Microplastiche trovate anche in Antartide, dove nuotano le balene

Nulla sembra al riparo dal degrado ambientale, nemmeno un luogo considerato incontaminato come l’Antartide. Fino adesso. Le microplastiche hanno infatti raggiunto il fragile e isolato ecosistema dello Stretto di Gerlache, un corridoio naturale lungo circa 160 chilometri che separa l’Arcipelago Palmer dalla punta della Penisola Antartica. Già rilevate in cima ai ghiacciai e nelle acque oceaniche, la loro presenza in uno degli angoli meglio conservati del mondo viene ora considerata dagli scienziati un termometro dell’inquinamento del pianeta. A renderlo noto è il biologo marino colombiano, Paulo Tigreros, impegnato con altri scienziati nella decima spedizione antartica a bordo della nave della marina colombiana “Simon Bolivar”.

Il ricercatore ha trovato minuscole particelle di plastica intrappolate nella sua strumentazione immersa nelle acque gelide dello Stretto di Gerlache. I campioni prelevati e esaminati dal dottor Tigreros, ora saranno sottoposti ad ulteriori test per determinare sia il livello di microplastiche che contengono, sia la loro probabile origine. Le dimensioni di queste particelle sono spesso invisibili a occhio nudo:

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Esercizi Per Imparare A Distinguere Lettere Maiuscole E Minuscole

