“I segni del cuore – Coda” è il miglior film di una serata surreale

Altri premi

Tornando ai premi, Ariana DeBose con “West Side Story” di Steven Spielberg ha vinto l’Oscar come migliore attrice non protagonista, mentre il miglior attore non protagonista è l’ottimo Troy Kotsur per “I segni del cuore – Coda”, primo uomo sordomuto a vincere la statuetta.

Delusione per il cinema italiano

Nessuno dei tre italiani candidati si è aggiudicato la statuetta. Come ampiamente previsto “Drive my car” del giapponese Ryusuke Hamaguchi ha vinto il premio Oscar come miglior film internazionale fermando la corsa per un secondo Oscar a Paolo Sorrentino con il suo intimo e denso “E’ stata la mano di Dio”. Sempre come da copione, il film Disney “Encanto” ha vinto nella categoria miglior film d’animazione (niente da fare in questa categoria anche per “Luca” di Enrico Casarosa). Jenny Beavan ha vinto l’Oscar per i miglior costumi per il film “Crudelia” lasciando a bocca asciutta l’italiano Massimo Cantini Parrini, che era candidato insieme a Jacqueline Durran per i costumi di Cyrano.

Sian Heder

Kenneth Branagh ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale per “Belfast”, mentre Sian Heder ha vinto quello per la miglior sceneggiatura non originale con “I segni del cuore – Coda”.“Summer of Soul” ha vinto l’Oscar come miglior film documentario. È diretto da Ahmir “Questlove” Thompson e racconta l’annata 1969 dell’Harlem Cultural Festival. Billie Eilish e Finneas O’Connell hanno vinto l’Oscar per la migliore canzone originale per il film “007 No Time to Die” di cui sono autori di musica e testo. Per quanto riguarda i premi tecnici: la miglior fotografia, scenografia, montaggio, colonna sonora, sonoro ed effetti speciali sono andati a “Dune” (trionfatore della serata con 6 statuette). Il premio per il miglior trucco è invece andato a “Gli occhi” di Tammy Faye

I 50 anni de “Il Padrino”

Infine, da segnalare una meritatissima standing ovation per Francis Ford Coppola. Il regista è stato invitato a salire sul palco per celebrare i 50 anni de “Il Padrino” insieme ad Al Pacino e Robert De Niro. “Momenti come questi devono essere sinceri e belli, sono davvero pieno di gratitudine per questi due amici che sono qui con me. Grazie e viva l’Ucraina”, ha detto il regista. In poche parole, una sintesi per tutto il cinema, compreso il doveroso impegno

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