona • Stazione Porta Nuova ore 9:30 | CorteoVicenza • Piazzale Stazione ore 9:00 | Corteo

Alternanza scuola-lavoro (PCTO), ecco come cambia: nasce il docente coordinatore di progettazione. Fondi per risarcimento vittime e sicurezza nell’Educazione civica. Le reazioni

Di redazione

Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato un pacchetto di misure per garantire la sicurezza e la coerenza nei percorsi per l’alternanza scuola-lavoro.

Queste misure includono l’integrazione del documento di valutazione dei rischi delle imprese con una sezione specifica che indica le misure di prevenzione e i dispositivi di protezione per i ragazzi. Inoltre, è stato istituito un fondo di 10 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro per il 2024 per l’indennizzo delle famiglie degli studenti vittime di incidenti durante l’attività di alternanza scuola-lavoro. La formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro è stata anche introdotta nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione civica.
Il decreto-legge prevede inoltre che i percorsi per l’alternanza scuola-lavoro debbano essere coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa degli istituti e con il profilo culturale, educativo e professionale dei singoli indirizzi di studio. A tal fine, è stata introdotta la figura del docente coordinatore di progettazione. Il Registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura è stato rafforzato con l’inserimento di ulteriori requisiti che devono possedere le imprese ospitanti i percorsi. Inoltre, è stato previsto un sistema di costante monitoraggio della qualità dei percorsi e l’Albo delle buone pratiche dei percorsi per l’alternanza scuola-lavoro è stato introdotto presso il ministero dell’Istruzione.
I dirigenti scolastici hanno accolto favorevolmente le misure, mentre gli studenti hanno chiesto l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti sostengono che i percorsi dovrebbero svolgersi il più possibile in maniera laboratoriale e all’interno delle scuole, con un obiettivo formativo e non per produrre manodopera gratuita per le aziende. Il Ministro dell’Istruzione ha dichiarato di aver ascoltato le istanze delle varie componenti della scuola e di aver avviato un confronto proficuo con le rappresentanze sindacali per riformare i percorsi per l’alternanza scuola-lavoro e renderli coerenti, sicuri e di qualità.
Presidi ‘bene le novità ma ci siano i controlli’
“Le misure presentate vanno nella giusta direzione. In particolar modo è importante l’attenzione alla sicurezza che in questi ultimi anni ha suscitando perplessità per gli incidenti che si sono verificati anche se nella maggior parte dei casi erano stage e tirocini, non alternanza scuola lavoro. Auspichiamo che oltre alle indicazioni normative ci sia un controllo successivo in fase applicativa: la normativa è importante ma gli enti esterni e le aziende devono poi rispondere ai requisiti indicati. Poi importante è la coerenza con il Piano dell’offerta formativa e la questione del coordinatore di progettazione, una figura nuova come profilo anche se nella gran parte delle scuole già esiste una figura di coordinamento abbinata all’orientamento. L’auspicio è integrare in un’ottica organizzativa il Ptco con il tema dell’orientamento. Dunque c’è un accoglimento positivo di queste misure con l’auspicio che si verifichi l’effettiva messa in atto di queste indicazioni”. Così all’ANSA Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione presidi del Lazio.
Rete studenti: va fermata assurdo stanziare soldi pensando a incidenti con morti o feriti
“Prima di qualsiasi intervento, i Pcto si devono fermare subito. Solo quando saremo sicuri che nessun altro rischi la propria salute allora potremo discutere di come strutturare il rapporto fra scuola e lavoro. L’integrazione di una sezione dedicata nella valutazione dei rischi non è abbastanza, ogni azienda deve essere ispezionata dall’ispettorato del lavoro e l’osservatorio non può esistere se non saranno coinvolte le associazioni studentesche e i sindacati dei lavoratori. I soldi stanziati per l’indennizzo alle famiglie fanno paura di per sè… come può un ministro concepire e addirittura scrivere in una proposta di legge che si prevede un indennizzo per chi muore o si infortuna durante l’orario scolastico. Se Valditara si immagina che possa essere una risposta di fronte alla tragedia, ha capito male”. Così all’ANSA la Rete degli studenti del Lazio sulle nuove misure varate ieri che riguardano l’alternanza scuola lavoro.
Uds: sia a scuola, no a lavoro gratis
“I percorsi devono svolgersi il più possibile in maniera laboratoriale e all’interno delle scuole, con un obiettivo formativo e non per produrre manodopera gratuita per le aziende. Ogni percorso deve svolgersi in maniera gratuita e fuori da ogni dalla catena produttiva, affinché gli studenti non costituiscano profitto per le aziende”. A dirlo all’ANSA è Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti (Uds). “Noi abbiamo sostenuto fin da subito che non basta rendere sicuri i Pcto ma serve immaginare da capo il rapporto tra istruzione e lavoro. Vogliamo dei corsi di formazione reali e che siamo anche sui diritti sindacali, strutturati assieme alle organizzazioni sindacali. Inoltre vogliamo l’abolizione degli attuali percorsi di Pcto in favore dell’istruzione integrata, che sappia rivedere il rapporto tra istruzione e lavoro in modo tale che la scuola non sia assoggettata alle dinamiche del mercato come ad oggi avviene ma le possa ripensare da capo. I percorsi devono svolgersi il più possibile in maniera laboratoriale e all’interno delle scuole, con un obiettivo formativo e non per produrre manodopera gratuita per le aziende. Ogni percorso deve svolgersi in maniera gratuita e fuori da ogni dalla catena produttiva, affinché gli studenti non costituiscano profitto per le aziende. Infine vogliamo delle commissioni paritetiche (luoghi di discussione e confronto formati da un pari numero di docenti e studenti) in ogni scuola, affinché gli studenti possano decidere direttamente sui percorsi da intraprendere”, conclude l’esponente dell’Uds.

Pubblicato in Cronaca

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