Che vita l’Alighieri. Pupi Avati ci parla del suo nuovo film: “Dante”
La perdita della madre da bambino, l’incontro fatale con Beatrice e le nozze imposte, l’esilio. Eppure nessuno aveva mai fatto un film sul Sommo Poeta. Fino a ieri: arriva al cinema la pellicola che racconta la storia dell’italiano più conosciuto nel mondo. “Ci ho messo vent’anni per convincere Rai Cinema”
La Settimana enigmistica l’avrebbe messa nella rubrica “Strano ma vero”: nessuno ha mai fatto un film su Dante. Ci sono pellicole dedicate a calciatori e a cantanti, a ladri e saltimbanchi, ma non a lui. Dante. Il Sommo Poeta. L’italiano più conosciuto nel mondo. L’italiano più tradotto nel mondo. E niente: nessuno l’ha mai considerato. Né un film né un telefilm né una fiction. Forse perché nessuno ha mai pensato che un film del genere potesse far cassa? Forse. E quindi sarebbe meglio lasciar perdere, tanto più se hai in mente di far uscire il film al cinema ora, cioè in un periodo (anzi, in un’epoca) in cui le sale cinematografiche sono vuote (e, quando non sono vuote, è per vedere qualche film americano). Un film italiano sul grande italiano Dante, in un momento in cui in Italia la voglia di osare è ai minimi termini, è una mission impossible. Una sfida lanciata tuttavia da uno dei nostri più grandi registi di sempre, Pupi Avati, 84 anni il prossimo 3 novembre.
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