Tutto quel che resta a noi della vicenda umana di Giacomo Matteotti

Tutti sanno che fu ucciso, in pochi sanno come e perché: è in edicola da oggi “Muoio per te”, il volume di Riccardo Nencini edito da Mondadori (312 pp., 20 euro) che cerca di rispondere ancora a molte domande aperte

Nel delitto del secolo, passione politica, lotta per il potere e sentimenti di odio e amore si intrecciano a tal punto da germinare una tragedia dalla quale prenderà forma l’Italia del ventennio fascista. Tutti sanno che Matteotti fu ucciso, in pochi sanno come e perché. Opposizione politica a Mussolini e al fascismo, scoperta della tangente pagata dalla Sinclair Oil Company a esponenti del regime compreso il fratello del duce, Arnaldo, e infine scoperta da parte di Matteotti del falso in bilancio: era stato dichiarato il pareggio e invece c’era un passivo di oltre due miliardi. Matteotti avrebbe denunciato quei casi nella seduta dell’11 giugno a Montecitorio. Venne rapito e ucciso il 10 giugno. Matteotti è segretario del Partito socialista unitario, è antibolscevico perché non crede nel “fare come in Russia”, lavora a lungo per un accordo tra socialisti, popolari e liberali democratici per formare un governo che isoli il fascismo. Non ci riesce per l’opposizione del Vaticano (che costringerà don Sturzo all’esilio) e per l’opposizione interna al Psi.
 

Alla sua morte, Gramsci scrive: è morto il pellegrino del nulla, mentre i comunisti definiscono filo fascisti Amendola, Sturzo e Turati, pericolosi nemici del proletariato perché non credono nella rivoluzione. Nel romanzo molto spazio alle donne protagoniste. Le donne che furono accanto ai personaggi principali della storia che ha cambiato l’Italia sono state cancellate, abrase, dimenticate. Eppure accompagnarono le scelte dei loro uomini. Amarono, soffrirono, suggerirono soluzioni, crebbero i figli condividendo coi loro uomini il dolore di una stagione terribile. Quella storia va raccontata per intero.
Velia Titta è la moglie di Matteotti. Una vita d’inferno, un amore sconfinato. È Velia a rendere invulnerabile l’intransigenza morale di Giacomo. Nel 1916 i due fissano le loro vacanze a Covigliaio, all’Hotel Baglioni. Margherita Sarfatti è amante, consigliere di Mussolini, storica dell’arte. È Margherita ad affiancare Mussolini nell’ora più buia. Anna Kuliscioff è la compagna di Filippo Turati. Russa, arrestata a Firenze come rivoluzionaria, medico. È Anna la mente politica di Turati. Solo lei capirà, già alla fine del 1924, che Mussolini ha partita vinta.Giulia Schutch è la moglie di Antonio Gramsci. Aspetta un figlio da lui, è a Mosca, una lettera va una lettera viene. È Giulia la causa della violenta passione amorosa di Gramsci.
 

La banda che rapisce e uccide Giacomo Matteotti era guidata da un fiorentino, Amerigo Dumini, e composta da cinque arditi, soprattutto milanesi. Il corpo di Matteotti viene ritrovato il 16 agosto nel comune di Riano, in una carbonaia. Solo ossa, verrà riconosciuto dal suo dentista che gli aveva otturato due molari. Il mandante: Mussolini. Matteotti è il leader dell’opposizione, irriducibile nella sua lotta contro il fascismo. È stato all’estero, in Francia, in Belgio, in Inghilterra, per svergognare il duce e dimostrare che i suoi metodi non sono cambiati: violenza, assassini, intimidazioni. In Inghilterra pubblica “Un anno di dominazione fascista”, la prova che la violenza non si è fermata alla marcia su Roma. Non è vero che la storia è maestra di vita. La storia non è maestra di niente. Può ripetersi, eccome. Dumas amava dire: datemi un personaggio e io scriverò un magnifico romanzo d’avventura. Avesse avuto per le mani una storia così ne avrebbe fatto un capolavoro. La vicenda umana di Matteotti ci ricorda che la libertà è una palestra nella quale andare ogni giorno, almeno per un caffè, e che ci sono frangenti nei quali bisogna uscire dal coro e ripudiare i “ma anche” e le strade in pianura. Ti portano nel posto sbagliato.
La vicenda è stata ricostruita solo con documenti originari, documenti di politica estera inediti, lettere, corrispondenza del tempo.
 

È da oggi in libreria “Muoio per te”, il volume di Riccardo Nencini edito da Mondadori (312 pp., 20 euro)

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