Islanda, gli effetti sull’ambiente dell’eruzione: nube di ceneri ed emissioni
Il vulcano Fagradalsfjall fa paura, soprattutto alla comunità locale. La città di Grindavík, che siede proprio sopra al tunnel di magma che sta gonfiando, deformando e, in alcuni punti spaccando il suolo. I circa 4.000 abitanti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nel timore, piuttosto fondato, che un’eruzione effusiva, una fuoriuscita di magma, divori edifici e metta in pericolo le persone anche a causa dei gas tossici. L’incubo di Grindavík è un po’ l’opposto di ciò che potrebbe avere effetti su più larga scala: un’eruzione in mare, per esempio, che secondo gli studiosi potrebbe portare a un evento esplosivo e sollevare gas e polveri in quantità tali da disturbare il traffico aereo. Ma non si prospetta un caos come quello del 2010, quando eruttò l’Eyjafjallajokull. A livello climatico, in termini di emissioni di CO2 non c’è preoccupazione anche se, si fa notare, gli eventi vulcanici non sono prevedibili con grande
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