Così il fumo altera l’espressione dei geni
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Il fumo lascia tracce permanenti sul DNA, alterando le modalità di espressione genica. In pratica fumare cambia l’attività dei geni, inclusi quelli associati a molte malattie legate al fumo, dai disturbi cardiovascolari ai tumori al polmone. In che modo ci riesca, però, non è ancora del tutto chiaro, e soprattutto non era ancora stato esplorato su volontari di diverso background etnico. Uno studio statunitense ha ora ovviato a questa mancanza, indagando il collegamento tra fumo e cambiamenti epigenetici in oltre 2.700 persone di sei diversi gruppi etnici.
Interruttore di geni. L’epigenetica è la scienza che studia come l’esposizione a certi fattori ambientali, incluso il fumo, possa modificare l’espressione dei geni, anche senza alterare la sequenza del DNA. Si occupa cioè dello studio di quelle alterazioni che non dovrebbero essere ereditabili e che dipendono piuttosto dalla capacità dell’ambiente e delle abitudini di vita di regolare il genoma. Gli scienziati della Keck School of Medicine (California) si sono concentrati su un tipo particolare di modifica epigenetica: la metilazione del DNA, ossia l’aggiunta di un gruppo chimico in punti specifici del DNA che in genere blocca l’espressione del gene, rendendolo inattivo.
La mappa delle alterazioni. Il team ha condotto le analisi principali sui dati del Multiethnic Cohort Study, uno studio che include informazioni sanitarie su persone di origine afroamericana, europea-americana, giapponese-americana, dell’America Latina e hawaiane. Dopo aver calcolato il totale di nicotina e di altre sostanze nocive assorbite da ciascun partecipante attraverso analisi delle urine, gli scienziati hanno trovato collegamenti tra il fumo e la metilazione del DNA in 408 regioni: di queste, 45 non erano mai state individuate negli studi precedenti, che includevano partecipanti di uno, due background al massimo, e misuravano la nicotina assorbita in modo meno preciso.
Prevenzione mirata. Il team ha poi confrontato i dati con quelli di altri due studi nazionali, uno su persone originarie di Singapore e un altro che include informazioni sanitarie su persone del sudest degli Stati Uniti, trovando che la maggior parte delle metilazioni del DNA avviene in regioni analoghe. I principali cambiamenti epigenetici indotti dal fumo sono quindi costanti in tutti i gruppi etnici.
Tuttavia un paio di regioni tra le 408 trovate mostrano cambiamenti, e dunque rischi, più significativi in base all’etnia di appartenenza. E potrebbero spiegare per esempio perché alcune popolazioni di fumatori, come le persone afroamericane, corrano un rischio più elevato di tumore al polmone rispetto ad altre.
I risultati dello studio potrebbero anche servire a prevedere quali popolazioni di fumatori incontrino il rischio più elevato di cancro e altre malattie, così da predisporre politiche sanitarie adeguate.
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