L’apprendimento dell’alfabeto rappresenta una delle prime sfide per i bambini nella scuola primaria. Distinguere tra lettere maiuscole e minuscole è una delle competenze fondamentali che i bambini devono acquisire per scrivere correttamente e leggere con fluidità. I bambini della scuola primaria imparano non solo a riconoscere visivamente le lettere, ma anche a utilizzare maiuscole e minuscole in modo appropriato nel contesto della scrittura. Gli esercizi per imparare a distinguere lettere maiuscole e minuscole sono progettati per aiutare i bambini a sviluppare questa abilità in modo divertente e interattivo.Imparare quando e come usare le lettere maiuscole e minuscole è essenziale per scrivere frasi corrette e costruire testi più complessi. I bambini devono apprendere che le maiuscole si usano all’inizio di una frase, per i nomi propri, per i luoghi e in altre situazioni grammaticali specifiche. Allo stesso tempo, devono abituarsi a scrivere in minuscolo nei contesti in cui è appropriato. In questo articolo, esploreremo una serie di esercizi pratici per aiutare i bambini a distinguere correttamente tra maiuscole e minuscole, offrendo suggerimenti su come rendere l’apprendimento coinvolgente ed efficace.A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi Per Imparare A Distinguere Lettere Maiuscole E Minuscole, Italiano per la Scuola Primaria“.Indice
L’importanza di imparare a distinguere tra lettere maiuscole e minuscole nella Scuola PrimariaRiconoscere e utilizzare correttamente le lettere maiuscole e minuscole è un passaggio fondamentale per lo sviluppo delle competenze linguistiche e grammaticali nei bambini. Ecco perché questo aspetto dell’alfabetizzazione è così importante:1. Sviluppo della corretta scritturaImparare a distinguere tra maiuscole e minuscole aiuta i bambini a scrivere correttamente. Le maiuscole non solo segnano l’inizio di una frase, ma sono anche utilizzate per nomi propri, luoghi e altre categorie specifiche. Una conoscenza chiara di queste regole aiuta i bambini a scrivere testi leggibili e ben formati.2. Facilita la letturaRiconoscere immediatamente la differenza tra lettere maiuscole e minuscole facilita anche la lettura. Poiché le lettere maiuscole sono utilizzate per segnare punti importanti all’interno del testo, come l’inizio di una frase o i nomi propri, i bambini possono comprendere meglio la struttura del testo e la logica che lo sottende.3. Comprensione delle regole grammaticaliDistinguere tra maiuscole e minuscole non riguarda solo l’ortografia, ma implica anche la comprensione delle regole grammaticali della lingua italiana. Questo aiuta i bambini a diventare scrittori più sicuri e competenti, migliorando la loro capacità di comunicare efficacemente per iscritto.Tipologie di esercizi per imparare a distinguere lettere maiuscole e minuscolePer insegnare ai bambini a riconoscere e utilizzare correttamente le lettere maiuscole e minuscole, esistono una serie di esercizi che possono essere integrati nell’apprendimento quotidiano, sia a scuola che a casa. Vediamo alcune delle tipologie di esercizi più efficaci:1. Esercizi di abbinamento tra maiuscole e minuscoleUno degli esercizi più semplici e utili per insegnare la differenza tra maiuscole e minuscole è l’abbinamento. Ai bambini viene presentata una serie di lettere maiuscole e una serie di lettere minuscole, e devono abbinare le due versioni della stessa lettera.Esempio:Abbina le lettere maiuscole con quelle minuscole corrispondenti:A → a
B → b
C → cQuesto esercizio aiuta i bambini a visualizzare le differenze tra le due forme e a memorizzarle.2. Esercizi di scrittura di parole con maiuscole e minuscoleUn altro esercizio importante è quello di scrivere parole che includono sia lettere maiuscole che minuscole. I bambini possono essere incoraggiati a scrivere i loro nomi, iniziando con una maiuscola e continuando con lettere minuscole. Questo esercizio rafforza il concetto che le maiuscole si usano all’inizio di una parola, ma il resto della parola viene scritto in minuscolo.Esempio:Scrivi il tuo nome iniziando con una maiuscola e continua con le minuscole:Mario, Anna, Luca.3. Esercizi di riconoscimento di maiuscole all’interno di un testoQuesto esercizio prevede di presentare ai bambini un breve testo in cui devono identificare e cerchiare tutte le lettere maiuscole. Questo li aiuta a comprendere il contesto in cui le maiuscole vengono utilizzate, come all’inizio di una frase o per i nomi propri.Esempio di testo:“Marco e Anna giocano al parco. La mamma di Anna li osserva dalla panchina.”Istruzione: Sottolinea tutte le lettere maiuscole nel testo.4. Esercizi di completamentoIn questi esercizi, ai bambini viene chiesto di completare frasi inserendo la lettera maiuscola appropriata all’inizio di una frase o nei nomi propri. Questo tipo di esercizio li aiuta a praticare l’uso corretto delle maiuscole.Esempio:___ucas è andato a scuola.
Oggi è ___artedì.Completamento: Lucas, Martedì.5. Gioco del “Trova l’errore”Un altro esercizio coinvolgente è il “Trova l’errore”, in cui i bambini devono identificare e correggere errori nell’uso delle maiuscole e delle minuscole in un breve testo. Questo esercizio aiuta i bambini a sviluppare un occhio critico per la corretta ortografia.Esempio di testo:“lucia e giorgio sono andati al mare con la loro nonna.”Istruzione: Trova gli errori e riscrivili correttamente.Correzione: Lucia e Giorgio sono andati al mare con la loro nonna.6. Cruciverba di lettere maiuscole e minuscoleI cruciverba sono una risorsa divertente e interattiva per aiutare i bambini a esercitarsi con le lettere. Proponi cruciverba in cui le parole devono essere completate con l’iniziale maiuscola e le restanti lettere in minuscolo. Questo tipo di esercizio stimola la mente dei bambini e li aiuta a interiorizzare l’uso corretto delle lettere.Come rendere gli esercizi di maiuscole e minuscole più divertentiOltre agli esercizi standard, esistono molti modi per rendere l’apprendimento delle lettere maiuscole e minuscole più divertente e coinvolgente per i bambini. Ecco alcuni suggerimenti pratici:1. Lavagna magnetica con lettereLe lavagne magnetiche con lettere sono uno strumento visivo e tattile che permette ai bambini di costruire parole utilizzando lettere maiuscole e minuscole. I bambini possono giocare a formare parole e frasi, imparando così a distinguere tra le diverse forme delle lettere.2. Scrittura creativaIncoraggia i bambini a scrivere brevi racconti o frasi utilizzando lettere maiuscole e minuscole in modo corretto. La scrittura creativa stimola la loro fantasia e permette loro di praticare le regole grammaticali in un contesto più libero e creativo.Esempio:Scrivi una breve storia su un animale che ti piace, usando correttamente le maiuscole all’inizio delle frasi e per i nomi propri.3. Giochi di squadraPuoi rendere l’apprendimento delle lettere maiuscole e minuscole più interattivo attraverso giochi di squadra. Dividi i bambini in gruppi e sfidali a trovare il maggior numero di lettere maiuscole e minuscole in un testo o in un libro. Questo approccio stimola la collaborazione e rende l’apprendimento più dinamico.4. Puzzle alfabeticiI puzzle alfabetici sono un’altra attività divertente che può aiutare i bambini a memorizzare le lettere maiuscole e minuscole. I bambini devono abbinare correttamente le lettere maiuscole con quelle minuscole per completare il puzzle, imparando così a riconoscere visivamente le differenze.ConclusioneGli esercizi per imparare a distinguere lettere maiuscole e minuscole sono fondamentali per sviluppare una solida base di competenze linguistiche nei bambini della scuola primaria. Attraverso attività pratiche come esercizi di abbinamento, dettati, giochi e app educative, i bambini possono imparare in modo divertente e interattivo. Rendere l’apprendimento delle maiuscole e minuscole un’esperienza coinvolgente aiuta i bambini a sviluppare una corretta scrittura e una maggiore fiducia nelle loro capacità.Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi Per Imparare A Distinguere Lettere Maiuscole E Minuscole, Italiano per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:Domande Frequenti su ‘Esercizi Per Imparare A Distinguere Lettere Maiuscole E Minuscole, Italiano per la Scuola Primaria’Che cosa sono gli esercizi per distinguere lettere maiuscole e minuscole?Sono attività educative progettate per insegnare ai bambini a riconoscere e utilizzare correttamente le lettere maiuscole e minuscole dell’alfabeto. Questi esercizi aiutano a sviluppare una comprensione visiva delle differenze tra i due formati e migliorano la capacità di scrittura e lettura.
A chi sono rivolti questi esercizi?Questi esercizi sono ideali per i bambini della scuola primaria, soprattutto per quelli che stanno iniziando a scrivere e leggere, e che hanno bisogno di imparare a usare correttamente maiuscole e minuscole in italiano.
Perché è importante imparare a distinguere le lettere maiuscole e minuscole?È importante perché permette ai bambini di scrivere correttamente frasi e testi, sapendo quando usare le maiuscole (per esempio, all’inizio di una frase o per i nomi propri) e quando usare le minuscole. Aiuta anche a migliorare la lettura e la comprensione dei testi.
Come posso aiutare mio figlio a imparare a distinguere le maiuscole dalle minuscole?Puoi aiutare tuo figlio praticando esercizi quotidiani di scrittura e lettura, utilizzando giochi di abbinamento e schede didattiche. La lettura di libri adatti alla sua età e il riconoscimento delle lettere durante le attività quotidiane può essere molto utile.
Quanto tempo dovrebbero dedicare i bambini a questi esercizi?Si consiglia di dedicare almeno 10-15 minuti al giorno a questi esercizi, specialmente nelle fasi iniziali dell’apprendimento, per rinforzare la conoscenza delle lettere maiuscole e minuscole e per renderli più sicuri nella scrittura.
Questi esercizi sono adatti per bambini con difficoltà di apprendimento?Sì, questi esercizi possono essere facilmente adattati per bambini con difficoltà di apprendimento, utilizzando attività visive e giochi più interattivi che rendano l’apprendimento più accessibile e stimolante.Clicca per votare questo articolo!Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Ripulire l’isola di plastica: ne vale la pena?

