Trump, la covid e quel consiglio letale
Clorochina e idrossiclorochina sono farmaci antimalarici impiegati anche nel trattamento di alcune malattie autoimmuni. Nei primi mesi del 2020, mentre il mondo annaspava alla ricerca di cure contro la covid e i vaccini non erano ancora all’orizzonte, ne fu testato un possibile utilizzo anche contro l’infezione da SARS-CoV-2.
Le loro prescrizioni off-label, cioè al di fuori delle condizioni autorizzate, schizzarono alle stelle dopo gli elogi entusiasti dei farmaci da parte di Donald Trump, allora Presidente degli Stati Uniti, che ne esaltò presunte e inesistenti proprietà anti-covid. Oggi sappiamo che l’idrossiclorochina è inefficace, persino dannosa, contro la covid. E uno studio appena pubblicato rivela che il suo utilizzo avrebbe aumentato la mortalità nei pazienti con infezione da nuovo coronavirus.
Spot pericoloso. In base alla ricerca, pubblicata su Biomedicine & Pharmacotherapy, chi assunse idrossiclorochina contro la CoViD-19 in quella prima, terribile fase della pandemia ebbe l’11% di probabilità in più di morire di covid. Gli autori del lavoro, un’equipe degli Ospizi Civili di Lione e dell’Université Claude Bernard Lyon 1, in Francia, sono arrivati a questa stima dopo aver analizzato pubblici database per risalire al numero di pazienti ricoverati per covid in vari Paesi tra marzo e giugno 2020.
Da questi dati e dalla revisione di 44 studi di coorte (cioè che hanno seguito un gruppo di soggetti per un periodo di tempo) è emerso appunto un rischio aumentato di morte dell’11% associato all’uso di idrossiclorochina come farmaco anti-covid, e circa 16.990 decessi ospedalieri in sei diversi Paesi (inclusa l’Italia) di pazienti affetti da covid che stavano assumendo idrossiclorochina.
Un salto nel buio. Secondo gli autori dello studio, i medici che prescrissero idrossiclorochina off-label e non all’interno di sperimentazioni cliniche lo fecero senza alcuna evidenza di benefici clinici sul trattamento della covid. Il triste bilancio che emerge è una dimostrazione dei rischi del riposizionamento di farmaci noti quando questo si basa su scarse evidenze scientifiche. Una lezione da apprendere per eventuali future pandemie.
Tutti i pazienti sono uguali. O forse no… Donald Trump esaltò presunti e inesistenti doti salvavita dell’idrossiclorochina contro la covid nel marzo 2020, come parte della sua campagna contro i lockdown. Nelle settimane successive al suo “endorsement” e nel clima di angoscia generale di inizio pandemia, si registrò un’impennata di ricerche e di tentativi di acquisto del farmaco, che Trump disse di utilizzare addirittura come profilassi anti-covid.
Quando l’ex Presidente si ammalò, nel settembre 2020, fu curato con un cocktail di anticorpi monoclonali e con farmaci antivirali all’epoca inaccessibili alla maggior parte della popolazione mondiale.
Non certo con l’idrossiclorochina, che vari studi scientifici dimostrarono essere inefficace contro la covid e pericolosa per la salute del cuore.
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L’incredibile naso della zanzara
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