In Piazza Affari a Milano spunta installazione artistica contro il caro bollette

Questa notte Piazza degli Affari a Milano è stata teatro di una protesta silenziosa, un’installazione artistica non autorizzata per portare l’attenzione sull’aumento dei costi dell’energia. In un luogo, antistante la sede della Borsa milanese è apparso il manichino di un uomo seduto su una poltrona realizzata con elementi di vecchi termosifoni in ghisa. L’uomo indossava una bombetta ricoperta di bollette dell’elettricità; sul braccio un orologio d’oro, unico bene rimasto da rivendere per superare la crisi. L’orologio, sganciato e cadente sulla mano, sottolinea l’impoverimento delle persone e delle aziende in conseguenza delle enormi spese che tutti noi siamo costretti ad affrontare. Si tratta dell’effige di un imprenditore che denuncia la difficoltà di fare impresa dopo l’aumento spropositato dei costi dell’energia che ha costretto molte aziende ad abbassare le serrande o a licenziare personale con drammatiche conseguenze nel tessuto sociale.

La X è la firma di Michele Tombolini -artista veneziano rappresentato dalla Cris Contini Contemporary- che reduce dalla 59esima Esposizione Internazionale d’arte – La Biennale di Venezia, dopo la recente personale nella milanese Agostino Art Gallery, decide di tornare nella città emblema del mondo del lavoro con una nuova opera di dissenso.

“Ho deciso di esporre la mia installazione in uno dei luoghi più rappresentativi per il mondo dell’economia – dichiara Michele Tombolini – Milano è da sempre immagine di operosità, Piazza Mezzanotte raffigura un luogo dove le logiche del guadagno sono le protagoniste di scambi che spesso non considerano le difficoltà della vita di molte persone. I costi dell’energia sono il risultato di una politica o di uno stile di vita spesso insensato, esagerato. Sono la conseguenza di un conflitto che sta tormentando un paese e l’esito della mancanza di volontà nel trovare soluzioni energetiche alternative. Io non posso decidere per il bene comune ma posso e desidero, attraverso la mia arte, porre l’accento su alcune problematiche attuali e sensibilizzare l’opinione pubblica. Sono da sempre convinto che l’arte debba uscire dalle Gallerie e debba andare in strada, immergersi nel tessuto sociale. Queste performance possono risvegliare la sensibilità, creare movimenti pacifici e civili di sostegno alle molteplici problematiche della vita di tutti i giorni. Ho scelto di intitolare l’opera ‘I tuoi affari o affari tuoi?’ perché volevo sottolineare come il centro strategico del mercato finanziario dovrebbe occuparsi della crisi attuale e non solo dei loro affari”.

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