Riccardo Ruggeri, da operaio della Fiat a manager a editorialista
“Una storia operaia”, un libro sulla propria vita che è anche la cronaca di un’incessante ribellione. Il ritratto di un’epoca e degli straordianari personaggi, noti e meno noti, che l’hanno segnata e che l’autore ha conosciuto personalmente nel corso della sua lunga esistenza
Perché scrivere un libro sulla propria vita? E per chi? Per amore di se stessi, per poter approvare l’immagine di sé che si va costruendo nella scrittura? Oppure per lamentarsi e dare sfogo alle proprie inquietudini? Quest’ultima sembra essere la funzione del “journal intime”, così come lo concepiva Jean-Jacques Rousseau nelle Rêveries du promeneur solitaire. L’idea è pascaliana: “L’anima ha le sue tempeste e i suoi giorni di bel tempo”. C’è un po’ questo, ma c’è anche molto di più nell’ultima fatica di Riccardo Ruggeri (Una storia operaia. 1934-2022, Grantorino editore). Perché è anzitutto il ritratto di un’epoca e degli straordianari personaggi, noti e meno noti, che l’hanno segnata e che l’autore ha conosciuto personalmente nel corso della sua lunga esistenza.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE
Continua la lettura su: https://www.ilfoglio.it/cultura/2022/08/13/news/riccardo-ruggeri-da-operaio-della-fiat-a-manager-a-editorialista-4321921/ Autore del post: Il Foglio Quotidiano Fonte: https://www.ilfoglio.it/