Quando occupare la scuola non è un atto democratico

Sono rimasta molto stupita e anche un po’ indignata sentendo dell’occupazione del liceo Manzoni di Milano. Non è certo con un atto poco democratico che si può rivendicare la democrazia. Vorrei sapere il suo parere in merito. MONICA

— Cara Monica, non è facile spiegare le ragioni dell’occupazione lampo del liceo di Milano all’indomani delle scorse elezioni. Ti chiedi giustamente se questo atto sia legittimo o non sia poco democratico che un drappello di 40 studenti blocchi tutta una scuola. Il 26 settembre, dopo la tornata elettorale e i conseguenti risultati, il Collettivo della scuola ha organizzato un picchetto all’ingresso e in seguito riunito gli studenti in palestra per discutere dell’occupazione.

I motivi della protesta erano da ricercarsi nell’esito delle elezioni con la vittoria della destra, ma anche nei temi legati alla sicurezza durante l’alternanza scuola-lavoro e nei temi ambientali. Qualche cronista, e non …..

Continua la lettura su: https://www.famigliacristiana.it/articolo/quando-occupare-la-scuola-non-e-un-atto-democratico-.aspx Autore del post: Famiglia Cristiana Notizie Fonte: https://www.famigliacristiana.it/

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150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni

Il presidente ha depositato una corona di fiori sulla tomba dello scrittore.

Sala: ‘Manzoni vero milanese d’Europa’.

Fontana: ‘La presenza del capo dello Stato segno della riconoscenza dell’Italia’

 La città di Milano celebra, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 150esimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni. 

   “Oggi, a 150 anni di distanza, la figura di Alessandro Manzoni si staglia come una delle personalità più rilevanti dell’intera storia della nostra città e del nostro Paese – ha ricordato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel suo podcast quotidiano ‘Buongiorno Milano’ dedicato allo scrittore .

Non è personaggio semplice, certamente.

Ma non è neanche quella figura impolverata e lontana dalla vita che una certa tradizione accademica e pubblicistica italiana ha consegnato all’opinione pubblica e, soprattutto, ai più giovani”.

La Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948 rappresenta “una carta fondamentale, nata dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale, che individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, come soggetto portatore di diritti, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate su razza, su appartenenza, e, in definitiva, sulla sopraffazione, sulla persecuzione, sulla prevalenza del più forte.

Concetti e assunti che – come ben sappiamo – sono espressamente posti alla base della nostra Costituzione repubblicana”.

Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella celebrando Alessandro Manzoni. 

Nella visione di Manzoni “è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. E’ l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti” ha precisato il presidente della Repubblica. .“Figlio del proprio secolo, Manzoni ha avuto la peculiarità – che appartiene solo ai grandi – di gettare sulla società e sulla realtà storica del suo tempo uno sguardo lungimirante, capace di andare oltre, collegandosi – e spesso ispirandole – alle forze più vive e dinamiche della cultura italiana ed europea, pervase dall’aspirazione alla libertà, all’indipendenza, all’autodeterminazione. Un’aspirazione che non può essere disgiunta dall’opposizione e dalla ripugnanza nei confronti della tirannide, l’abuso di potere, la violenza, l’ingiustizia, specie contro i poveri, gli umili, gli indifesi. Manzoni si è sempre sottratto, per la sua proverbiale riservatezza e anche per ragioni di salute, alla militanza politica in senso stretto. Ma è considerato, ben a ragione, un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Ed è, a tutti gli effetti, un padre della nostra Patria”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando in occasione dei 150 anni della morte di Alessandro Manzoni. Bisogna riflettere “sulla tendenza, registrabile in tutto il mondo, delle classi dirigenti a assecondare la propria base elettorale o di consenso e i suoi mutevoli umori, registrati di giorno in giorno attraverso i sondaggi, piuttosto che dedicarsi a costruire politiche di ampio respiro, capaci di resistere agli anni e di definire il futuro. Già nei Promessi Sposi, nei capitoli dedicati alla peste, Manzoni scriveva icasticamente a proposito di questi rischi: “Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella celebrando Alessandro Manzoni.