Lo scorso settembre, l’ultima evoluzione del progetto The Ocean Cleanup – l’organizzazione no-profit ambientalista olandese da tempo impegnata nello sviluppo di tecnologie per combattere l’inquinamento da plastica – ha dimostrato, in un test nelle acque occupate dalla Grande isola di plastica del Pacifico, di essere in grado di raccogliere fino a 18 tonnellate di plastica in un singolo “rastrellamento” di questo fortice di spazzatura fluttuante.

Ora la macchina mangia-rifiuti, una rete chilometrica sospinta da parte a parte da due navi, è pronta per affrontare una rimozione sistematica della Great Pacific Garbage Patch, l’isola di plastica grande 3 volte la Francia che le correnti hanno formato tra le Hawaii e la California. Il punto – affrontato in un approfondito articolo pubblicato sul New Scientist – è: ne vale davvero la pena?

No: rischiamo danni peggiori. Nonostante le migliori intenzioni della no-profit, eliminare quello che è ormai divenuto un triste simbolo dell’Antropocene potrebbe essere, ora che l’abbiamo creato alterando per sempre gli ecosistemi, un’impresa poco utile; non solo, persino dannosa. È la conclusione apparentemente controintuitiva cui sono giunti, dopo diversi anni di studi, scienziati dell’ambiente e biologi marini, e per almeno quattro diverse ragioni che qui proviamo a sintetizzare.

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1. Nulla possiamo contro le microplastiche. Il “Sistema 3” di The Ocean Cleanup consiste in una barriera fatta di rete, lunga 2,2 km e profonda 4 metri, trainata alle estremità da due navi che si muovono a bassa velocità: i rifiuti di plastica vengono incanalati verso un’area centrale detta “zona di ritenzione” dove la plastica è raccolta, per essere poi depositata su una nave e stipata in appositi container destinati ad impianti di riciclo.

