Capire il potere di “Spare”, il libro del principe Harry
Il potere della letteratura, intesa come stile di scrittura, ritmo, successione di storie incastrate una nell’altra, può trasformare una zucca rossa in una carrozza d’oro. Non è Hilary Mantel, ma è un buon libro. Anche se artefatto
Henry e Harry. Sto completando la trilogia di Hilary Mantel sulla corte Tudor nel Cinquecento, con Thomas Cromwell, il cardinale Wolsey, Enrico VIII e la povera Anna Bolena eccetera, un libro stupendo, scritto nello stile dello scribbling mist, lo scarabocchio nebbioso, un pastoso e significativo romanzo storico sulla politica e la tragedia; quand’ecco che, capitato in una cartolibreria fornita di provincia, vedo e subito compro, perché desidero essere talvolta come tutti gli altri, il racconto Spare di Harry, giovane cadetto millennial dei Windsor involatosi in un postaccio di lusso, Montecito, California, attualmente molto fango, per vivere la sua vita e i suoi amori (mah!) lontano dal papà e dal fratello, rispettivamente re d’Inghilterra, Carlo III, ed erede al trono, per non parlare di Camilla Parker-Bowles, la nuova moglie e regina consorte, la Jane Seymour di Charles che rendeva affollato il matrimonio con Diana Spencer, anche lei come Anna morta giovane (ma non per la mano affilata e vellutata del boia di Calais, benché a Parigi).
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Continua la lettura su: https://www.ilfoglio.it/cultura/2023/01/14/news/-spare-un-buon-libro-che-ha-poco-da-dire-4852285/ Autore del post: Il Foglio Quotidiano Fonte: https://www.ilfoglio.it/