I farmaci contro il cancro dispersi nelle acque bloccano la crescita dei pesci

Dalla pelle alla tiroide, dal pancreas al colon-retto. I tumori, nel mondo, sono purtroppo in aumento e l’International agency for research on cancer (Iarc) prevede 30,2 milioni di nuovi casi all’anno entro il 2040. Parallelamente, anche l’impiego di farmaci anti-tumorali sta crescendo, a un tasso di circa il 10% annuo nei Paesi occidentali. E se da un lato i medicinali sono ovviamente fondamentali per contrastare la malattia, dall’altro il loro impatto ambientale non è certo trascurabile, al punto da essere classificati come “contaminanti emergenti”. A dare l’allarme sono i ricercatori dell’Institut national de la recherche scientifique (Inrs) dell’Università del Québec, in Canada, in un articolo di recente pubblicato sul Bulletin of Environmental Contamination and Toxicology.

I rifiuti finiscono nelle acque

“Al pari di tutti gli altri farmaci, i chemioterapici somministrati al paziente non vengono del tutto metabolizzati dall’organismo: una quota viene escreta attraverso l’urina o le feci“, spiega Valérie S.

Continua la lettura su: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2024/06/03/news/farmaci_cancro_danni_ambiente-423125194/?rss Autore del post: La Repubblica Fonte: https://www.repubblica.it

Articoli Correlati

Emergenza Coronavirus COVID-19: notizie e provvedimenti

Ordinanza del 2 giugno 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

Ordinanza 29 maggio 2021 Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, le attività economiche e sociali devono svolgersi nel rispetto delle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, come definitivamente integrate e approvate dal Comitato tecnico scientifico, che costituiscono parte integrante della presente ordinanza

Ordinanza 21 maggio 2021 Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro.

Ordinanza 21 maggio 2021 Linee guida per la gestione in sicurezza di attivita’ educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l’emergenza COVID-19.

Ordinanza 21 maggio 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Alcol e cancro: le etichette sul vino in Irlanda

A partire da maggio 2026, sui contenitori di birra, liquore e vino venduti in Irlanda dovranno essere presenti due scritte rosse in maiuscolo: «Esiste un legame diretto tra alcol e tumori mortali» e «Bere alcol può causare malattie epatiche». L’Irlanda sarà dunque il primo Paese europeo a mettere in guardia le persone dai rischi dell’alcol per la salute, come già accade per il tabacco. «Chi beve ha il diritto di conoscere le informazioni base sull’alcol, come avviene per altri cibi e bevande», commenta al New York Times Timothy Naimi, direttore del Canadian Institute for Substance Use Research all’Università di Victoria (Canada). Ma esistono evidenze scientifiche che collegano il consumo di alcol al cancro?

Relazioni pericolose. Che cancro e alcol siano strettamente connessi si sa da tempo. Nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’OMS aveva concluso che l’alcol è cancerogeno. Da allora, diversi studi non hanno fatto altro che confermare queste conclusioni, estendendo il rischio al tumore al seno, al fegato, al colon-retto e all’esofago. Lo scorso novembre l’OMS e l’IARC hanno rilasciato una dichiarazione congiunta affermando che «non è possibile stabilire una quantità di alcol sicura per il consumo».

Forti opposizioni. Nonostante i rischi per la salute siano dunque chiari da tempo, nel mondo appena un quarto dei Paesi prevede che sugli alcolici vengano apposte delle etichette di avvertimento. L’Italia si è fortemente opposta alla nuova legge irlandese: il ministro degli esteri Antonio Tajani l’ha definita “un attacco alla dieta mediterranea”, mentre secondo Coldiretti si tratterebbe di un «precedente pericoloso» che mette a rischio le esportazioni di vino Made in Italy.

In gravidanza, si sa, l’alcol è vietato: un recente studio però ha visto che a dover rinunciare a un calice di vino non dovrebbero essere solo le future mamme, ma anche i futuri papà (per approfondire).
© Creative Cat Studio | Shutterstock

A fine 2022, 13 Stati europei (tra cui l’Italia) si sono opposti alla proposta irlandese, presentando obiezioni formali alla Commissione europea (che ha poi dato il via libera per silenzio-assenso) sostenendo che le etichette di avvertimento avrebbero impedito il libero commercio e non erano appropriate o proporzionate all’obiettivo di ridurre i danni dell’alcol.

Come i pacchetti di sigarette. Nel 2017 il Canada ha testato che impatto avesse l’apposizione sugli alcolici di etichette colorate che includessero la frase “l’alcol causa il cancro”, ed è emerso che i compratori riducevano il consumo di alcol e che le vendite scendevano del 7% fino a diversi mesi dopo il test.
Dovremo dunque abituarci a vedere sulle bottiglie di vino etichette simili a quelle dei pacchetti di sigarette? Gauden Galea, consigliere strategico dell’OMS, spera che «un giorno le persone non si ricorderanno di quando sui pesticidi era obbligatorio apporre etichette di avviso, mentre una sostanza cancerogena come l’alcol veniva venduta senza problemi».

VAI ALLA GALLERY

Fotogallery
La scienza della sbronza e di come farsela passare

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000