Papiro di Ercolano rivela dove fu sepolto Platone

Oltre 1.000 parole, corrispondenti al 30% del testo, è quanto è emerso dal papiro di Ercolano, bruciato dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara (110-dopo il 40 a.C.), grazie allo ‘sguardo’ tecnologico di innovative metodologie di studio adoperate nell’ambito del progetto ‘GreekSchools’, di cui a Napoli, presso la Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’, si è presentato lo stato dell’avanzamento della ricerca.

L’opera di Filodemo di Gadara è fondamentale per la storia della filosofia greca, soprattutto di Platone e della scuola accademica. Tra le più importanti novità, si legge che Platone fu sepolto nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) dell’Accademia ad Atene, vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Finora era solo noto che egli era sepolto genericamente nell’Accademia.

Sempre a proposito del grande filosofo greco emerge che egli fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Fino ad ora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. In un altro passaggio, in un dialogo tra personaggi, Platone si esprime in modo sprezzante sulle capacità musicali e ritmiche di una musicista barbara originaria della Tracia.

Il progetto ‘GreekSchools’ che ha ricevuto un finanziamento Erc (Consiglio Europeo della Ricerca) pari a 2.498.356 euro, iniziato nel 2021 e della durata di 5 anni e otto mesi, è coordinato da Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (Ispc) e l’Istituto di Linguistica Computazionale ‘Antonio Zampolli’ (Ilc) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e la Biblioteca Nazionale di Napoli presso la quale questo papiro, bruciato a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C, è conservato insieme a molti altri.

Il progetto, oltre all’indagine sullo stato di conservazione di tali manufatti, ha l’obiettivo di pubblicare un’edizione aggiornata – grazie all’applicazione di tecniche di imaging e di metodi filologici – della Rassegna dei filosofi di Filodemo, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso. Di essa fa parte appunto la Storia dell’Accademia, che racchiude molte informazioni esclusive su Platone e sullo sviluppo dell’Accademia sotto i suoi successori.

“Rispetto alle edizioni precedenti, ora c’è un testo quasi radicalmente cambiato, che implica una serie di fatti nuovi e concreti su vari filosofi accademici. Attraverso la nuova edizione e la sua contestualizzazione, gli studiosi sono arrivati a deduzioni inaspettate di portata interdisciplinare per la filosofia antica, la biografia e la letteratura greche e la storia del libro”, commenta Graziano Ranocchia.

“Alcune integrazioni precedenti sono state sostituite, alcuni passaggi precedentemente frammentari sono stati integrati o riletti. L’aumento del testo corrisponde all’incirca alla scoperta di dieci nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Le nuove letture attingono spesso a fatti nuovi e concreti sull’Accademia di Platone, sulla letteratura ellenistica, su Filodemo di Gadara e la storia antica in generale”, aggiunge Kilian Fleischer, l’editore di questo prezioso papiro nell’ambito del progetto GreekSchools.

“Il progetto ‘GreekSchools’ ha anche lo scopo di sviluppare metodi di indagine dei manoscritti applicando le più avanzate tecniche di diagnostica per immagini oggi a disposizione (imaging ottico nell’infrarosso e nell’ultravioletto, imaging molecolare ed elementale, imaging termico, tomografie, microscopia ottica digitale, ecc.)”, precisa Costanza Miliani del Cnr-Ispc.

Il personale di questo Istituto, del Cnr-Scitec e di altri centri di ricerca europei, facendo uso di strumentazioni mobili della piattaforma Molab afferente all’infrastruttura di ricerca europea sull’Heritage Science E-Rihs, applica tecniche non invasive a papiri opistografi e stratificati al fine di leggere il testo inaccessibile sul verso o nascosto all’interno di strati multipli.

(di Paolo Martini)

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L’accademia. Per capire come Ranocchia sia arrivato a questa conclusione è necessario fare un passo indietro. Sono oltre 1.000 le parole (corrispondenti al 30 per cento del testo) sulla Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara (110-dopo il 40 a. C.) emerse dal papiro di Ercolano analizzato nell’ambito del progetto GreekSchools.
Si tratta di una ricerca partita nel 2021, che prevedeva, oltre all’indagine sullo stato di conservazione dei papiri ritrovati, anche quello di pubblicare un’edizione aggiornata della Rassegna dei filosofi di Filodemo, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso, di cui fa parte la Storia dell’Accademia, che racchiude molte informazioni su Platone e sullo sviluppo dell’Accademia sotto i suoi successori.

La ricerca. «Rispetto alle edizioni precedenti», spiega Ranocchia, «ora il testo di Filodemo è radicalmente cambiato, il che implica una serie di elementi nuovi e concreti sui filosofi dell’Accademia». Come sottolinea Kilian Fleischer, editore di questo papiro nell’ambito del progetto GreekSchools: «Alcune integrazioni precedenti sono state sostituite, alcuni passaggi frammentari sono stati corretti. L’aumento del testo corrisponde all’incirca alla scoperta di dieci nuovi frammenti di papiro di media grandezza. I nuovi testi riferiscono fatti nuovi e concreti sull’Accademia di Platone, sulla letteratura ellenistica, su Filodemo di Gadara e la storia antica in generale».

Le novità. Tra le scoperte più importanti è emerso che Platone fu sepolto nel giardino (un’area privata destinata alla scuola platonica) dell’Accademia di Atene, vicino al cosiddetto Museion o “sacello sacro alle Muse”. Un altro importante elemento venuto alla luce è che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina nel 404 a. C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, forse nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a. C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa.

La tecnologia. «Il progetto GreekSchools», sottolinea Costanza Miliani del CNR-ISPC, «ha anche lo scopo di sviluppare nuovi metodi di indagine dei manoscritti applicando le più avanzate tecniche di diagnostica per immagini oggi a disposizione, come l’imaging ottico a infrarossi e a raggi ultravioletti, l’imaging molecolare e termico, oltre alla microscopia ottica digitale».

I ricercatori facendo uso di strumentazioni mobili della piattaforma Molab applicano queste tecniche non invasive a papiri opistografi (ovvero scritti anche sul rovescio) e stratificati al fine di leggere il testo nascosto all’interno di strati multipli.

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