Obbligo di crocifisso a scuola e nella Pa e multa di 1000 euro per chi lo viola: la proposta della Lega

15 Settembre 2023

Un proposta della Lega presentata alla Camera vorrebbe rendere obbligatoria l’esposizione del crocifisso nelle scuole, nelle stazioni, nelle carceri, negli ospedali e negli uffici della Pa.

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La Lega ha presentato una proposta di legge che obbliga a esporre il crocifisso, in modo che sia ben visibile, in tutte le scuole, negli uffici della pubblica amministrazione, nelle carceri italiane, negli ospedali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti.

La proposta di legge, “Disposizioni concernenti l’esposizione del Crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni”, depositata alla Camera, è a prima firma della deputata ed ex assessora lombarda Simona Bordonali, che l’ha presentata insieme al collega Igor Iezzi. “Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli, se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del Crocifisso; esso, al contrario, rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo”, sottolineano i leghisti, che nelle passate legislature avevano già presentato proposte simili.

Nel testo che introduce la legge si ricorda come l’immagine del Cristo rappresenti “un valore universale della civiltà e della cultura cristiana, riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia”.

“Cancellare i simboli della nostra identità collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società”, spiegano i proponenti, con riferimento alle “polemiche relative alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, documentate dalla stampa e dai mezzi di comunicazione nazionali”. Il testo di legge, composto da 5 articoli sottolinea tra le finalità della nuova norma (art.2) quella di “testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana”.

Cuore del provvedimento è l’articolo 3 (“esposizione del Crocifisso”), che contiene l’elenco dei luoghi dove non potrà mancare la croce simbolo del cristianesimo: “Nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d’istruzione, negli uffici delle pubbliche amministrazioni” come “negli uffici degli enti locali territoriali, nelle aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all’estero, è fatto obbligo di esporre in luogo elevato e ben visibile l’immagine del Crocifisso”.

Sono previste anche sanzioni a “chiunque rimuove in odio ad esso l’emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende” che dovrà essere “punito con l’ammenda da 500 a 1.000 euro”. Una pena prevista anche per “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che rifiuti di esporre nel luogo d’ufficio l’emblema della Croce o del Crocifisso”.

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