Mattarella depone corona di fiori sulla tomba di Manzoni a Milano

https://video.repubblica.it/edizione/milano/manzoni-a-150-anni-dalla-morte-mattarella-depone-una-corona-di-fiori-sulla-tomba-dello-scrittore/445272/446236

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presenziato alla deposizione di una corona di fiori, con rose bianche e rosse, sulla tomba dello scrittore Alessandro Manzoni, di cui oggi ricorrono i 150 anni dalla morte. Presenti anche, tra gli altri, la vicesindaco Anna Scavuzzo e i componenti della Commissione per le Onoranze al Famedio, la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, l’assessora ai Servizi Civici Gaia Romani e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e il prefetto di Milano Renato Saccone. Dopo la deposizione della corona sulla tomba dello scrittore l’assessore Sacchi ha illustrato al presidente della Repubblica alcuni cenni storici sul Famedio, il pantheon dove sono ricordati coloro che hanno dato lustro alla città. La tomba di Alessandro Manzoni si trova proprio al centro della struttura. Lo scrittore milanese è stato il primo ad essere traslato nel Famedio, nel 1883, a dieci anni dalla sua morte. Nel Famedio sono ospitati i resti di otto personaggi, gli altri sono iscritti. Negli altri due sarcofaghi presenti nella grande sala si trovano Carlo Cattaneo e Luca Beltrami; mentre quattro colombari di fascia a lato ponente custodiscono i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani. In un colombaro di fascia a lato, da novembre 2021, riposa Carla Fracci, prima donna ad essere accolta nel Famedio dopo 155 anni dall’inaugurazione del Cimitero Monumentale.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è rimasto “sinceramente colpito” dalla visita al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, dove ha presenziato alla deposizione di una corona sulla tomba di Alessandro Manzoni a 150 anni dalla morte del grande scrittore. All’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi che gli ha illustrato alcuni cenni storici sul Famedio Mattarella ha chiesto informazioni su alcuni personaggi illustri ricordati nel pantheon.

“È un grande onore la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ribadisce la grande importanza di Alessandro Manzoni nella storia culturale e non solo del nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, a margine della deposizione della corona alla tomba di Alessandro Manzoni di cui oggi si celebrano i 150 anni dalla morte. “Mattarella è rimasto molto colpito dalla bellezza del Cimitero Monumentale. Si è appassionato nel conoscere le persone che qui riposano e ha ribadito l’importanza di essere a Milano”, ha concluso.

Manzoni, Fontana: ‘Grande onore la visita del presidente Mattarella’

    Alessandro Manzoni “è un vero Milanese d’Europa, uno scrittore che da piazza Belgioioso ha esercitato tramite le sue opere e il suo pensiero un fascino e un interesse difficilmente imitabili nella storia del nostro Paese”, ha aggiunto.    Milano per celebrare i 150 anni dalla morte dello scrittore ha promosso un palinsesto di eventi che coinvolge le principali istituzioni culturali della città, da Casa Manzoni, al Duomo, alla Pinacoteca di Brera. “Si tratta dunque di un’occasione preziosa, che verrà inaugurata oggi dalla visita del presidente della Repubblica a Casa Manzoni a ribadire la riconoscenza che l’Italia e la sua lingua vogliono tributare a questo grande figlio della nostra città”, ha concluso il sindaco. 

AnsaFrancobollo italiano per 150 anni dalla morte di Manzoni

Un francobollo celebra i 150 anni dells comparsa dello scrittore

“Per la commemorazione, Poste Italiane comunica che viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo commemorativo di Alessandro Manzoni, nel 150° anniversario della scomparsa, relativo al valore della tariffa B pari a 1,20 euro. 

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzetto a cura di Rita Fantini. La vignetta raffigura un ritratto di Alessandro Manzoni delimitato in basso da un libro aperto su cui campeggia la firma autografa dello scrittore. Completano il francobollo le date  “1785-1873”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale Milano 24.”

  

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