Diritto di riparazione dei prodotti, primo via libera dell’Ue: cosa cambia
I nostri nonni già lo facevano. Riparare, anziché sostituire. Così oggi il Parlamento europeo ha votato (con 590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astensioni) per rafforzare il diritto alla riparazione, in virtù del quale i consumatori possono chiedere una riparazione a prezzi accessibili da parte di un fornitore di loro scelta.
Riparazioni “più facili ed economiche” anche dopo il periodo legale di garanzia per smartphone, tablet, pc, elettrodomestici e biciclette. E per rendere le riparazioni più allettanti, gli eurodeputati hanno proposto che i produttori offrano un dispositivo sostitutivo, che sarà restituito senza costi aggiuntivi quando il consumatore riceverà il bene riparato.
Dopo decenni di sfruttamento industriale di risorse è arrivato il momento di dare valore alle cose, e diffondere la cultura del riuso. Del resto, secondo uno studio della Commissione europea, il 77% dei cittadini europei vorrebbero riparare i propri prodotti, ma solo il 20% lo fa. Perché? Non esiste una filiera
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