Meglio abolire i libri di scuola

Il caso dei testi scolastici che sostengono tesi filo Putin e un consiglio a Valditara: togliere l’obbligo di adozione, così i prof saranno liberi di cercarsi fonti migliori. Fuori dal mercato assistito

Consiglio non richiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito: invece di “avviare verifiche” sui libri di scuola che presentano “un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica”, Giuseppe Valditara farebbe meglio ad abolirli tout court, i libri scolastici; o almeno ad abolire l’obbligo per i docenti di adottarli. Il caso del giorno è quello di alcuni manuali che presentano una visione putiniana della vicenda ucraina e dei suoi confini, denunciata dall’indagine svolta da un gruppo di attiviste ucraine e dall’Istituto Germani su una dozzina di testi, in cui ci si imbatte in affermazioni distorte come questa: “Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi (non russofoni, ndr), si è autoproclamata indipendente

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