Benché questa tecnologia sia in grado di ripulire l’area di un campo di calcio ogni cinque secondi, rimuovere i rifiuti più grossi e consistenti degli 1,8 migliaia di miliardi di pezzi che si stima formino la Grande isola di Plastica del Pacifico non risolverà il problema della microplastiche, ciascuna di meno di 5 millimetri di larghezza, che potrebbero costituire il 94% dei rifiuti di questa chiazza di spazzatura.

Ormai decine di studi scientifici dimostrano che sono proprio questi microframmenti di plastica a rappresentare il problema peggiore per gli animali marini. Secondo una ricerca del 2021 condotta dal GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research di Kiel in Germania, la prolungata esposizione alle microplastiche danneggia in modo grave l’abilità dello zooplancton (cioè la componente animale del plancton) di sequestrare carbonio dall’atmosfera e produrre ossigeno, in ultima analisi erodendo la capacità degli organismi oceanici di sostenere la vita sulla Terra.

Al momento purtroppo non disponiamo di metodi per rimuovere su larga scala le microplastiche dagli oceani (né dagli altri ambienti in cui sono ormai diffuse).

2. Si guarda nel punto sbagliato. Focalizzare gli sforzi sulle isole di plastica oceaniche potrebbe poi rimuovere l’attenzione dalle aree in cui si concentra l’inquinamento da plastica, ossia le coste. Per quanto impressionante, la Grande isola di plastica è soltanto la punta dell’iceberg del problema della plastica nei mari.

Ogni anno 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, e solo l’1% di questa si accumula in queste regioni di materiali plastici galleggianti favorite dalle correnti (non esiste infatti una sola isola di plastica oceanica). Si pensa che gran parte dei rifiuti rimanga entro i 160 km dalla spiaggia, sospinta dai continui movimenti delle correnti finché non si disintegra in pezzi più piccoli. Una buona parte finisce persino intrappolata nei ghiacci Artici.

Oltretutto, come ha spiegato al New Scientist Nick Mallos dell’organizzazione Ocean Conservancy, «tutti i vortici di plastica si formano nella parte più centrale dei bacini oceanici. Arrivarci è molto costoso e dispendioso in termini di tempo e carburante», mentre sarebbe più efficiente concentrare gli sforzi di pulizia negli ambienti costieri.

Si stima che il Great Pacific Garbage Patch sia composto da 1,8 migliaia di miliardi di frammenti di plastica (circa 250 per ogni abitante del mondo) e che occupi un’area di circa 1,6 milioni di km2 – pari a circa tre volte la Francia.
© Shutterstock

3. È Una goccia nel mare. Secondo uno studio del novembre 2023 coordinato da Melanie Bergmann, biologa marina dell’Alfred Wegener Institute, in Germania, se anche i 200 dispositivi di The Ocean Cleanup funzionassero per 130 anni rimuoverebbero soltanto il 5% della plastica dispersa negli oceani. Il che dà l’idea non tanto dell’efficienza della tecnologia, quanto della portata del problema che dobbiamo affrontare e del fatto che è importante lavorare sulle cause, non sui sintomi. Senza contare che l’86% dei rifiuti di plastica analizzati nella Grande isola di plastica del Pacifico sembra provenire dal settore della pesca. L’operazione non interesserebbe quindi la fetta di plastica che ha origine da terra e che si accumula lungo le coste trascinata in mare dai fiumi. 

4. C’è vita tra i rifiuti. Infine c’è la questione di come la vita marina si sia adattata a questo mare di plastica che abbiamo gettato nei mari. Nel 2022, analizzando i pezzi di plastica più grossi recuperati nel Great Pacific Garbage Patch, la biologa Rebecca Helm, all’epoca all’Università del North Carolina, Asheville, ha scoperto che su di essi si è formato un nuovo ecosistema, costituito soprattutto da neuston, organismi come insetti marini, invertebrati, crostacei, molluschi, meduse che vivono sull’interfaccia aria-acqua.

In altri due successivi studi, gli scienziati dello Smithsonian Environmental Research Center del Maryland hanno osservato che il 90% dei reperti di plastica dell’isola del Pacifico analizzati ospitano ora piante marine o animali, e che tre quarti di queste specie sono costiere, e si sono ora adattate a vivere in mare aperto sfruttando la plastica. Questi nuovi ecosistemi sarebbero, con operazioni di pulizia per giunta poco efficaci nel debellare il problema tout-court, inevitabilmente cancellati. Come dice Helm: «Se i disturbi dell’ecosistema causati dalla plastica sono il vero problema, disturbare ulteriormente l’ecosistema per ripulire la plastica è effettivamente una soluzione?».

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L’isola di plastica ha bandiera e passaporto

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